Carrube, squisiti e benefici baccelli
Alimentazione Sana
Alimentazione Sana
Frutti mediterranei per eccellenza, le carrube arrivano normalmente in commercio nel mese di dicembre un po' in tutta Italia, ma soprattutto al Sud, i cui abitanti ben conoscono il loro buon sapore e le proprietà.
Giuliana Lomazzi
Amante del clima caldo e asciutto, il carrubo punteggia incolti assolati, solo o a gruppetti. Fa bella mostra di sé nelle campagne soleggiate, che domina maestoso con la sua ampia chioma sempreverde. Pur non somigliando lontanamente alla pianta di un fagiolo, appartiene alla stessa famiglia: quella delle leguminose.
In effetti i suoi baccelli sono molto nutrienti e, secondo la leggenda, sfamarono Giovanni Battista nel deserto, al punto da meritarsi il soprannome di “pane di san Giovanni”.
Buoni baccelli
Marrone lucido, lunghi 10-15 cm e coriacei, i baccelli racchiudono dei semi durissimi tutti uguali per peso e dimensioni, tanto che un tempo gli orefici li utilizzavano come unità di misura del titolo dell’oro (cioè il carato, termine proveniente dall’arabo qirat, ossia semi di carrubo).
Tolti i semi, il resto è polpa dal grato sapore, ricca di zuccheri ma povera di grassi. Il sapore ricorda quello del cacao, tanto da poterlo vantaggiosamente sostituire. Infatti, a differenza di questo, la carruba è più ricca di fibre, che danno sazietà, riducono il colesterolo e regolano gli zuccheri nel sangue.
Maggiore anche il contenuto di minerali: calcio e fosforo, utili contro l'osteoporosi, ma anche ferro, potassio, rame e manganese. Come il cacao, le carrube sono prive di glutine ma, diversamente da questo, non contengono teobromina né caffeina, né tanto meno acido ossalico (quest’ultimo impedisce l’assorbimento dei sali minerali a livello intestinale). Hanno anche sostanze antiossidanti.
Depurative del fegato, le carrube sono lassative se mangiate direttamente dal baccello (facendo attenzione ai semi duri come pietre!), altrimenti risultano astringenti. Infatti la polvere ottenuta dalla polpa ha un forte potere assorbente. Sono anche digestive ed emollienti.
La farina ricavata dai semi è invece impiegata come addensante. Sia la farina derivata dai semi sia quella ottenuta dalla polpa si trovano nei negozi di alimenti bio.
Le carrube in cucina
La polvere di carruba può essere utilizzata per preparare bevande calde come la cioccolata (prova la ricetta della cioccolata calda crudista!). È ottima anche per la preparazione di torte, frullati e dessert al cucchiaio – proprio come si fa con il cacao. Ha il vantaggio di essere naturalmente dolce, così non serve zuccherare troppo.
In Sicilia la farina viene utilizzata pure per preparare pane e pasta fresca.I baccelli fatti a pezzi e bolliti con acqua, infine filtrati, danno uno sciroppo scuro simile al miele. Questo può essere spalmato sul pane, usato come dolcificante o sfruttato per le sue proprietà espettoranti e anticatarrali. Chi non vuole preparalo in casa può acquistarlo in erboristeria o nei negozi di alimenti naturali.
La ricetta – Crema spalmabile alla carruba
- 100 g di nocciole sgusciate e tostate
- 60 g di zucchero di palma
- 90 g di farina di carruba
- 3 cucchiai di olio di girasole spremuto a freddo
- latte di mandorle
Metti nel mixer le nocciole e lo zucchero. Tritali finemente e trasferiscili in una ciotola.
Unisci la farina di carruba e l'olio e, aiutandoti se serve con un po' di latte di mandorle, rimesta fino ad avere un composto omogeneo e spalmabile. Conservalo in un barattolo di vetro in frigorifero.
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