Raw food, buono e benefico
Alimentazione Sana
Alimentazione Sana
Il crudismo sta conoscendo una crescita degli adepti: non è un caso, visto che propone pietanze appetitose e ricche di nutrienti. I nostri lontani antenati mangiavano i cibi crudi; prima di poter arrostire o bollire ce n'è passato di tempo! Poi, con il passare dei secoli, abbiamo preso l'abitudine di cucinare la maggior parte degli alimenti. Finché, ai primi del '900, alcuni medici non cominciarono a rivalutare la scelta di cibi crudi e vitali.
Giuliana Lomazzi
Il crudismo sta conoscendo una crescita degli adepti: non è un caso, visto che propone pietanze appetitose e ricche di nutrienti.
Una storia senza fornelli
I nostri lontani antenati mangiavano i cibi crudi; prima di poter arrostire o bollire ce n'è passato di tempo! Poi, con il passare dei secoli, abbiamo preso l'abitudine di cucinare la maggior parte degli alimenti. Finché, ai primi del '900, alcuni medici non cominciarono a rivalutare la scelta di cibi crudi e vitali.
Ci arrivarono per risolvere i propri problemi di salute e poi cominciarono a curare così i loro pazienti. Lo fece per esempio lo svizzero Maximilian Bircher-Benner (1867-1939), che legò il suo nome a una prima colazione tutta cruda, il famoso muesli; lo fece anche il medico tedesco Max Gerson (1881-1959). Anche lui, come il collega svizzero, si era curato con mele crude.
Esaltarono il valore del cibo crudo altri pionieri, come Ann Wigmore, che contribuì alla diffusione dell'erba di grano, o il medico francese Paul Carton, che evidenziò il valore dei germogli. Non va poi dimenticato il dentista americano Weston Price, che esaminò lo stile di vita di comunità in buona salute – nativi o popolazioni isolate, osservando che erano tutti accomunati dal ricorso a una dieta basata su cibi semplici, freschi e soprattutto crudi.
Perché mangiare crudo
Il primo motivo è indubbiamente perché il raw food è buono, ma c'è anche una questione di preservazione dei nutrienti.
Infatti con la cottura si riducono minerali e vitamine (in particolare la C). I grassi si ossidano, dando vita ai poco desiderati radicali liberi. Sopra i 45° diminuiscono gli enzimi, che sono importanti per la digestione.
Con il crudo, si assumono anche più fibre, il cui ruolo per il benessere è essenziale.
Nel complesso, insomma, si assorbono molti più nutrienti. Inoltre tutto ciò che viene cotto (o riscaldato) troppo non è digeribile e crea vari problemi, a cominciare da quelli immunitari.
Cibi sì e cibi no
Si possono mangiare crudi parecchi alimenti:
- i germogli (quelli di legumi vanno preferibilmente scottati); frutta e verdura;
- semi oleosi (i cui grassi si danneggiano con la cottura);
- per chi non è vegano, anche latticini crudi.
Non si possono mangiare crudi invece i fagiolini, i legumi (tranne ceci, fave e piselli), le arachidi, le bietole, le patate, i germogli di patate e di pomodori.
Da limitare l'uso a crudo dell'albume e dei funghi. Questi ultimi devono essere in ogni caso giovani e circoscritti soprattutto a ovoli, porcini, champignon.
Un approccio graduale e sensato
Meglio non diventare crudisti al 100% da un giorno all'altro, ma arrivarci con gradualità, iniziando a inserire verdure crude prima dei pasti e usando solo raw food a colazione.
Infatti la flora intestinale deve abituarsi gradualmente a questo nuovo modo di mangiare. Soprattutto se si soffre di colite, bisogna sfiammare l'intestino prima di passare al crudismo.
Non è comunque detto che si debba diventare completamente crudisti: si può anche scegliere una via di mezzo; facendo colazione e merenda crude, iniziando pranzo e cena con la verdura cruda si fa già molto. In questo modo si ha l'opportunità di consumare un piatto caldo, cosa che d’inverno può far piacere, e di sfruttare i benefici offerti da una cottura leggera.
Infatti alcune sostanze, come la vitamina A o il licopene, si assorbono meglio cuocendo leggermente i cibi. Da evitare comunque la bollitura e il riscaldamento dei grassi. In particolare si deve fare attenzione a non esagerare con la frutta.
Quella che consumavano i nostri antenati era molto diversa: piccola, povera di zuccheri, ricca di vitamine (e di semi!). Oggi è invece molto zuccherina. Si può mangiare a colazione o a merenda, ma anche mescolarla alla verdura cruda. L'importante è non esagerare!
Le 5 regole del crudista
- Iniziare gradualmente acquistare prodotti freschi e biologici;
- masticare bene;
- bere per idratare le fibre;
- fare attenzione alle proteine;
- non esagerare con la frutta.
Qui di seguito la proposta di una ricetta vegana crudista.
Linguine di sedano rapa al parmigiano di canapa
Ingredienti per 4 - 6 persone
- 1,2 kg di sedano rapa tagliato a spirale, a julienne con una mandolina o grattugiato
- 2 cucchiai di olio extravergine di oliva
- il succo di ½ limone
- 2 cucchiai di semi di canapa
- 2 cucchiai di lievito alimentare in fiocchi
- ⅛ di cucchiaino di sale
Tutti i benefici dei semi di canapa
Per preparare il parmigiano di canapa, radunate in una piccola terrina la canapa, il lievito e il sale. Mescolateli per amalgamarli bene. Se conservato in un contenitore sigillato in frigorifero, questo “parmigiano” si manterrà per un mese.
Mettete le linguine di sedano rapa in una terrina grande con l'olio e il succo di limone, Mescolate bene per amalgamare.
Coprite e tenete al fresco (anche 4 ore) fino al momento di servire. Accompagnate le linguine con una salsa di pomodori secchi e con il parmigiano di canapa.
Mangio Crudo e Vivo Meglio