Io, medico di famiglia e vegana – II parte
Alimentazione Sana
Alimentazione Sana
La dott.ssa Mirella Pizzi, in questa seconda e ultima parte del suo primo post nel nostro blog, descrive in modo particolare il suo rapporto, da medico vegano, con i propri pazienti, spesso e volentieri, onnivori. Non tralascia la sua esperienza umana e professionale che l’hanno portata a scegliere l’alimentazione vegana.
Mirella Pizzi
La dott.ssa Mirella Pizzi, in questa seconda e ultima parte del suo primo post nel nostro blog, descrive in modo particolare il suo rapporto, da medico vegano, con i propri pazienti, spesso e volentieri, onnivori. Non tralascia la sua esperienza umana e professionale che l’hanno portata a scegliere l’alimentazione vegana.
Sono diventata prima vegetariana circa 20 anni fa, poi vegana per merito di una delle mie figlie. Lei era ancora piccola ma mi ha permesso di fare il collegamento tra il pezzo di carne che era nel mio piatto e l'enorme sofferenza di milioni di animali fatti nascere per essere imprigionati tutta la vita e, dopo viaggi estenuanti, portati al macello per essere fatti a pezzi.
L'alimentazione è condizionata dalle grosse aziende agroalimentari
Non dobbiamo più essere complici di questa barbarie, dobbiamo toglierci dai pesanti condizionamenti delle potentissime industrie della carne e del formaggio. Oggi, come la medicina è condizionata dalle case farmaceutiche, l'alimentazione è condizionata dalla chimica e dalle grosse industrie agroalimentari. Le persone sane non interessano, non creano guadagno!
Ci sono altri innumerevoli motivi per diventare vegani: impatto ambientale, desertificazione, mutazioni climatiche, consumo esagerato di acqua, dispendio di energia, mantenimento della fame nel mondo. Ma, secondo me, il motivo principale rimane quello etico. Questa scelta ha cambiato radicalmente in meglio la mia vita, mi sento molto meglio sia fisicamente che mentalmente, mi ha arricchito di tante nuove conoscenze e, soprattutto, mi ha portato ad una sana autocritica della mia professione di medico.
Cerco di capire lo stile di vita dei pazienti
Solo adesso sento di potermi veramente prendere cura della salute dei miei pazienti senza limitarmi a prescrivere farmaci su farmaci solo per tamponare i sintomi. Questa mia esperienza personale e le mie nuove conoscenze mi permettono di esercitare la mia professione con molta più soddisfazione anche da parte dei miei pazienti. Durante la visita, indago sempre sullo stile di vita del paziente soffermandomi in particolare sulle sue abitudini alimentari; fornisco informazioni sugli alimenti più appropriati e sul loro acquisto, sulla preparazione di cibi e per questo consiglio siti e libri dove si possono trovare ricette veloci e appetitose senza ingredienti di origine animale.
In fondo, moltissimi piatti della nostra tradizione sono vegani e li abbiamo sempre mangiati senza saperlo; ad esempio: bruschette, cereali con le verdure, zuppe di legumi, pasta e fagioli, pasta e ceci, polenta con i funghi. Tutti gli altri piatti tipici possiamo “veganizzarli” semplicemente sostituendo gli alimenti animali con quelli vegetali.
La salute richiede una dieta semplice, di facile digestione
Tengo a precisare che essere vegetariani è già un passo avanti, ma l'obiettivo deve essere quello di diventare vegani, cioè devono essere aboliti sia carne e pesce che latte, formaggi e uova che hanno lo stesso impatto negativo sulla salute e sull'ambiente. Cerco, soprattutto, di diffondere il concetto importantissimo che per la salute la dieta deve essere semplice, di facile e veloce digestione, a base principalmente di frutta e verdura cruda, pochi cereali, legumi, frutta secca e semi perché non siamo né carnivori, né onnivori, ma frugivori come i primati da cui discendiamo.
Si può cambiare da un giorno all'altro senza alcun problema, anzi prima si eliminano gli alimenti animali pieni di tossine e meglio è, senza preoccuparsi di sostituirli per paura di carenze; al massimo possiamo ricorrere, a volte, a seitan, tofu, affettati vegetali, maionese senza uova etc per assecondare il gusto o per cambiare.
Una bella spesa dal fruttivendolo
L'importante è sapere, comunque, che non ne abbiamo necessità. La cosa principale è fare una bella spesa dal fruttivendolo. Negli ultimi anni ho notato un considerevole aumento dei pazienti vegetariani, ma soprattutto vegani che accedono al mio ambulatorio per consigli e sono in aumento i pazienti dello zoccolo duro bolognese (la dott.ssa Pizzi lavora a Bologna, Ndr), gran mangiatori di tortellini e mortadella che cominciano a fare un passo indietro chiedendomi come poter passare ad una dieta più sana su base vegetale per migliorare i loro esami del sangue o per perdere peso o piuttosto per combattere diabete o ipertensione o altre patologie già in atto.
In questo lavoro capillare mi aiuta una bravissima dietista bolognese, Mirna Visentini, autrice del libro “La dieta comica”, la quale segue poi i pazienti passo per passo nel cambiamento, consigliando loro come programmare i pasti senza troppe coercizioni, ma fornendo un ampio spettro di ricette sostitutive varie e appetitose.
Risultati eccezionali su tante patologie
Questa collaborazione ci ha portato risultati eccezionali nella cura di varie patologie come allergie, dermatiti, cefalea, ipertesione arteriosa, colon irritabile, obesità e tante altre con evidenti ripercussioni positive sulla salute in generale del paziente. In conclusione, penso che il compito del medico sia quello di mantenersi aggiornato e in grado di mettersi continuamente in discussione senza rifiutare a priori una realtà solo perché sconosciuta; deve abituare il paziente ad ascoltarsi e a ragionare sui propri sintomi ricorrendo ai naturali meccanismi di auto guarigione.
È molto importante, inoltre, dare informazioni adeguate al paziente considerandolo una persona libera di fare le proprie scelte senza alcuna costrizione, in modo che ognuno possa riprendersi la responsabilità della propria vita, senza delegare il medico, lo specialista o il mago di turno.
Ogni persona sana o malata che sia, ha diritto di essere informata in modo da poter essere unica artefice della propria salute; nessun altro deve poter decidere al suo posto! In fondo questo secondo me è l'unico modo accettabile per poter continuare a svolgere il mio lavoro di medico a fianco dei miei pazienti con tanta soddisfazione reciproca.
Leggi la prima parte del post della dott.ssa Mirella Pizzi.