Verso il cibo della salute: cinque suggerimenti
Alimentazione Sana
Alimentazione Sana
Ecco alcuni suggerimenti che possono rivelarsi utili per favorire la transizione verso il cibo della salute, ma anche nella fase successiva, quando finalmente avremo raggiunto l’obiettivo: il cambiamento della dieta. Questi 5 consigli sono tratti dal best seller Il Cibo della Salute di Paul Pitchford, un libro che è anche una nuova visione della scienza dell’alimentazione che coniuga conoscenze antiche e moderne, fornendo indicazioni fondamentali sul potere curativo del cibo. Una guida imprescindibile per i terapeuti e per chi sceglie un’alimentazione più equilibrata e consapevole.
Giuliana Lomazzi
1. Germogli
Si tratta della fase di sviluppo della pianta in cui questa esprime il top della vitalità, perché il seme aumenta nettamente il contenuto vitaminico ed enzimatico. Inoltre le proteine si scindono, gli amidi diventano zuccheri semplici e i lipidi acidi grassi liberi, così i nutrienti sono meglio assimilabili.
Alimento per tutte le stagioni – ma soprattutto per l’inverno, quando le verdure fresche sono meno diffuse e varie che in estate – i germogli sono un vero e proprio concentrato di nutrienti, da consumare in piccole quantità, qualche volta alla settimana. Così diventa più facile assumere più vegetali durante la fase di transizione.
Come consumare germogli, crudi o cotti? Tutto dipende dal seme di partenza. Per una migliore digestione è meglio cuocere leggermente al vapore (o passare rapidamente in padella) i germogli di lenticchie, mais, piselli e ceci, ma anche quelli di cereali come orzo, riso e miglio, ricchi di enzimi digestivi.
Altri germogli, come quelli di erba medica – chiamati anche alfalfa, gustosi e molto ricchi nutrizionalmente – vanno bene crudi. Vale la pena alternare vari tipi di germogli, piuttosto che fossilizzarsi su uno solo.
2. Legumi digeribili
Il segreto della digeribilità (in fase di transizione, ma anche di mantenimento) sta nell’ammollo e nella cottura corretti. Il primo reidrata il seme secco e lo priva di buona parte degli antinutrienti, che possono causare difficoltà digestive e gonfiore. Occorre quindi mettere a bagno i semi secchi per 24 ore (tranne le lenticchie intere, per cui bastano poche ore, e quelle spaccate, che non richiedono questo trattamento), cambiando l’acqua spesso. Dopo il risciacquo finale, i legumi si cuociono in acqua fredda non salata finché non sono morbidi (non al dente!).
Di grande aiuto è l’aggiunta di un pezzetto di alga kombu e di aromi, come alloro, rosmarino ecc., ma anche zenzero o curcuma, semi di coriandolo, finocchio o cumino.
3. Preziosa clorofilla
La clorofilla – il pigmento cui si deve il verde dei vegetali – ha una composizione chimica simile a quella dell’emoglobina umana, da cui si distingue per la presenza di magnesio piuttosto che di ferro. Nel periodo di transizione, la clorofilla contribuisce all’eliminazione delle tossine, alla disintossicazione del fegato e al drenaggio dei liquidi.
Svolge però molte altre funzioni importanti, per cui non va mai accantonata. È infatti antiossidante, sostiene le difese immunitarie e il metabolismo cellulare. Combatte l’anemia, lo stress e la stanchezza, favorisce la cicatrizzazione dei tessuti, regola la pressione arteriosa, contrasta le infezioni delle vie aeree.
Si trova nei vegetali verdi: lattuga romana, broccoli, verza e cavoli in genere, rucola, cime di rapa, tarassaco, spinaci, bietole, crescione. Ottime fonti sono anche le microalghe (spirulina, clorella, klamath), l’erba di orzo e quella di grano.
4. Meno zucchero
La soluzione non sono per forza gli edulcoranti, tanto artificiali quanto naturali, che a volte non sono meglio del saccarosio (è il caso del fruttosio e di alcuni sciroppi, come quello di glucosio-fruttosio). Meglio piuttosto “addolcirsi” un po’ con ortaggi naturalmente dolci da aggiungere a insalate e contorni: carote, in primis, ma anche barbabietole e zucca.
Pure i germogli possono aiutare, perché il processo di germogliazione svolge gli amidi, trasformandoli in zuccheri; si può provare per esempio con il pane degli esseni, appunto un prodotto germogliato.
Le patate americane possono dare un ottimo dessert se affettate, spruzzate di cannella e arrostite, e infine servite con yogurt di soia. Le torte fatte in casa possono essere addolcite con frutta fresca e secca, succhi di frutta o spremute, piccole dosi di dolcificanti come malto di orzo, zucchero integrale di canna (dulcita o mascobado), sciroppo d’acero o amasake.
5. Colazione da re
Sia nella transizione sia in seguito, la colazione ricca ed equilibrata è il modo migliore per cominciare la giornata sotto tutti i punti di vista. Ciò significa fare un pasto comprendente macronutrienti (proteine, carboidrati, grassi buoni), in proporzioni inferiori rispetto al pranzo o alla cena, e micronutrienti – vitamine, minerali, antiossidanti.
Un’idea originale? Il congee dolce, proveniente dalla tradizione cinese. A base di riso, ma anche di altri cereali come il miglio, può essere completato da legumi come i fagioli azuki e da frutta secondo i gusti, così è sempre stimolante per il palato.
La ricetta – Congee di riso e azuki
Ingredienti per 3-4 persone
- 60 g di riso profumato
- 125 g di fagioli azuki ammollati per 24 ore
- 2 cucchiai colmi di miglio
- 2 datteri snocciolati
- 1 grappolone di uva nera
Raduna in una casseruola il riso, i fagioli sciacquati e sgocciolati, il miglio e i datteri affettati. Versa 1 l di acqua, porta a bollore e cuoci a fuoco basso fino a ottenere una pappina (circa 1,5 ore). Puoi preparare il congee la sera e stiepidirlo la mattina. Al momento di servire aggiungi l’uva.
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Terapia alimentare secondo le tradizioni orientali e la nutrizione moderna
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