Come battere l’emicrania: ecco i cibi giusti e quelli “a rischio”
Alimentazione Sana
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“Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”: così diceva Ippocrate. A questa frase si potrebbe aggiungerne un’altra, altrettanto famosa e veritiera, ovvero: “Noi siamo quello che mangiamo”. Dobbiamo riconoscerlo: a tavola si “gioca” una buona parte del nostro destino visto che per l’Uomo il cibo non è mai stato solo una soddisfazione di un bisogno primario ma anche e soprattutto un atto, più o meno consapevole, per mantenerci in salute, fisica e mentale.
Redazione Web Macro
“Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”: così diceva Ippocrate. A questa frase si potrebbe aggiungerne un’altra, altrettanto famosa e veritiera, ovvero: “Noi siamo quello che mangiamo”. Dobbiamo riconoscerlo: a tavola si “gioca” una buona parte del nostro destino visto che per l’Uomo il cibo non è mai stato solo una soddisfazione di un bisogno primario ma anche e soprattutto un atto, più o meno consapevole, per mantenerci in salute, fisica e mentale.
Dal cibo (anche se ovviamente non solo da esso) possono provenire i nostri malanni ma non apprezziamo mai abbastanza che, al contrario, dal cibo possono venire anche tantissimi benefici. E per questo non c’è che l’imbarazzo della scelta. L’emicrania, per esempio. Un disturbo molto diffuso che potrebbe essere alleviato, se non fatto sparire, mantenendo alta la guardia contro un certo tipo di alimentazione.
La lista “nera” da evitare
L’intolleranza ad alcuni cibi, infatti, può provocare l’emicrania.
Sono stati individuati gli alimenti a rischio e quelli sicuri. Spetta a noi fare le necessarie verifiche: non è poi così difficile. La stessa comunità scientifica riconosce che l’emicrania può essere scatenata da alcuni cibi. È un’eventualità piuttosto frequente. Inoltre, alcuni nutrienti presenti negli alimenti, o contenuti negli integratori, possono proteggere dalla crisi emicranica.
I più a rischio sono cioccolato, latte e latticini, la carne e le uova. A questi vanno aggiunti l’alcol, il glutammato presente nei dadi da cucina e l’aspartame. Molto dipende dalla predisposizione individuale. Alcune persone che soffrono di emicrania possono essere sensibili a più di un alimento. Ma come possono essere identificati? Un metodo “classico” consiste nella dieta di eliminazione. Serve un po’ di buona volontà ma può valere la pena.
Caso tipico è quello dell’emicrania durante il periodo delle mestruazioni: in questo caso, l’assetto ormonale può rendere più vulnerabili al dolore e può bastare una piccolissima quantità del cibo incriminato per scatenare l’attacco. Alcuni alimenti, assunti ai primi segni di mal di testa, possono dare il loro contributo nell’alleviare il dolore. Questo è vero soprattutto in estate quando l’eccessiva sudorazione determina la perdita di liquidi e di alcuni minerali. Sappiamo, infatti, che sia la disidratazione, sia la deficienza di magnesio e altri minerali, concorrono allo scatenamento della cefalea
Qualche consiglio utile
Bisogna puntare su alimenti ricchi d’acqua come la frutta matura e bere molta acqua. Scegliere alimenti con un elevato contenuto di magnesio: mandorle, banane, albicocche, avocado, legumi, riso integrale, sesamo, anguria.
L’obiettivo principale è identificare quei cibi che scatenano l’emicrania. Si può quindi procedere in 3 fasi:
1. Eliminiamo per 2 settimane tutti gli alimenti riconosciuti, in questo caso, a rischio e qui elencati
- Latte e latticini
- Cioccolato
- Carne
- Uova
- Agrumi
- Mais
- Frumento (pane, pasta)
- Cipolle
- Pomodori
- Banane
- Mele
- Noci e nocciole
2. Durante questo periodo alimentiamoci solo con i cibi sicuri, quali:
- Riso, meglio se integrale
- Verdure verdi cotte come quelle a foglia o i broccoli
- Verdure arancio o gialle come le carote, la zucca o le patate dolci
- Verdure gialle
- Frutta fresca o cotta come ciliegie, mirtilli, pere, prugne.
3. Evitare però gli agrumi.
- Acqua naturale o carbonata. Evitare infusi o tisane.
- Se l’emicrania scompare significa che uno o più cibi “a rischio” sono responsabili dell’emicrania.
- Ogni 2 giorni reintroduciamo, uno alla volta, i singoli cibi “a rischio”. Assumiamone in buone quantità. Se torna l’emicrania vuol dire che il responsabile è quel determinato cibo.
Un intervento del prof Berrino tratto dal DVD Il Potere del Cibo
Il Prof. Franco Berrino Vedi qui una parte dell’intervento del prof Franco Berrino, medico ed epidemiologoitaliano, sugli effetti del cibo sul nostro stato di salute mentale e fisico.