Attenti al fruttosio!
Alimentazione Sana
Alimentazione Sana
Il fruttosio viene spesso presentato come un'alternativa sana allo zucchero bianco, tanto da essere sempre più impiegato per dolcificare vari prodotti. Purtroppo le cose non stanno esattamente così: il fruttosio è un dolcificante da non assumere alla leggera.
Giuliana Lomazzi
Il fruttosio viene spesso presentato come un'alternativa sana allo zucchero bianco, tanto da essere sempre più impiegato per dolcificare vari prodotti.
Purtroppo le cose non stanno esattamente così: il fruttosio è un dolcificante da non assumere alla leggera.
Cos'è il fruttosio
Il fruttosio è uno zucchero semplice. È una componente del comune zucchero di barbabietola, o saccarosio, che da parte sua è un disaccaride (contiene infatti anche glucosio); si trova poi nella frutta, tanto da essere definito “zucchero della frutta”, benché questa non ne contenga grandi quantità e abbia anche altri zuccheri.
Il fruttosio e il saccarosio hanno le stesse calorie, ma il primo ha un potere dolcificante superiore, quindi se ne può usare meno. Inoltre ha un indice glicemico contenuto e non causa un picco glicemico. Parrebbe dunque la soluzione ideale per chi è in sovrappeso o soffre di diabete. Ma il rovescio della medaglia è piuttosto sgradevole…
I pericoli del fruttosio
Sono ormai numerosi gli studi che mettono in rilievo i danni derivati da un eccessivo consumo di fruttosio per tempi prolungati, cosa che può rivelarsi anche peggiore del consumo di glucosio.
Intendiamoci, sotto accusa non è il fruttosio contenuto in modo naturale nella frutta, insieme a molti altri nutrienti (fibre, vitamine, minerali, antiossidanti) che formano un armonico equilibrio. Sul banco degli imputati è il fruttosio in scatola, che viene proposto come uno zucchero. Non è un caso che l'American Diabetes Association ne sconsigli l'impiego come dolcificante.
7 fattori negativi del fruttosio
1. Sovrappeso
Il fruttosio ha un brutto difetto: non sazia, addirittura stimola l'appetito. Questo perché ostacola l'azione della leptina, l'ormone che riduce l'appetito, ma non quello della grelina, l'ormone che ha un effetto contrario ma che dopo mangiato normalmente si placa. Così, in assenza del segnale di sazietà, si continua a mangiare.
2. Steatosi epatica
La steatosi epatica è il così detto fegato grasso. Mentre il glucosio può essere utilizzato da qualsiasi cellula dell'organismo, il fruttosio può essere metabolizzato solo dal fegato.
Se è troppo si accumula sotto forma di grasso: a livello viscerale, cioè intorno agli organi addominali (il più pericoloso per la salute, in particolare per le malattie cardiache) ma anche nel fegato, con una conseguente degradazione di quest'organo.
3. Aumento dei trigliceridi
Ovvero di lipidi che si accumulano nel sangue e che, quando in eccesso, sono all'origine delle malattie cardiovascolari e dell'ictus.
4. Insulino-resistenza
Il fruttosio non agisce direttamente sulla produzione di insulina, ma in modo indiretto. Il risultato non è molto diverso: le cellule risultano meno sensibili all'azione dell'insulina, spianando di fatto la strada al diabete di tipo 2.
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5. Produzione di AGE
Gli AGE sono i così detti prodotti della glicazione avanzata. Sono dei composti chimici derivati dalla combinazione dello zucchero con grassi e proteine. Aumentano il rischio di complicanze del diabete e di contrarre varie patologie.
6. Ipertensione
Il fruttosio può alzare la pressione, portando a un maggior rischio di ictus.
7. Gotta
Dal momento che favorisce l'accumulo di acido urico, il fruttosio può causare la gotta, malattia che comporta frequenti attacchi di artrite.
Dove si trova il fruttosio
Il futtosio lo contengono in particolare il miele (circa 50%) e lo sciroppo di agave, che può contenerne il 70-97%. Benché si tratti di dolcificanti naturali che, oltre al fruttosio, hanno dei nutrienti interessanti, chiaramente è bene consumarli con moderazione.
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L'ideale è consumare questo zucchero soltanto nella frutta, limitando al massimo altre fonti, particolarmente le bibite: basti pensare che una lattina da 330 ml ha 40 grammi di zucchero, di cui almeno la metà è fruttosio.