Fichi, dolcissimi e preziosi frutti
Alimentazione Sana
Alimentazione Sana
Arrivano in agosto-settembre e subito ci tentano con il loro tenero cuore rosso ricco di dolcezza e proprietà.
Giuliana Lomazzi
Botanicamente parlando, i fichi sono falsi frutti (quelli veri sono le escrescenze carnose all’interno). Ma che importa, sono tanto buoni, ancor di più se colti dall’albero! Che da parte sua è inconfondibile, con la corteccia grigia e rugosa, le grandi foglie lobate simili a mani, il profumo del lattice (irritante per la pelle!) che sgorga dai piccioli e dai rametti rotti.
La dolcezza fatta frutto
Si comincia a giugno-luglio con i grossi fioroni, meno dolci di quelli, irresistibili e carnosi, che arrivano da metà agosto: i così detti fichi veri o forniti, seguiti in autunno inoltrato dai rari e tardivi cimaroli.
I fichi si distinguono in:
- bianchi, con buccia verdina;
- neri o violetti, con buccia marrone, violetta o viola scuro.
Tra le tante varietà disponibili in Italia ricordiamo i Brogiotti e i Gentili, oltre ai pregiati Bianco del Cilento (DOP) e Dottato (PAT, prodotto agroalimentare tradizionale), entrambi ideali anche per l’essiccazione.
Le proprietà del fico
Povero di grassi e proteine, questo frutto ha un discreto carico di zuccheri (12-16%) ben assimilabili, rappresentati soprattutto da glucosio e fruttosio.
È quindi nutriente e tonificante, ideale per una carica energetica rapida – per esempio quando si fa sport. Le calorie (circa 47 per 100 g) non sono comunque eccessive, tenuto anche conto che un fico medio pesa sui 70 g. Inoltre il carico glicemico non è elevato. Tuttavia i fichi sono sconsigliati ai diabetici.
Lassativi, grazie a un buon tenore di fibre (2-3%), questi frutti ben digeribili offrono anche un sacco di minerali (in particolare potassio, magnesio, ferro e calcio) e vari antiossidanti, fra cui antocianine, polifenoli e quercetine. Hanno anche un po’ di vitamine: la B1 e la B6, la A e la C. Alcuni studi attribuiscono ai fichi la capacità di ridurre il colesterolo totale e di prevenire gli stati depressivi.
I fichi secchi
I frutti essiccati al sole (oggi anche in stufe o essiccatoi) sono tradizionalmente grandi alleati della stagione invernale per la loro carica energetica e la ricchezza di nutrienti. Questi sono ovviamente gli stessi dell’esemplare fresco, ma concentrati per il ridottissimo contenuto di acqua. Così 50 g di fichi secchi coprono il 10% del fabbisogno quotidiano di calcio e il 15% di quello di ferro. Aumentano anche nettamente le fibre, incrementando perciò l’effetto lassativo, e naturalmente anche le calorie (circa 240/100 g), soprattutto con farce di mandorle e noci o coperture di cioccolato!
Sotto forma di decotto, i fichi secchi si rivelano emollienti ed espettoranti, utili in caso di tosse. Un tempo venivano torrefatti e macinati per avere un surrogato del caffè.
Dalle Marche arriva il tradizionale lonzino di fico, sorta di salamino contenente appunto fichi secchi macinati finemente con noci, mandorle e anice stellato.
In cucina
I fichi freschi sono buoni al naturale, ma anche cotti, per guarnire crostate e gelati, o per preparare torte, focacce e biscotti. Con i fichi secchi (da acquistare biologici per evitare che siano sbiancati con anidride solforosa) si possono preparare squisiti dolci senza usare zucchero.
La ricetta – Focaccia ai fichi freschi
- 300 g di farina integrale di farro
- 3 cucchiai di pasta madre
- 4 cucchiai di olio extravergine
- 1 cucchiaino di zucchero
- 1 rametto di rosmarino
- 150 g di fichi
- 50 g di mandorle
- sale
Mescola la farina, la pasta madre, lo zucchero, il sale e metà dell’olio con l’acqua sufficiente per avere un composto sodo. Fallo lievitare al caldo per 2-3 ore.
Lava delicatamente i fichi, asciugali e dimezzali. Ricopri una teglia rettangolare con carta da forno e stendici l’impasto. Ungilo con l’olio rimasto mescolato con altrettanta acqua.
Copri con i fichi, il rosmarino sfogliato e le mandorle spezzettate.
Inforna a 180° per 30 minuti e servi la focaccia tiepida o fredda.