L’emozione di tradurre The China Study
Alimentazione Sana
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Paola Barberis, in coppia con Silvia Nerini, è la traduttrice per la versione italiana di The China Study. edito da Macro Edizioni. In occasione della sua partecipazione al convegno con l’autore del libro, il prof. T Colin Campbell, svoltosi giorni fa a Vicenza, le è stato chiesto di salire sul palco e parlare del suo personale approccio a questo testo, diventato ormai un vero e proprio caso letterario.
Redazione Web Macro
Paola Barberis, in coppia con Silvia Nerini, è la traduttrice per la versione italiana di The China Study. edito da Macro Edizioni. In occasione della sua partecipazione al convegno con l’autore del libro, il prof. T Colin Campbell, svoltosi giorni fa a Vicenza, le è stato chiesto di salire sul palco e parlare del suo personale approccio a questo testo, diventato ormai un vero e proprio caso letterario.
Il racconto della partecipazione all'evento di Vicenza con T. Colin Campbell
Ecco di seguito il suo “diario” di quella giornata, prima, durante e dopo quel momento: “Sono stata chiamata sul palco dagli organizzatori del convegno assieme a Campbell, davanti a un pubblico di circa ottocento persone, per rispondere a una precisa domanda: Che esperienza è stata tradurre The China Study?
Per una come me, che passa ore e ore a tradurre con uno schermo di computer come unico interlocutore, incontrare personalmente l'autore davanti a un pubblico così numeroso era un'esperienza quantomeno surreale. Per un brevissimo attimo ho pensato che magari potevo anche fare dietro front, e fingere di essermi alzata per andare a prendere una boccata d’aria. Ma poi ho pensato a tutte le cose che avevo da dire, e gli scalini del palco li ho fatti, eccome. Anzitutto ho detto che è stata un bellissimo viaggio condiviso con Silvia Nerini (mia compagna ideale di avventure) e Valerio Pignatta (lo scopritore del testo e nostro revisore).
Ho raccontato che per noi avere quel libro tra le mani era stato un privilegio ma anche una grande responsabilità, e che a me e alla mia famiglia, come a molti lettori, il viaggio aveva portato grossi cambiamenti, che sono ormai parte della nostra vita. Ho assicurato che ce l'avevamo messa davvero tutta per fare la migliore delle traduzioni, ma che ovviamente qualsiasi suggerimento per le prossime edizioni era più che gradito e degno delle attenzioni nostre e dello staff della casa editrice. Ho aggiunto che lo stile di Campbell è stato di grande aiuto: l'autore prende per mano il lettore e lo accompagna con spiegazioni chiare, ricche di esempi e metafore che aiutano a comprendere anche i problemi più complessi, e che nei suoi libri (e in quelli della sua équipe: sono ormai quattro i libri che ci sono passati fra le mani!) non mancano annotazioni autobiografiche e un tocco di sano umorismo. Di tutto questo l’ho ringraziato con una stretta di mano. Gli scalini per scendere dal palco non li ricordo più…
Poi sono state tante le manifestazioni di simpatia e gratitudine, e fra il pubblico ho sentito parecchie persone che si domandavano quando sarebbe uscito il nuovo libro di Campbell, ovvero Whole (prossima uscita di Macro Edizioni, ndr) che mi aspettava a casa, sul leggio accanto al computer. Ho sentito un signore che diceva di aver comprato un'ennesima copia di The China Study (“Va sempre bene come regalo”, ha detto) e una copia di Whole da tradurre nelle ore libere, con il dizionario di inglese accanto. Sperava di capire almeno l'essenziale. Quale motivazione migliore per tornare a casa e cercare di fare, per quel signore del pubblico e per tutti gli altri amici incontrati a Vicenza, la migliore delle traduzioni?
Paola Barberis