Cereali integrali: pro e contro
Alimentazione Sana
Alimentazione Sana
Come scegliere consapevolmente quando utilizzare il cereale integrale. Oggi con il termine “integrale” intendiamo automaticamente qualcosa di sano e benefico, da preferire decisamente. Ma è sempre vero? E lo è sempre per tutti indistintamente? Come sempre, per operare scelte sane e consapevoli dobbiamo approfondire l’argomento.
Dealma Franceschetti
Oggi con il termine “integrale” intendiamo automaticamente qualcosa di sano e benefico, da preferire decisamente.
Ma è sempre vero? E lo è sempre per tutti indistintamente?
Come sempre, per operare scelte sane e consapevoli dobbiamo approfondire l’argomento.
Che cos'è un cereale integrale?
“Cereale integrale” è una definizione per intendere la cariosside dei cereali che viene lasciata integra dopo aver eliminato le glumelle. In questo modo tutte le parti fondamentali del cereale restano intatte: fibre, vitamine, sali minerali, omega 3, proteine, carboidrati.
Quando lo raffiniamo, lo priviamo di alcune sue parti. La raffinazione può essere più o meno spinta. Ad esempio, nel caso del riso possiamo partire dal chicco integrale, raffinarlo parzialmente per ottenere un riso semi-integrale o raffinarlo al massimo per ottenere il riso brillato.
Ricette con il riso: Tortino di riso basmati integrale con carote al limone
Lo stesso accade per l’orzo: la dicitura mondo indica quello integrale, la dicitura decorticato indica il semi integrale e la dicitura perlato indica il raffinato.
10 idee per usare l'orzo in cucina
Non vale per tutti i cereali. Ad esempio l’avena in chicco si trova in commercio solo nella sua versione decorticata, quindi semi integrale.
Il miglio ed il grano saraceno si usano solitamente decorticati, quindi semi integrali, perchè più adatti al consumo umano.
Quindi un chicco di cereale lasciato integro (integrale) è sicuramente benefico dal punto di vista nutrizionale, ma non tutti i cereali è bene che vengano consumati integrali, come nel caso del miglio e del grano saraceno. Ma c’è di più.
I pro e contro delle fibre
Il cereale integrale è ricco di fibra. La fibra è importantissima per il nostro benessere, non solo per favorire la peristalsi intestinale, ma anche per rallentare l’assorbimento del glucosio, per nutrire i batteri intestinali e tante altre funzioni.
Batteri intestinali: preziosi alleati del benessere
Eppure non è adatta a tutti. Ad esempio, un intestino infiammato (colite, colon irritabile, ecc.) non trarrà beneficio dalla fibra, che lo irriterà ulteriormente. Vediamo con ordine quali possono essere i casi più comuni in cui è meglio utilizzare l’integrale con qualche accorgimento e non tutti i giorni.
Quando potrebbe non essere benefico il cereale integrale
Infiammazioni del colon
Se la mucosa del colon è infiammata verrà ulteriormente irritata da un consumo regolare di cereale integrale, essendo ricco di fibre. In questo caso è meglio utilizzare il cereale semi integrale oppure passare al passaverdure quello integrale, per ridurre drasticamente la quantità di fibra.
Stitichezza cronica grave
Se è vero che la fibra favorisce la peristalsi, è anche vero che se l’intestino è seriamente bloccato, non dobbiamo caricarlo di fibra perché rischiamo di “intasarlo” ulteriormente. Anche in questo caso è meglio partire con il semi integrale o usare un passaverdura finché l’intestino inizierà a liberarsi frequentemente e facilmente.
A quel punto non sarà più un problema l’uso dell’integrale anche quotidianamente, anzi sarà di grande beneficio per mantenere l’intestino perfettamente funzionante.
Bambini sotto i 3-4 anni
Fino ai 3-4 anni (indicativamente), i bambini hanno un intestino che sta ancora “imparando” a gestire le fibre, quindi potrebbe ritrovarsi in difficoltà con un uso quotidiano dell’integrale. Il problema è legato alle fibre. Un eccesso di fibra può ridurre l’assorbimento di molti minerali, tra cui il ferro. Quindi è bene utilizzare soprattutto il semi integrale.
Con i bambini fino ai 2 anni, i pediatri esperti di svezzamento naturale, consigliano di passare nel passaverdure il cereale. In questo caso possiamo usare anche l’integrale perché verrà privato delle fibre.
Anziani
Gli anziani, soprattutto se deboli o malati, possono avere un intestino più delicato e possono avere gli stessi problemi dei bambini piccoli. Quindi valgono indicativamente gli stessi suggerimenti dati precedentemente.
Attenzione all’integrale se non è biologico!
Un cerale integrale coltivato con l’agricoltura chimica, è più contaminato di pesticidi rispetto a quello raffinato. La raffinazione, eliminando le parti esterne, elimina anche buona parte dei pesticidi (per lo meno quelli che restano sulle parti esterne e non penetrano all’interno della pianta). Quindi quando compriamo integrale, facciamo attenzione che sia biologico.
Cereali integrali biologici senza glutine: come cuocerli
Come ritrovare l'equilibrio e un buon rapporto con il cibo
Leggi il libro di Dealma
[PRODOTTO_PH_5553]