Fatto in casa: il benessere viene dalle nostre mani. Intervista a Lucia Cuffaro, autrice di un libro sull'autoproduzione
Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale
Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale
Viviamo nell’epoca dell’usa e getta, del consumismo più sfrenato, della crescita e dell’accumulazione illimitata. Abbiamo sempre più l’esigenza di un’inversione di tendenza rispetto a questo modello dominante. Ma nel piccolo, nel proprio vivere quotidiano è possibile fare qualcosa?
Beatrice Piva
Viviamo nell’epoca dell’usa e getta, del consumismo più sfrenato, della crescita e dell’accumulazione illimitata. Abbiamo sempre più l’esigenza di un’inversione di tendenza rispetto a questo modello dominante. Ma nel piccolo, nel proprio vivere quotidiano è possibile fare qualcosa?
Un gesto semplice come quello di auto produrre il pane può essere rivoluzionario?
Ne parliamo con chi di questi temi ne ha fatto ragion di vita, Lucia Cuffaro, (nella foto) personalità eclettica ed appassionata, sempre in cerca di nuovi stimoli e senso etico, autrice del libro Fatto in casa!, dal sottotitolo ancora più incisivo, ovvero: Smetto di comprare tutto ciò che so fare! (Arianna Editrice).
Autoproduzione e quotidianità, un rapporto possibile
Lucia, sempre più si parla di tempo liberato, autoproduzione, riciclo, come possiamo mettere in pratica nella nostra quotidianità questi principi? E, soprattutto, siamo pronti a riconoscerli ed attuarli nel nostra vita?
Il saper fare ci rende più liberi ed informati, ed è questa consapevolezza, assieme a valori di sobrietà, condivisione e recupero della tradizione che può farci vivere meglio, in modo più sano ed economico. Nel mio libro insegno facili e veloci ricette per l’autoproduzione di cibo, cosmesi, detersivi, rimedi per la salute e per la cura dell’orto e delle piante, con grande attenzione verso il risparmio e la facilità di realizzazione.
Attraverso una serie di pratiche quotidiane che trasmettono la cultura dell’autoproduzione e del riciclo, insegno come vivere migliorando la propria salute, rispettando l’ambiente con un occhio al portafoglio e un gran divertimento, mettendo le mani in pasta e riscoprendo il sapere perso dalle nostre mani.
Oggi, rispetto ad anni addietro, quando ancora tutto era da capire e scoprire, si è più preparati a condividere questi principi. La perplessità più comune che mi viene posta rispetto all’intento di fare entrare nei propri ritmi l’autoproduzione è la mancanza di tempo ed io rispondo sempre che fare il pane in casa richiede lo stesso tempo della fila dal panettiere con la differenza che se ne guadagna in soldi e salute!
Il Movimento della Decrescita Felice
I temi che ci citi appartengono al Movimendo della Decrescita Felice, di cui fai parte e per il quale organizzi varie iniziative in collaborazione con il fondatore Maurizio Pallante. Ce ne vuoi parlare?
È stata necessaria una crisi economica per accendere l’interesse dell’opinione pubblica sui temi della decrescita. Oggi, rispetto ai ieri, si parla sempre più di decrescita, perché è sempre più evidente che il nostro ecosistema non può sostenere una crescita infinita. Per anni ci è stato detto che aumentando i consumi avremmo migliorato la nostra qualità di vita, ma le cose non stanno così.
I segnali d’allarme sono ovunque: l’individualismo e la solitudine sociale, la precarietà lavorativa ed emotiva, la crisi economica e quella ecologica. Agendo nella sfera dell’auto produzione abbandoniamo la spirale dei consumi inutili e dispendiosi e ci avviamo lungo una via condivisa da molti e sempre più praticata.
Occorre fare sempre più informazione su questi argomenti. Il prossimo convegno organizzato in sinergia con Maurizio Pallante è previsto quest’anno a Bruxelles e verterà sul tema degli insediamenti urbani.
In Italia il movimento dell’auto produzione si può definire quindi un trend in crescita?
Sicuramente è un fenomeno che si sta sviluppando sempre più. Mentre negli anni passati l’attenzione era però rivolta soprattutto all’autoproduzione di alimenti, oggi si parla sempre più di cosmetici e detersivi. Questa tendenza nasce dal bisogno di combattere i problemi delle allergie da contatto e della respirazione fortemente in aumento tra le casalinghe che maggiormente fanno uso di questi prodotti chimici. Nasce da un bisogno, sempre più sentito, di ricerca del benessere, anche per la propria salute.
Un consiglio per i nostri lettori da “spendere” già oggi?
Mi piacerebbe trasferire il concetto di “attivarsi”. Attivarsi vuol dire creare relazioni nella quotidianità, sul luogo di lavoro, in famiglia, creando rete e portando i concetti dell’autoproduzione e dello scambio nel proprio tessuto sociale, in modo naturale e semplice. Attivarsi per ottimizzare il tempo e creare nuove sinergie. Offrire ciò che si crea proponendo il baratto con altri beni autoprodotti è fonte di gioia e crescita e offre l’opportunità di avere sempre con sé il valore della decrescita.
Lucia Cuffaro: tra Movimento, Parlamento e Rai
Curiosa ed energica, Lucia ha una vita piena ed intensa. Dopo una prima esperienza lavorativa in RAI e nell’organizzazione di eventi sente la necessità di un radicale cambiamento che la porta ad essere parte attiva del Movimento Decrescita Felice di Roma di cui oggi è anche presidente. Da alcuni anni è anche tra i portavoce e nel direttivo del Movimento a livello nazionale.
Insegna autoproduzione in modo volontario all’interno del progetto Università del Sape Fare e segue con grande curiosità le tematiche relative alla riduzione rifiuti e ambientali, anche a livello lavorativo presso la Camera dei Deputati. E’ attiva anche con l’associazione di quartiere Massimina.it, che opera per la bonifica della discarica di Malagrotta e la riqualificazione culturale della borgata Massimina.
Dal 2012 è tornata in RAI e conduce la Rubrica Chi fa da sé all’interno della trasmissione UnoMattina in Famiglia su Rai Uno e… nel tempo libero, segue le lezioni di ballo swing e recita nella compagnia di improvvisazione teatrale AstrAtti.