Colite: intervista alla dott.ssa Debora Rasio
Alimentazione Sana
Alimentazione Sana
La colite, anche conosciuta come sindrome del colon irritabile, è un disturbo molto diffuso. Basti pensare che quasi il 15% delle persone soffrono di disturbi a livello del tratto intestinale, che possono essere di basso grado oppure di grado intenso: pensiamo alle coliti croniche, al morbo di crohn e alla retto-colite ulcerosa.
Redazione Web Macro
I sintomi della colite sono quelli classici: crampi, dolori, gonfiori, stitichezza e/o diarrea. Essendo un disturbo molto diffuso, soprattutto nelle donne, abbiamo chiesto alla dott.ssa Debora Rasio, oncologa e ricercatrice nutrizionista, di parlarci del tipo di alimentazione da adottare quando siamo afflitti da questo fastidioso disturbo.
Una dieta sana è infatti importantissima per tanti fattori: l'alimentazione sana è alla base della prevenzione di molte malattie croniche ed è importante anche per il colesterolo.
Vediamo allora con la dott. Debora Rasio come possiamo comportarci e in che chiave intervenire in caso di colite.
Dott.ssa Rasio, l'alimentazione può aiutarci in caso di colite?
Quando parliamo di colite, per prima cosa dobbiamo aprire una parentesi attorno al glutine, alle fodmaps e alla gluten sensitivity.
La gluten sensitivity, ovvero la sensibilità al glutine, è stata solo recentemente riconosciuta come entità clinica: disturbi del tratto gastrointestinale, come il dolore e/o gonfiore addominale, la stitichezza o la diarrea, che sono sintomi tipici della gastrite e del colon irritabile.
Questi sintomi tuttavia, oggi possono essere attribuibili ai fodmaps, (che è l'acronimo di alcuni carboidrati non fermentabili e non assorbibili). Sono fodmaps il fruttosio (che troviamo abbondante nelle mele, nelle pere, nel mango, nell'anguria, nello sciroppo d'agave e in quello di fruttosio), il lattosio (quindi il latte vaccino, quello di capra e di pecora, gli yogurt e nei derivati del latte, nel formaggi freschi ma non in quelli , così come i galattani - legumi -, i polioli e i fruttani (che si trovano negli asparagi, nel radicchio, nella barbabietola, nella lattuga, nel grano, nel segale, così come nei carciofi, nell'aglio, nelle cipolle, nei porri e nella lattuga).
Esistono infatti comprovati risultati scientifici che una dieta a basso contenuto in fodmaps apporti benefici a chi soffre di sindrome del colon irritabile: la lista degli alimenti di cui fare a meno è lunga, ma bisogna considerare che questa restrizione non è definitiva, come può essere per esempio la celiachia.
Noi siamo composti per il 90% da cellule batteriche e per il restante 10% da cellule umane. Non solo. Molti di questi batteri si trovano proprio nelle mucose intestinali e rispondono a quello che mangiamo: l'alimentazione agisce sul nostro microbiota, e ciò vale in senso positivo che in senso negativo.
Cos'è il microbiota umano e come mantenerlo sano
Cosa possiamo mangiare con la diarrea?
In caso di diarree acute, alcuni rimedi possono venirci incontro.
La Curcuma
La curcuma è una straordinaria spezia di origini indiane che avrebbe bisogno di una trattazione a parte data la sua importanza e i numerosi effetti benefici che può apportare alla nostra salute. I suoi costituenti “attivi” sono i polifenoli, ovvero la curcumina, pigmenti liposolubi che danno quel caratteristico colore giallo alla curcuma, e anche al curry.
Le benefiche proprietà della curcuma sono davvero molteplici, testimoniati da tantissimi studi: diabete, malattie cardiovascolari, artriti, malattie degenerative del cervello, tumori. E non meno importanti, la curcuma offre benefici anche al morbo di Crohn e la retto-colite ulcerosa. La curcuma è davvero ottima per tutte le infiammazioni, grazie alle sue proprietà antiinfiammatorie.
In caso di infiammazione del tratto gastrointestinale, come nelle coliti (ma anche in casi di gastrite), possiamo preparare una tisana di curcuma, basta aggiungerla all'acqua che bolle e lasciarla riposare prima di berla. Per molte persone il sapore non è molto buono, in questo caso si può aggiungere dello zenzero. La curcuma agirà nel nostro intestino, spegnendo l'infiammazione.
Acqua di riso
Il riso possiede un’ottima azione terapeutica. L'acqua di riso è ricca di vitamine e minerali, che la rendono ideale per trattare vomito e diarrea: possiamo far bollire per circa un'ora 30 gr di riso in 1l di acqua, e magari aggiungere anche il sale integrale. In caso di diarrea, infatti, abbiamo il problema della perdita del sale e questa aggiunta può aiutarci in tal senso.
Zeolite
La zeolite è un minerale di origine vulcanica dalle particolari proprietà disintossicanti e antiossidanti. È molto utile anche in caso di colite con diarrea: la troviamo in commercio in polvere o in compresse (io consiglio quella in polvere) e possiamo assumerla sciogliendo un cucchiaio, o più in caso di colite acuta, in acqua, lontano dai pasti.
Zeolite: le proprietà di un ottimo integratore naturale
Melagrana
La melagrana, potente astringente, è perfetta per coloro che soffrono di diarrea.
In caso di colite non dovremmo eccedere con la fibra, soprattutto quella insolubile, che troviamo nella frutta e verdura, nei legumi, nei cereali integrali, tutti alimenti che sappiamo essere salutari, ma che sono da limitare in caso di diarrea.
In ogni caso però, il nostro corpo ha comunque necessità degli antiossidanti contenuti nella frutta e verdura: in questo senso, una soluzione potrebbe essere preparare delle buone centrifughe, che consentono di beneficiare delle proprietà della frutta e verdura senza però assumere le fibre. Avremo in questo modo un concentrato di vitamine e non solo: la percentuale dovrebbe essere per l'80% verdura e per il restante 20% frutta zuccherina.
Nei succhi verdi, non particolarmente dolci, possiamo aggiungere zenzero e limone. Frullati, succhi, centrifugati, non sono ovviamente adatti a tutte le persone, quindi è bene sentire il proprio medico.
Melograno: proprietà e benefici
E in caso di stitichezza da colite?
Caffè di cicoria
Il caffè di cicoria può rivelarsi utile in caso di stitichezza. Se non piace il suo caratteristico gusto, un po' acido, possiamo aggiungere un po' di Tarassaco, una pianta epatoprotettiva.
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