Umeboshi e foglie di shiso: nostre alleate contro l’acidità dello stomaco e molto altro ancora
Alimentazione Sana
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Le umeboshi (nella foto) sono prugne giapponesi, (prunus mume) vengono raccolte ancora acerbe e fatte seccare al sole, poi messe sotto sale e lasciate invecchiare da 6 mesi a 15 anni e più. Le ultime hanno un sapore delicatissimo. Assieme alle prugne si salano anche le foglie di shiso che si presentano di un bel colore violetto. Le umeboshi non deperiscono mai.
Teresa Tranfaglia
Le umeboshi (nella foto) sono prugne giapponesi, (prunus mume) vengono raccolte ancora acerbe e fatte seccare al sole, poi messe sotto sale e lasciate invecchiare da 6 mesi a 15 anni e più. Le ultime hanno un sapore delicatissimo. Assieme alle prugne si salano anche le foglie di shiso che si presentano di un bel colore violetto.
Le umeboshi non deperiscono mai. Più sono stagionate più acquisiscono potere benefico. Si possono conservare tranquillamente per decenni. Esistono prugne umeboshi invecchiate di un secolo, la cui polpa è così trasparente che si può vedere il nocciolo.
Per essere efficaci le umeboshi devono invecchiare, con il sale, per almeno 1 anno. A livello terapeutico, risultano ottime quelle invecchiate per un periodo variabile tra i 7 e i 10 anni. La loro qualità dipende dai seguenti fattori: la varietà delle prugne, la naturalezza del sale e l’appropriata scelta di foglie di shiso, usate nel processo di stagionatura.
Aiutano a migliorare la resistenza fisica
Questo prodotto è stato impiegato largamente nella farmacologia giapponese e tuttora risulta di grande utilità per risolvere problemi di acidità allo stomaco, crampi, dolori alla testa, coadiuvante nella dissenteria, migliora la resistenza fisica, favorisce la lattasi, purifica il sangue e il fegato. Le prugne umeboshi migliorano anche condizioni quali ulcere, asma, eczema, vaginiti, stanchezza cronica, costipazioni, intossicazioni da cibo, emorroidi, dissenterie, alitosi, stomatiti, risultano coadiuvanti nelle malattie dell’invecchiamento e vengono, spesso, prescritte nelle diete macrobiotiche per prevenire e affrontare patologie croniche e degenerative.
Fra tutti i frutti esistenti, l’umeboshi è tra i più ricchi di elementi nutritivi. Contiene proteine, calcio, fosforo, ferro, e alcuni acidi organici come l’acido citrico, malico, succinico e tartarico.
Un frutto ottimo anche contro gli effetti delle radiazioni
Il seme delle umeboshi contiene, analogamente a quello delle albicocche, la vitamina B17, detta anche laetrile, cioè acido cianico. Già dagli anni ’50 del 900, numerose ricerche avevano dimostrato che pazienti affetti da malattie degenerative trattati con laetrile avevano ricevuto benefici. Il dott. Hazakawa, dopo la caduta della bomba atomica su Hiroshima, ebbe modo di dimostrare che le umeboshi sono la migliore e più efficace cura contro malattie conseguenti alla radioattività.
Un altro grande pregio dell’umoboshi consiste nel rendere il sangue alcalino. Come è noto, molte malattie croniche sono causate dall’acidificazione del sangue. La condizione di acidità del sangue, chiamata acidosi, porta a varie malattie infiammatorie, L’acidosi oggi è molto diffusa, per correggerla è necessario anzitutto praticare una dieta appropriata. Il dott. Krebs, premio Nobel della medicina nel 1953, ha studiato il valore delle umeboshi e ne ha chiarito numerosi aspetti legati proprio al meccanismo della nutrizione. Le prugne umeboshi abbinate alle foglie di shiso risultano più curative. La millenaria medicina orientale ci insegna che lo shiso ha molti effetti benefici.
Si tratta di una pianta (prilla frutescens), appartenente alla famiglia delle ortiche. Grazie alle foglie di shiso la prugna verde diventa la rossa umeboshi. Lo shiso contiene autocianina, una sostanza che nel combinarsi con l’acido maleico, citrico e tartarico delle prugne conferisce alle stesse il loro caratteristico colore rosso e il notevole effetto terapeutico. La pianta di shiso contiene vitamina A, C e B2 ed è ricca di calcio, ferro, fosforo e altri minerali; è inoltre un forte calmante del sistema nervoso, stimola la sudorazione, possiede proprietà diuretiche ed è efficace contro intossicazioni, raffreddori, tossi, ecc.
Foglie di shiso utili per combattere l'herpes
Il succo delle foglie di shiso è utile per combattere l’infezione tricofizie e l’herpes. La prugna salata stimola la secrezione dell’ormone parotideo. Questo ormone, secreto in piccole quantità dalle ghiandole salivari (le sottomascellari e paratiroidi) si miscela prontamente nel flusso sanguigno, promuove la funzione dei tessuti e attiva il metabolismo. Ecco perché “assumere umeboshi ogni giorno aiuta in modo eccellente a prevenire l’insorgere di qualsiasi patologia” [The Secretof the UMEBOSHI, Dott. Ushio, M.D., Shinposha Publishing, 1975, traduzione in italiano a cura di Fulvio Zilioli, 1992].
In cucina l’umeboshi ha numerose applicazioni. Può essere usata con i cereali, con le verdure e risulta sempre gradevole perché esalta le preparazioni. Se vi dovesse capitare di trovare delle prugne un po’ troppo secche, lasciatele per qualche minuto in acqua tiepida e usate poi l’acqua come condimento per un’insalata.
Per super-lavoro, cattiva circolazione, metabolismo lento eseguite la seguente ricetta che mi fu suggerita dal maestro Muramoto:
Umeboshi con zenzero e tamari
Ingredienti:
1/2 prugna umeboshi
5 gocce di succo di zenzero fresco
1 cucchiaino di tamari
1 tazza di tè kukicha
Fate bollire il tè kukicha con l’umeboshi per qualche minuto, poi unite il tamari e il succo di zenzero. Lasciate su fiamma bassa un minuto e spegnete Bevetelo caldo.
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