Le Immagini del Mare? Fanno bene al Cervello
Nuove Scienze
Nuove Scienze
Diversi studi hanno dimostrato che siamo più felici quando guardiamo immagini che rappresentano l'acqua. Ma stare a contatto con il mare nella vita reale è ancora meglio. Perché? Oggi lo spiega Blue Mind.
Redazione Web Macro
Lo sappiamo già: gli artisti vengono ispirati da diverse cose, da diversi sentimenti e da diverse immagini. E il mare è una di queste.
Dai capolavori della letteratura, alla poesia, alla fotografia, alla pittura, il mare è stato da sempre fonte di ispirazione per gli artisti dell'intera umanità, e nel corso dei secoli è stato celebrato in tutte le sue forme.
Il mare e l'acqua in generale vengono celebrati anche nel libro Blue Mind, edito da Macro Edizioni, scritto da Wallace J. Nichols, che dopo aver passato la vita a studiare le tartarughe marine, ha voluto indagare il motivo per cui amiamo tanto stare a contatto con l'acqua.
Alcuni artisti, spiega Nichols, si recano a Santa Fe per il cielo, altri a Parigi per lo stato d’animo. Ma per quel che riguarda il mondo fisico, la varietà infinita dell'acqua, stupefacente e terrificante allo stesso tempo, donano una forza di ispirazione artistica ineguagliabile.
“Il suo potenziale è metafisico all’ennesimo grado, e qui la creatività e la risoluzione dei problemi sono naturalmente compatibili. Dopo tutto, che cos’è la creatività se non una forma di ottimismo che suggerisce che si possa fare di più?”
La fotografia e la pittura parlano attraverso le immagini. Cosa accade nel nostro cervello quando queste immagini riguardano il mare, o l'acqua in generale?
SCARICA L'ESTRATTO GRATUITO DEL LIBRO
Le immagini del Mare
Tantissimi artisti - pittori, fotografi, videomakers ecc - hanno fatto del mare la loro musa ispiratrice.
Come Ran Ortner, artista che dipinge il mare in modo iperrealistico. Non ci sono barche nei suoi dipinti, né persone, né ponti, né animali: solo acqua, solo il mare, solo l'oceano. I suoi dipinti, iperrealistici e ricchissimi di dettagli delle onde, mostrano l'oceano in tutta la sua potenza. Quando gli si chiede di cosa tratta la sua arte, Ran Ortener spiega che:
“Ho pensato a come sarebbe stato potente un dipinto se fossi riuscito a trasferire in esso anche solo una frazione dell’immediatezza che sento quando entro in relazione con l’oceano”.
E Ran Ortner ci è riuscito, senza dubbio.
Le immagini che richiamano l'acqua hanno la capacità di richiamare la potenza del mare. Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che queste immagini, siano fotografie o dipinti, fanno bene al cervello: queste ricerche sono citate da Wallace J. Nichols, e rappresentano uno dei punti che confermano che perché gli esseri umani amino così tanto trovarsi vicino, dentro, sopra, o sotto all’acqua.
Stare a contatto con l'acqua ci rende felici, e il fatto che la scienza lo possa oggi dimostrare non sminuisce quest'amore.
Creatività, acqua e cervello
Blue Mind cita uno studio del 2010 condotto da alcuni ricercatori dell'Università di Plymouth, nel Regno Unito, che hanno chiesto a 20 persone di indicare e di esprimere un'opinione circa 100 fotografie che rappresentavano ambienti naturali e urbani: non sorprende che le immagini contenenti acqua abbiamo ricevuto una valutazione superiore, per la positività d'animo che riesce ad evocare e per la capacità rigenerante che quest'elemento riesce a far percepire. Inoltre, anche le strutture costruite dall'uomo che contengono elementi acquatici (come fontane, case su un canale) riscuotevano lo stesso apprezzamento delle immagini verdi.
Secondo questo studio, le persone hanno detto di provare emozioni più positive e hanno avvertito il maggior potenziale di rigenerazione nel momento in cui si trovavano davanti le fotografie con prevalenza di acqua e alcuni elementi verdi.
L'acqua suscita in noi sensazioni e sentimenti positivi, ma non sappiamo che è proprio lei, l'acqua, a stimolare le relative reazioni neurochimica.
Il Cervello e l'acqua: Blue Mind
E se guardare le immagini del mare fa bene al nostro cervello, che siano essi dipinti, foto ecc, stare a contatto con l’acqua nella vita reale fa ancora meglio.
Che stare sopra, sotto, dentro l'acqua ci rende felici è infatti una cosa risaputa a tutti. Prova a chiederlo ai surfisti, ai nuotatori, agli artisti del mare, a chi danza nell'acqua. Ma oggi è la scienza che ce lo dice. Nichols, nel suo libro Blue Mind, è riuscito a svelare la magia che si cela dietro questo legame.
“L’immaginazione è più importante della conoscenza. La conoscenza è limitata. L’immaginazione circonda il mondo.” diveva Albert Einstein. Molti degli artisti, spiega Nichols, sono stati accomunati da un desiderio comune: servirsi dell'acqua come strumento “per comunicare una visione e connettersi con gli altri in modo viscerale.”
L'acqua è infatti da sempre usata come metafora del processo creativo: forse perché le religioni l'hanno utilizzata nelle loro storie della genesi e delle creazioni, o forse perché è così scintillante, mutevole, malleabile, duttile.
Nel 2011, i ricercatori dell’economia e dell’ambiente George MacKerron e Susana Mourato, hanno inventato un’applicazione per lo smartphone di nome Mappiness, allo scopo di monitorare i livelli di benessere soggettivo di quasi ventiduemila partecipanti all’interno di specifici ambienti del Regno Unito.
L'applicazione è nata con lo scopo di capire meglio come i sentimenti e il benessere soggettivo delle persone siano influenzate da caratteristiche dei loro attuali ambiente, come l'inquinamento atmosferico, il rumore e gli spazi verdi.
Attraverso quest'applicazione vennero ricevute e valutate oltre 1,1 milioni di risposte e si trattò del maggior numero mai ottenuto prima con uno studio del genere. I risultati parlavano chiaro: le persone erano nettamente più felici quando si trovavano in mezzo alla natura, all'aperto. Un'indagine che ha semplicemente confermato ciò instintivamente abbiamo sempre saputo, ovvero che il luogo influenza tantissimo il nostro cervello, il nostro stato d'animo.
E tu cosa provi di fronte al mare?
SCARICA L'ESTRATTO GRATUITO DEL LIBRO