A caccia di erbe officinali e piante: rimedi naturali, usi e ricette
Salute e Benessere Naturali
Salute e Benessere Naturali
Le erbe officinali sono tante e possono essere utilizzate come rimedi naturali. Consigli e usi in questo articolo di Giuliana Lomazzi.
Giuliana Lomazzi
Siamo ormai nel pieno dell’estate, e le giornate calde ci spingono a cercare ristoro nelle zone verdi: una buona occasione per andare a caccia di erbe officinali e piante buone da mangiare o da usare come rimedi per piccoli disturbi.
Al mare o in montagna, le possibilità che ci si offrono sono tante, ma la raccomandazione è sempre la stessa: raccogliere le erbe solo in posti pulitissimi e solo dopo averle identificate con certezza. Prendiamo dunque il cestello, un buon manuale per il riconoscimento delle piante e, sospinti dalla voglia di esplorare la natura, partiamo!
Prati e boschi di tutta Italia hanno molto da offrire a chi desidera raccogliere erbe officinali ma anche godere della bellezza della natura, fare una rilassante immersione nel verde, scoprire fiori variopinti o foglie dalle fogge più diverse, ascoltare il fruscio delle lucertole nell'erba o il frinire delle cicale sulle piante.
Lasciamoci guidare un po' dai colori per scoprire fiori belli a vedersi e per di più utili. Eccone una piccola panoramica.
Le piante, le erbe aromatiche
Il finocchio: usi e proprietà
Aggirandosi nei prati non è difficile imbattersi in una bella pianta alta con i fiorellini gialli e le foglie filiformi: è il profumatissimo finocchio (Foeniculum vulgare), da raccogliere e far seccare all'ombra. I suoi fiori e foglie sono squisiti su cavoli, pomodori, zucchine, fagioli, lenticchie...
In un secondo tempo si potranno raccogliere i semi (in realtà i frutti), che non si limitano a profumare i cibi, hanno anche proprietà digestive e carminative (cioè possono evitare la formazione di gas intestinali e facilitarne l'espulsione). Una bella manciata chiusa in un sacchetto e immersa nell'acqua della vasca permette di fare un bagno deodorante e stimolante (se si vuole usare acqua tiepida è meglio preparare un decotto e versarlo nella vasca dopo averlo filtrato).
La Malva
Meno imponente ma molto graziosa la malva (Malva silvestris), le cui foglioline tondeggianti e profondamente incise sono note per le proprietà antinfiammatorie (chi non ricorda il vecchio rimedio della nonna, la foglia di malva appena scottata in acqua e applicata sulle gengive doloranti?) ed emollienti. Buone crude, nelle insalate, o appena scottate nelle zuppe, le foglie sono ottime per chi soffre di ulcere gastriche. Possono essere aggiunte all'orzo, anch'esso dotato di proprietà emollienti; l'importante è farlo a fine cottura, altrimenti diventano troppo mucillaginose. Con le foglie si possono anche preparare sciacqui per gargarismi contro mal di gola o mal di denti. Lo stesso infuso può essere applicato con una garza sulla cute arrossata.
Il Rovo
E come ignorare il rovo (Rubus fruticosus), che in questo periodo dell'anno si copre di dolcissime more? Di questo cespuglio sono utili anche le foglie, il cui decotto combatte le diarree. Il tè ottenuto dalle foglie era molto apprezzato in Germania, in tempo di guerra, come sostituto del tè nero; ancora oggi può essere una gradevole bevanda.
In boschi, radure e pascoli dell'Italia centro-settentrionale sono diffusi i bei fiorellini rosa-lilla del brugo, o erica (Calluna vulgaris), che formano belle macchie di colore nel verde. Raccogliamone un po', recidendoli qualche cm sotto l'infiorescenza, raduniamoli in mazzetti e facciamoli seccare a testa in giù in un locale aerato. Dopo averli tagliati a pezzetti li trasferiremo poi in sacchetti di carta. Sono nemici della pelle arrossata e foruncolosa!
Sempre prati e radure boschive dell'Italia centro-settentrionale possono offrire al ricercatore attento una piantina non molto appariscente, l'eufrasia (Euphrasia officinalis). È un’erba bassa, che cresce in genere sul muschio. Ha foglioline dentellate e bei fiori bianchi, gialli o violetti. Si utilizzano le sommità fiorite, fatte seccare all'ombra. La grande fama dell'eufrasia è dovuta alla capacità di sfiammare gli occhi in caso di congiuntivite, orzaiolo e infiammazioni alla palpebra – non a caso se ne ricavano molti colliri. L'infuso è utile anche per sciacqui contro il mal di gola.
Ricettario
Tè di rovo (per 1 persona)
Raccogli foglie giovani e falle appassire per 24 ore all'ombra. Spruzzale con un po' di acqua, racchiudile in un telo e strizzale. Lasciale al caldo per tre giorni a circa 30°, facendo attenzione che non si formino muffe, asciugale e tritale. Fai bollire 250 ml di acqua e, fuori dal fuoco, unisci 2 cucchiaini di foglie. Lascia in infusione per 10 minuti, rimestando ogni tanto. Filtra, dolcifica con malto e completa con una spruzzata di succo di limone.
Infuso di semi di finocchio
Fai bollire 100 ml di acqua e versa i semi di finocchio su ½ cucchiaino scarso di semi, leggermente pestati. Lascia riposare per 15 minuti, rimestando ogni tanto. Filtralo e fallo raffreddare. Puoi usarlo per sciacqui o gargarismi, oppure applicarlo sulle palpebre in caso siano infiammate. Basta immergervi una garza pulita e strizzarla, quindi posizionarla in loco.
Tisana ai 4 fiori (per 1 persona)
Questa preparazione dal nome romantico è di antica origine e veniva impiegata come rimedio per le vie respiratorie. Con il tempo i fiori sono però diventati 7! Si prepara mescolando 10 g per tipo dei seguenti fiori: malva, verbasco (Verbascum thapsus), rosolaccio (Papaver rhoeas), altea (Althaea officinalis), viola mammola (Viola adorata), farfara (Tussilago farfara), sempiterno di montagna (Antennaria dioica). Per l'uso, versa 250 ml di acqua bollente su 1 cucchiaino di miscela, attendi 10 minuti e filtra.
Acqua di brugo
Bolli per pochi minuti 5 g di fiori secchi in 100 ml di acqua. Fai riposare per una decina di minuti e filtra. Quando il decotto è freddo immergici una garza, strizzala e applicala sulla cute irritata. Il preparato è ottimo anche per sciacqui sfiammanti, così come per applicazioni sui reumatismi.
Decotto di eufrasia
Raduna in un pentolino 250 ml di acqua e 10 g di eufrasia secca. Fai bollire, abbassa il fuoco e spegni dopo 15-20 minuti. Filtra con molta cura attraverso una garza sterile. Fai raffreddare ed effettua più bagni oculari in caso di lacrimazione e bruciore agli occhi. Il decotto avanzato non può essere conservato.
Nota: i suggerimenti per l'uso delle erbe hanno solo valore indicativo e non intendono sostituire cure mediche o terapie in corso. Le piante presentate non hanno grosse controindicazioni, sempre che non ci siano intolleranze personali e non si ecceda con le dosi. Consultare un buon manuale ed eventualmente un erborista.
Leggi tutti gli articoli di Giuliana Lomazzi