The China Study “spiegato” da Le Iene: Colin Campbell punta il dito su caseina e latte
Alimentazione Sana
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La trasmissione Le Iene si è occupata per la terza volta del rapporto alimentazione e tumore. Nella puntata di mercoledì 7 maggio lo ha fatto dedicandosi in particolare a The China Study e ha messo a confronto le analisi del prof. Colin Campbell e quelle del medico nutrizionista Giorgio Calabrese. Nelle precedenti puntate aveva intervistato il sig. Antonio, guarito da un tumore al cervello cambiando alimentazione anche grazie ai consigli di China Study, e della terapia suggerita da padre Zago a base di Aloe Arborescens.
Redazione Web Macro
La trasmissione Le Iene si è occupata per la terza volta del rapporto alimentazione e tumore. Nella puntata di mercoledì 7 maggio lo ha fatto dedicandosi in particolare a The China Study e ha messo a confronto le analisi del prof. Colin Campbell e quelle del medico nutrizionista Giorgio Calabrese.
Nelle precedenti puntate aveva intervistato il sig. Antonio, guarito da un tumore al cervello cambiando alimentazione anche grazie ai consigli di China Study, e della terapia suggerita da padre Zago a base di Aloe Arborescens.
Nella nuova puntata, Le Iene si pone questa domanda: Può un’alimentazione priva di proteine animali aiutare a combattere e prevenire le malattie? La ricerca di una risposta parte facendo vedere al dott Calabrese (tra l’altro, volto noto per la sue numerose presenze in Tv) il Dvd di The China Study, realizzato durante il seminario di Campbell in Italia..Qui Campbell illustra la sua ricerca durata oltre 50 anni e che ha visto coinvolti suoi colleghi di tutto il mondo. Le Iene ricorda che Campbell è diventato famoso anche grazie al fatto di aver contribuito “a salvare la pellaccia a Bill Clinton” ma soprattutto per essere l’autore, appunto, di The China Study, la ricerca che ha rivoluzionato il concetto di alimentazione sana.
Uomini e topi: un fabbisogno proteico simile
In parte dall’esposizione diretta di Campbell, in parte dalla sintesi fatta dal giornalista/iena, viene illustrato ai telespettatori che le ricerche alla base di The China Study sono state avviate con l'’induzione di un fattore cancerogeno su due gruppi di topi. Ad un gruppo di essi è stato somministrato un 20% di proteine animali e all’altro gruppo solo il 5%: ne è emerso che al primo gruppo il tumore avanzava in modo costante mentre nel secondo gruppo il tumore si fermava e si bloccava definitivamente.
Campbell spiega poi che l’uomo ha lo stesso fabbisogno proteico dei topi ma in realtà ne assume molto di più rispetto al necessario. Passa poi a spiegare quale è stata la proteina animale usata per indurre il tumore nei topi, rivelando che è la caseina, la proteina principale del latte.
E proprio sulla caseina, il servizio va avanti in modo particolare mettendone in luce, grazie alle parole di Campbell, i rischi che comporta il suo uso eccessivo. “Abbiamo utilizzato anche le proteine vegetali – ricorda Campbell - ma queste non attivavano mai il cancro”, concetto più volte ripetute dal professore durante il servizio.
Il consumo del latte espone al rischio di molte malattie
Il rapporto tra caseina e tumore ha particolarmente impressionato il giornalista de Le Iene che ha fatto vedere anche un grafico tratto da una ricerca dell’Università di Harvard basato sul tumore al seno nei Paesi che fanno consumo di latte: una percentuale piccola in paesi come Giappone e Brasile dove il consumo del latte, per ragioni varie, è molto basso mentre aumenta di molto nei Paesi, come Francia e Italia, dove il latte viene consumato in grande quantità.
Da qui, vengono poi elencate le molte altre malattie legate, secondo le ricerche di Campbell, al consumo di latte e caseina, quali: tumore all’utero, diabete di tipo 1, cataratte, allergie, artrite reumatoide, intestino irritabile.
Ma “l’uomo è onnivoro”, sostiene Calabrese
Il servizio allarga poi l’informazione sui concetti-base di The China Study facendo vedere i passaggi dell’esposizione di Campbell in cui viene spiegato che un’alimentazione vegetale e integrale è la prima cura e la prevenzione delle malattie. Viene poi data la parola al dott Calabrese che, pur conoscendo le tesi di Campbell, resta convinto, come dice testuale, che “l’uomo è onnivoro” e si definisce stupito da quanto ha ascoltato.
Il giornalista lo incalza mettendolo a confronto anche con quanto hanno detto suoi colleghi come il prof Veronesi e il prof Berrino, entrambi forti sostenitori del rapporto causa-effetto tra alimentazione a base vegetale e buona salute. Del prof Berrino viene riproposto, in particolare, anche il pezzo del suo intervento in cui si dice certo che chi non vede l’evidenza di questo rapporto è un ignorante e/o ha interessi di parte. E qui il dott. Calabrese alza le spalle, mima con le dita un tondo e dice: “Io?, interessi zero!”.