Cosmesi eco-bio per la nostra salute e contro l’inquinamento
Autosufficienza, Autoproduzione e Vita Naturale
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Dovranno passare ancora degli anni prima che ci accorgiamo realmente di quanto quel che riteniamo per noi “prodotto di bellezza”, altro non sia che un insieme di ingredienti inquinanti per l’ambiente in cui viviamo. Specialmente se formulati con ingredienti di derivazione petrolchimica e sintetica in elevate quantità, i cosmetici rientrano appieno nella categoria dei nuovi inquinanti
Deborah Lazzaro
Dovranno passare ancora degli anni prima che ci accorgiamo realmente di quanto quel che riteniamo per noi “prodotto di bellezza”, altro non sia che un insieme di ingredienti inquinanti per l’ambiente in cui viviamo. Specialmente se formulati con ingredienti di derivazione petrolchimica e sintetica in elevate quantità, i cosmetici rientrano appieno nella categoria dei nuovi inquinanti PPCP (Pharmaceuticals and Personal Care Pollutants,sono degli inquinanti dovuti a farmaci e cosmetici, NdR). che infestano le nostre acque provocando malsane mutazioni e danni alla salute per la fauna che le abita.
Le conseguenze sul metabolismo degli essere viventi
Cosmetici e farmaci contengono una quantità elevatissima d’ingredienti che riescono a superare le barriere dei comuni depuratori, arrivando ad inquinare le acque perché disciolti in modo sottile e difficile da controllare.
Recenti studi, pubblicati anche dall’autorevole National Geographic, hanno dimostrato come la maggior parte delle sostanze presenti nella cosmesi tradizionale e nei prodotti farmaceutici, sia responsabile di gravi modifiche al metabolismo degli esseri viventi. In particolare, è stato dimostrato come queste particelle inquinanti (che ognuno di noi contribuisce a produrre nel suo smaltimento quotidiano di rifiuti domestici) agiscano sul sistema endocrino dei pesci e per il seguito della catena alimentare, di altri esseri viventi.
Un concentrato di sostanze sintetiche inquinanti... a buon prezzo
La maggior parte della cosmesi che troviamo nei nostri supermercati e nelle profumerie è un concentrato di sostanze sintetiche estremamente inquinanti e per nulla biodegradabili perché presenti in quantità davvero elevate. Pensiamo a quanti sono i cosmetici inquinanti che una persona utilizza nel corso della sua giornata: dal deodorante al dentifricio, per passare a detergenti, creme e prodotti di make up, tantissimi sono quelli che quotidianamente vengono usati e smaltiti.
Spesso al consumatore finale non interessa altro che il prezzo: più basso è, meglio è. Ma ne siamo proprio sicuri? Profumi di sintesi, coloranti, conservanti, ingredienti petrolchimici, cessori di formaldeide, ftalati e PEG sono soltanto alcune delle categorie di sostanze che formano ciascun cosmetico abbellendolo nell’aspetto e nella piacevolezza d’uso, ma rendendolo sempre più difficile da tollerare per la pelle ed inquinante per l’ambiente. Fortunatamente, qualcuno potrebbe obiettare, esistono e sono sempre più diffusi i cosmetici eco bio, ovvero formulati con sostanze il più possibile naturali e biologiche, maggiormente tollerate dalla pelle e sicuramente più eco-friendly.
Limitiamo gli sprechi e aumentiamo la consapevolezza
Tuttavia, utilizzare cosmetici di questo tipo non è sufficiente ad arginare il problema dell’inquinamento causato da PPCP, perché prima di tutto quello che deve cambiare è il nostro modo di approcciarci all’utilizzo di questi prodotti. Anche se eco bio infatti, questi cosmetici non potranno mai essere ad impatto completamente zero per l’ambiente, se non altro per il loro confezionamento esterno e/o l’inquinamento del loro processo produttivo.
Allora cosa bisogna fare?
Limitare gli sprechi! Abbinare una buona consapevolezza nella scelta dei cosmetici naturali ad una nostra maggior attenzione agli sprechi è sicuramente la carta vincente per impegnarci a tutelare sin dalla nostra quotidianità l’ambiente che ci ospita. Non servono tante creme nel mobiletto del bagno: scegli solo quel di cui fai realmente uso e lascia la tua pelle anche respirare. Se non ti piace un prodotto non vuotarlo nel wc o nel lavandino: impegnati piuttosto a donargli un nuovo utilizzo! L’ambiente sicuramente ti ringrazierà!
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