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Sri Aurobindo

Sri Aurobindo nasce a Calcutta, nell'India britannica, il 15 agosto 1872. Il padre, medico, vuole per i figli un'educazione europea e all'età di sette anni Aurobindo viene mandato in Inghilterra con i due fratelli maggiori perché lì compia gli studi. Nonostante una vita di ristrettezze (i sussidi dal padre vengono presto a ridursi e in seguito a mancare del tutto) Aurobindo si rivela uno studente eccezionale, riuscendo a mantenere sé e i fratelli con borse di studio. Agli esami di Cambridge stupisce Oscar Browning, suo esaminatore, che lo definisce come "il più brillante conoscitore di Greco che mi sia mai capitato di esaminare".

Quando ritorna in India nel 1893, all'età di 21 anni, il giovane Aurobindo non conosce nulla del suo paese e della sua spiritualità. Tuttavia, poco prima di approdare, l'India lo accoglie con una improvvisa e inaspettata esperienza interiore. Impara il Sanscrito e si dedica allo studio delle opere che hanno reso grande la tradizione spirituale indiana. Allo stesso tempo crescono la sua intuizione e la sua visione interiore, e rivela il segreto dei Veda avendo le stesse esperienze degli antichi Rishi.

Tuttavia ciò non lo porta ad abbandonare l’attività nel mondo. Si dedica anzi con impegno alla lotta per la liberazione dell’India dal dominio britannico, divenendo, assieme a Tilak, la più importante figura del Risorgimento Indiano, molto prima dell’avvento di Gandhi. Incarcerato nel 1908 con l’accusa di essere stato l’ispiratore di un attentato dinamitardo (portato a compimento a insaputa di Aurobindo dal gruppo guidato dal fratello minore, Barin) Sri Aurobindo passa un anno nelle carceri di Alipore. Nell’ isolamento della cella la vita interiore di Sri Aurobindo si arricchisce di nuove, determinanti esperienze che lo mettono in contatto con una energia evolutiva, che egli chiama Supermente, destinata a trasformare la terra e il destino di tutta l’umanità.

Assolto dall’accusa e liberato, prosegue ancora per un poco l'attività politica e giornalistica, fondando due settimanali nel tentativo di ridare vita al movimento per l'indipendenza duramente colpito dalla repressione degli inglesi. Ma il governo britannico non si rassegna alla sua assoluzione e cerca nuovi pretesti per farlo imprigionare. Il viceré delle Indie lo definisce 'il più pericoloso nemico dell'Impero Britannico'. Informato di un mandato d'arresto nei suoi confronti, Aurobindo riceve il comando interiore di recarsi a Pondichéry, enclave francese nell’India del Sud, che egli raggiunge nell'aprile del 1910 e dove rimarrà per tutta la sua vita.

Alcuni giovani rivoluzionari lo seguono, tra cui Nolini Kanta Gupta, ora riconosciuto come il più importante discepolo di Sri Aurobindo. Appena 17enne, Nolini aveva passato con Aurobindo un anno nelle carceri di Alipore. Questi giovani attendono il comando del capo per riprendere la lotta politica, ma Sri Aurobindo li prepara invece silenziosamente a essere i pionieri del nuovo mondo.

A Pondichéry Aurobindo pone le basi del suo Yoga Integrale, che vede nell’uomo un essere di transizione che ha la possibilità di partecipare coscientemente a quello che egli definisce l’inevitabile passo evolutivo nell’esperienza della Terra: il sorgere di un superuomo spirituale e una nuova umanità spiritualizzata.

Nel 1914 incontra per la prima volta Mirra Alfassa, la futura Madre, venuta a Pondichéry assieme al marito, il filosofo francese Paul Richard. Questi convince Sri Aurobindo a esporre per iscritto il suo pensiero e la sua visione. Nascono così, dal 1914 al 1920, quasi tutte le grandi opere di Sri Aurobindo, tra cui: la Vita Divina, la Sintesi dello Yoga, il Ciclo Umano, I'ldeale dell'Unità Umana. Per il libro “La Vita Divina” nel 1949 Sri Aurobindo viene proposto per il premio Nobel.

Lo scoppio della Prima Guerra Mondiale obbliga i Richard a lasciare Pondichéry. Mirra ritornerà, e questa volta per sempre, accanto a Sri Aurobindo nell'aprile del 1920.

Nel 1926, a seguito di una radicale esperienza, Sri Aurobindo si ritira definitivamente nelle sue stanze, lasciando interamente nelle mani della Madre la gestione dell'Ashram e il contatto con i discepoli.

Nonostante l’isolamento, i suoi scritti suscitano un immenso interesse. Romain Rolland, francese, premio Nobel per la letteratura, definisce Sri Aurobindo il più grande pensatore dell’India moderna e il solo che abbia saputo cogliere il meglio del pensiero occidentale e orientale. Ma la vera grandezza di Sri Aurobindo è interiore. A un biografo che voleva scrivere della sua vita Sri Aurobindo aveva risposto: “La mia vita non è stata vissuta in superficie perché gli altri potessero vederla”.

Sarà costretto a lasciare il corpo fisico il 5 dicembre del 1950: una ulteriore discesa in lui del nuovo potere non sarebbe stato sopportato da un’umanità non ancora pronta. Il suo lavoro sarà continuato dalla Madre.

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