Una vita sana e lunga passa dalla tavola: intervista al dottor Bianchi
Alimentazione Sana
Alimentazione Sana
Se per l’elisir di vita eterna non ci sono ancora certezze (diciamo così), per mantenersi in salute fino anche a 100 anni non mancano i presupposti, se si sanno coglierli e metterli in pratica. Il Dr Roberto Antonio Bianchi ha dedicato molta della sua attività ed esperienza proprio a questo obbiettivo: proteggere e promuovere la salute umana fin dove è possibile spingersi, privilegiando soprattutto la prevenzione. E per capire meglio come agisce, gli abbiamo rivolto alcune domande, riguardanti sopratutto l’alimentazione.
Redazione Web Macro
Se per l’elisir di vita eterna non ci sono ancora certezze (diciamo così), per mantenersi in salute fino anche a 100 anni non mancano i presupposti, se si sanno coglierli e metterli in pratica. Il dottor Roberto Antonio Bianchi ha dedicato molta della sua attività ed esperienza proprio a questo obbiettivo: proteggere e promuovere la salute umana fin dove è possibile spingersi, privilegiando soprattutto la prevenzione. E per capire meglio come agisce, gli abbiamo rivolto alcune domande, riguardanti sopratutto l’alimentazione.
Il consumo o meno di carne è al centro spesso della discussione sulla corretta alimentazione. Lei che ne pensa?
La dieta mediterranea prevede il consumo di carne, anche se, non essendo un alimento fondamentale, ricopre un ruolo secondario. Personalmente non sono vegetariano in senso stretto, ma prediligo gli alimenti vegetali e questo conferma ciò che prevede anche lo stile mediterraneo. L’alimentazione carnea si può introdurre, a scelta personale; tuttavia non è indispensabile, e in generale le carni bianche di animali di piccola taglia e di ciclo biologico breve sono le migliori, purché vengano mangiate con l’osso. Quindi vanno bene pollo, coniglio, tacchino ecc...; siccome il muscolo è a pH acido e l’osso e la cartilagine hanno pH basici, bisognerebbe succhiare bene le cartilagini come fanno i cani e tutti i carnivori, senza lasciare troppi scarti. Tuttatvia, com’è ormai risaputo, è bene non eccedere nel consumo di carne, soprattutto se non biologica. Detto questo, è giusto che ciascuno si regoli da sé.
Seguendo un regime vegetariano si rischiano carenze?
Se si desidera seguire un regime vegetariano è opportuno variarlo molto, perché si potrebbe facilmente andare incontro a una carenza di vitamina B12, ferro e zinco. Ho riscontrato carenze proteiche solo in un soggetto che beveva esclusivamente succhi. Finora ho seguito 2500 pazienti vegetariani, quindi so bene quanto questo rischio esista, soprattutto nei bambini e nelle donne in età fertile. Si può seguire il regime alimentare che più ci aggrada, l’importante è che sia costituito da cibi freschi, crudi, naturali e integrali.
Ad esempio, il regime crudista prevede anche alimenti animali quali il salmone crudo, che possono essere consumati con grandi benefici perché l’alimentazione crudista non deve necessariamente essere esclusivamente vegetariana. D’altro canto, i regimi alimentari vegetariani e vegani rappresentano un fattore di protezione dall’aterosclerosi e dalla sindrome metabolica, e il numero di vegetariani nel mondo è in continuo aumento (basti ricordare che attualmente l’Italia conta circa 3 milioni di vegetariani e il numero è in crescita.
Quindi la tipica dieta italiana non è poi così sbagliata o sbilanciata…
La nostra italianità è di grande valore: cerchiamo di approfittare al massimo della ricchezza e varietà di cibo naturale e fresco offerto dalla nostra terra. È davvero una bella soddisfazione che nel 2010 l’Unesco abbia riconosciuto la dieta mediterranea come patrimonio dell’umanità. Ora spetta a noi conservarlo. Purtroppo sono molti i giovani italiani (e non solo) che si “cibano” di prosciutto, hamburger, patatine fritte ecc., e dimenticano le loro tradizioni, quando invece potrebbero mantenerle. L’alimentazione made in Italy è un nome in tutto il mondo, facciamoci coraggio e sfruttiamolo di più. Propongo lo “stile salutista italiano” come proposta anticrisi e da esportare ovunque.
Quale sono gli alimenti con la maggiore funzione antitumorale?
Secondo la tabella ORAC [da Oxygen radical absorbance capacity, una tecnica di rifermento per la misura dell'azione antiossidante di alimenti ed integratori, NdR] tra gli alimenti riconosciuti come efficaci antitumorali ci sono il tè verde, le arance, il gruppo dei cavoli e delle Brassicacee, e tutti i frutti piccoli, come quelli di bosco.
Il professor Veronesi, recentemente, ha ricordato ancora una volta come i frutti di bosco, ovvero mirtilli, fragole, lamponi e more, siano estremamente protettivi nei confronti dei tumori in virtù del particolare mix di vitamina C, antociani e flavonoidi che contengono. Lo stesso dicasi per i cereali integrali, i legumi e gli ortaggi freschi. Anche l’aglio e alcune spezie (ad esempio la curcuma) ci proteggono dai tumori, come confermano varie ricerche universitarie internazionali pubblicate da tempo.
Sono più longevi i maschi o le femmine?
Noi maschi siamo più soggetti a intossicazione da metalli pesanti rispetto alle donne: secondo i dati Istat italiani, in media la donna ha cinque anni di longevità in più. Difficile spiegarne la causa, ma tra i possibili motivi potrebbero esserci anche i seguenti: meno morti sul lavoro, meno fumo, uno stile più prudente, il ciclo mestruale. Quest’ultimo è uno dei meccanismi più intensivi per eliminare metalli pesanti e per depurare il sangue.
Io mi sono iscritto all’Avis non solo per fornire un servizio alla società ma anche alla mia salute. Infatti, sottoporsi a un ricambio costante attraverso l’eliminazione di sangue è davvero positivo; prova ne è il fatto che, in termini tumorali e vascolari, con l’avvento della menopausa la donna va incontro agli stessi rischi dell’uomo. L’uomo primitivo andava a caccia di prede, fuggiva a gambe levate per sottrarsi a sua volta agli animali predatori, si feriva con gli alberi e i rami correndo nei boschi a piedi nudi. Oggi siamo prettamente “maschi da ufficio”, abbiamo meno potenza fisica e forse anche meno autorità. Conoscete tutti la tematica della “crisi della mascolinità” del modello maschile di riferimento… Quindi, cari maschi italiani, riappropriamoci della nostra energia e della nostra dignità; non lasciamoci morire dentro un ufficio perché questa non è la nostra vera indole, né tantomeno la nostra vocazione.