Come riconoscere una birra sana e di qualità
Alimentazione Sana
Alimentazione Sana
Gli esperti di Wikonsumer.org, la Guida agli Alimenti Collaborativa, hanno realizzato per noi un articolo, basato su fonti scientifiche ed autorevoli, che spiega come riconoscere una birra sana e di qualità.
Redazione WiKonsumer
La birra è una bevanda alcolica, prodotta grazie alla fermentazione di particolari lieviti di un mosto d’orzo o frumento arricchito in luppolo. Essendo una bevanda alcolica, è difficile parlare di prodotto sano, il cui consumo può essere promosso. Piuttosto, il suo consumo è sconsigliato a bambini, adolescenti donne in stato interessante o persone che soffrono di alcune patologie.
Fatta eccezione per queste particolari categorie di consumatori, bere birra in maniera moderata può anche avere effetti positivi sulla salute, pertanto è opportuno scegliere dei prodotti di qualità, che abbiano e conservino queste proprietà.
Birra industriale vs artigianale: qual è la differenza?
La prima e importante scelta da fare per consumare una birra di qualità è scegliere una birra artigianale invece che una industriale. Le birre artigianali sono birre di qualità superiore, sia da un punto di vista organolettico che nutrizionale.
La birra può essere una buona fonte di vitamine e minerali, oltre che di composti antiossidanti. Attenzione però, nelle birre industriali gran parte di questi composti viene perso durante i processi di filtrazione e pastorizzazione.
La scelta di una birra di qualità passa per la birra artigianale, che, per legge, deve essere obbligatoriamente cruda (non pastorizzata) e non filtrata, oltre che essere prodotta da birrifici indipendenti in quantità limitate. L’assenza dei trattamenti di pastorizzazione e filtrazione riduce la vita di scaffale del prodotto, ma ha molteplici aspetti positivi.
Vitamine, minerali, antiossidanti e composti aromatici della birra
La filtrazione viene effettuata per eliminare i lieviti usati per la fermentazione, produrre una birra non torbida e assicurare una maggiore stabilità, anche organolettica al prodotto. Tuttavia i lieviti sono ricchi di vitamine, soprattutto del gruppo B, e minerali.
Una birra artigianale è una miniera di composti positivi per la salute e possiede caratteristiche organolettiche uniche, in continua evoluzione a causa del metabolismo, ancora attivo, dei lieviti. Non è solo la salute a goderne, ma anche il palato!
Durante la fermentazione i lieviti producono etanolo (alcool) a partire dagli zuccheri semplici presenti nel mosto, ma non solo. Il loro metabolismo li porta a produrre una serie di composti aromatici caratteristici, anche dopo l’imbottigliamento perché permangono in forma vitale. Una buona parte del sapore della birra, in queste tipologie di prodotto, non è dunque solo dovuta alla tipologia di malto utilizzato, al suo grado di tostatura o alla tipologia di luppolo.
Molti degli aromi floreali e speziati che siamo in grado di percepire nelle birre sono prodotti proprio dai lieviti. Nelle birre industriali invece il loro contributo è molto ridotto, sia perché i lieviti vengono allontanati, sia perché i composti sono termosensibili e la pastorizzazione riduce il contenuto di quelli che erano eventualmente stati prodotti durante la fermentazione.
Un’altra classe importante di composti benefici per la salute sono i polifenoli, provenienti soprattutto dal luppolo. Tra i tanti composti presenti, lo xantumolo e i suoi derivati sono i più presenti e i più studiati. A questi si attribuiscono importanti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, utili per contrastare i danni ossidativi, soprattutto a carico del sistema cardiovascolare e del colesterolo cattivo LDL.
Le vitamine e gli antiossidanti sono conservate maggiormente nei prodotti non pastorizzati, perché molte sono estremamente sensibili al calore.
Gli effetti negativi della birra
Molti studi hanno analizzato l’effetto del consumo di alcol sulla salute umana, sia esso proveniente da birra, da vino o da superalcolici. Per quanto riguarda la salute del sistema cardiovascolare, il consumo moderato di alcol può avere effetti positivi, grazie al suo effetto vasodilatatore.
Un consumo cronico ed eccessivo ha invece effetti opposti e assolutamente deleteri. In questi casi infatti nel fegato viene prodotta in grandi quantità una sostanza tossica, l’acetaldeide, che danneggia i vasi sanguigni. Il consumo cronico di alcol è anche associato a un incremento della pressione arteriosa e ad un aumento del rischio di incorrere in ictus o emorragia cerebrale. Il consumo di alcol è sempre sconsigliato in caso di patologie a carico di fegato, intestino e reni. Questo per l’azione tossica diretta dell’acetaldeide, e la diuresi eccessiva, con conseguenti squilibri dei minerali indispensabili al nostro organismo, indotta dall’etanolo.
Quanta birra consumare
Il consumo moderato di alcol viene definito in modo specifico a seconda della nazione e in Italia l’Istituto Superiore di Sanità lo definisce come:
- fino a 24g per uomini dai 21 ai 65 anni
- fino a 12g per le donne o per uomini dai 18 ai 21 anni o oltre i 65 anni
Ovviamente la gradazione alcolica della birra determinerà la quantità di prodotto ragionevolmente sicuro da consumare. Una classica bionda a bassa gradazione (3.5%) conterrà 3.5g di alcol ogni 100mL di birra. Ciò significa che con una birra media (40cl di prodotto) stiamo assumendo 14g di alcol. Se la gradazione alcolica è, ad esempio, del 5%, per consumare gli stessi 14g di alcol ci basteranno 28cl, ovvero poco più di una birra piccola.
Le birre analcoliche
Per godere appieno delle proprietà positive della birra e ridurre al massimo quelle negative si può scegliere un prodotto con bassa gradazione alcolica o analcolica. In etichetta è infatti obbligatorio indicare la percentuale di alcol su 100mL di prodotto qualora esso superi il valore di 1.2%.
Va però tenuto a mente che le birre analcoliche non sono in assoluto del tutto prive di alcol. Per legge ne devono contenere più dell’1.2%. Per essere sicuri di consumare un prodotto privo di alcool, l’etichetta deve esplicitamente riportare la dicitura zero alcol o 0% alcol.
Per un consumatore scegliere una birra sana e di qualità non è semplice. Purtroppo, come spesso accade, in etichetta non sono presenti le informazioni necessarie per scegliere con consapevolezza, in quanto per legge non è obbligatorio inserirle. Quello che il consumatore attento può fare è consultare le classifiche delle migliori birre in commercio, realizzata dagli esperti di Wikonsumer, per informarsi e scegliere tra le birre artigianali.