Gli italiani mangiano e spendono più per frutta e verdura che per la carne
Alimentazione Sana
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Gli italiano preferisco frutta e verdura alla carne. Non lo diciamo noi, come Gruppo Macro, perché interessati a spingere i nostri libri che invitano ad un'alimentazione possibilmente senza proteine animali, ma la Coldiretti su dati Istat. È quanto emerso, infatti, dalla presentazione fatta all'Expo
Redazione Web Macro
Gli italiano preferisco frutta e verdura alla carne. Non lo diciamo noi, come Gruppo Macro, perché interessati a spingere i nostri libri che invitano ad un'alimentazione possibilmente senza proteine animali, ma la Coldiretti su dati Istat.
È quanto emerso, infatti, dalla presentazione fatta all'Expo di un rapporto redatto dall'Istat e che la Coldiretti ha reso noto in cui si sostiene che:
la spesa degli italiani per gli acquisti di frutta e verdura rappresenta il 23% del budget delle famiglie per il cibo;
il relativo importo è pari a 99,5 euro al mese contro i 97 euro della carne (“ferma” al 22%).
Nella stessa occasione, si è parlato di “svolta epocale” e di “rivoluzione a tavola” mettendo poi in rilievo che il nostro Paese “ha il primato europeo nella produzione orto-frutticola che genera un fatturato – sostiene la Coldiretti - di 13 miliardi, con 236.240 aziende che producono frutta, 121.521 che producono ortaggi, 79.589 patate e 35.426 legumi secchi".
La passione per gli orti
Altrettanta rilevanza è stata data all'altro evento sempre più in crescita: la passione per gli orti, seppure in spazi piccoli e/o addirittura solo in balcone. La Coldiretti stima in 20 milioni i “pollici verdi” in Italia, tanto che stanno venendo a galla anche figure professionali che offrono la loro consulenza per coltivare al meglio un orto, in base allo spazio che si ha a disposizione.
Sono numeri importanti che seppure, magari, segnati da un certo entusiasmo di parte, fanno capire che non si tratta più di una tendenza ma di una vera e propria convinzione: l'alimentazione a base vegetale aiuta a stare meglio e sta poi a ognuno di noi decidere a che livello portarla nella dieta personale.