Vivi con un coniglio nano? Ecco cosa dovrebbe mangiare
Amici Animali
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Sempre più persone e famiglie oggigiorno decidono di intraprendere la bellissima avventura di condividere la vita con un coniglio come animale domestico. Una parte fondamentale del benessere del nostro amico peloso è quella della dieta.
Cosa deve mangiare infatti un coniglietto nano per essere in buona salute?
In nostro aiuto viene Cinzia Ciarmatori, veterinaria, per spiegarci la dieta ideale del coniglio.
Cinzia Ciarmatori
L’alimentazione del coniglio nano, ma più in generale di ogni coniglio, rappresenta una sfida importante per garantire a lungo salute e benessere a questi splendidi animali.
Nonostante siano ormai a tutti gli effetti membri delle nostre famiglie, dubbi e domande sulla corretta alimentazione sono molto frequenti e altrettanti gli errori, con conseguenze anche molto gravi.
I conigli infatti sono animali erbivori e il loro apparato digerente si è evoluto proprio per la digestione efficace di alimenti di origine vegetale con ingente contenuto di fibra: il cieco, una porzione molto sviluppata del loro intestino, rappresenta una vera e propria camera di fermentazione in cui il microbiota composto da miliardi di microrganismi tra cui batteri, archei, protozoi, funghi e virus partecipa alla digestione della fibra e al recupero di importanti sostanze nutritive, molte delle quali si trovano nel ciecotrofo.
Si tratta di feci leggermente morbide e traslucide, unite tra loro a formare una sorta di “mora”, che i conigli producono solo in alcuni momenti della giornata ed assumono in genere appena emesse. Il ciecotrofo non va confuso con la diarrea ed è molto importante che i conigli lo assumano, se non lo fanno è fondamentale rivolgersi al proprio medico veterinario di fiducia per comprenderne il motivo e correre ai ripari…
Cosa mangiano i conigli nani, dunque?
Per comprendere quali siano gli alimenti migliori chiediamoci cosa mangiano i conigli selvatici, dai quali i conigli domestici discendono: alimenti vegetali duri e fibrosi, radici, cortecce, foglie secche nella stagione autunnale e invernale, e vegetali più teneri e ricchi d’acqua dalla primavera in poi. Tanto più ci allontaniamo dall’alimentazione naturale, tanto più incorriamo in problemi di salute a carico dell’apparato digerente ma non solo.
Il microbiota infatti è una popolazione di microrganismi in equilibrio dinamico, soggetta a cambiamenti e squilibri condizionati da molti fattori, prima fra tutti la composizione della dieta ma anche le emozioni negative, le condizioni di vita stressanti, alcuni farmaci tra cui gli antibiotici, come sempre più studi scientifici dimostrano anche per la nostra specie.
Alimenti ricchi di carboidrati e poveri di fibra provocano uno squilibrio considerevole nel microbiota degli animali erbivori come i conigli, con conseguenti disturbi della peristalsi intestinale ed evenienze cliniche anche gravi.
Si sente spesso parlare di "blocco nel coniglio", indicando in modo generico una condizione clinica caratterizzata da anoressia e mancata o anomala produzione di feci con insorgenza spesso acuta e l’alimentazione non corretta è senz’altro uno dei fattori di rischio maggiormente coinvolti, ma non l’unico.
Anche la malocclusione dentale acquisita, la crescita alterata cioè delle corone dentali, è un disturbo frequente e grave, nell’insorgenza del quale un’alimentazione scorretta gioca un ruolo di primissimo piano, pur non essendo però, e questo va detto, l’unico fattore coinvolto.
In generale quindi una buona alimentazione per i conigli, che ricalchi il più possibile quella naturale, dovrebbe essere costituita da un’elevata percentuale di fieno di buona qualità e da erbe e piante di campo che crescono spontaneamente, quali festuca, digitaria e brachypodium, trifoglio, tarassaco, composite, alcune leguminose.
Se proprio non fosse possibile trovare le erbe di campo, oltre al fieno si possono fornire verdure coltivate per l’alimentazione umana (anche se il loro contenuto in fibra e altri nutrienti non è paragonabile…), in particolare verdure a foglia come le lattughe, il radicchio, la rucola, la cicoria, l’indivia etc. Le carote hanno un contenuto in zuccheri piuttosto elevato e andrebbero quindi date con parsimonia, così come la frutta.
Ovviamente si tratta di indicazioni di ordine generale e in caso di condizioni patologiche particolari alcuni vegetali vanno ridotti o evitati, in accordo con le indicazioni del proprio medico veterinario di fiducia.
E un mangime per conigli nani?
Le proposte commerciali si moltiplicano di pari passo con la diffusione di questa specie in ambito domestico, purtroppo però non tutto quello che è possibile rinvenire sugli scaffali di supermercati e negozi è adatto ai conigli.
Molti mangimi industriali infatti hanno un contenuto di fibra troppo basso e di carboidrati molto elevato, contengono cereali e semi, farine di varia natura tra cui quelle di carne e latte, carrube, a volte sostanze chimiche come i coccidiostatici, frutta secca.
Questi prodotti provocano problemi di salute importanti nei conigli e non vanno scelti per alcun motivo. Se li stiamo somministrando dovranno essere eliminati con estrema gradualità, mai improvvisamente…
Esistono per fortuna anche prodotti validi e di buona qualità, con un contenuto di fibra tra il 18 e il 25%, privi di zuccheri aggiunti, di coloranti e conservanti, a basso contenuto di amidi e grassi, con un buon rapporto calcio-fosforo e un apporto energetico ben bilanciato.
Questi alimenti possono costituire un’integrazione all’alimentazione fresca ed essere molto utili in alcune condizioni fisiologiche e patologiche, ma non devono sostituire il fieno e i vegetali perché costringono il coniglio ad una masticazione differente da quella prevista, che consente di pareggiare in modo efficace le superfici coronali dei denti prevenendo le malocclusioni.
I mangimi di buona qualità possono essere quindi validi alleati in alcune situazioni ma non possono essere considerati l’alimento d’elezione per i conigli. Nell’epoca che stiamo attraversando la tentazione di ricorrere più spesso possibile ad alimenti già pronti per noi e per gli animali con cui conviviamo è forte: aprire una busta e riempire un piatto o una ciotola è semplice e veloce, eppure gli effetti dannosi di un’alimentazione industriale sono sempre più sotto i nostri occhi.
Vivere con un coniglio ha quindi il piacevole effetto collaterale di costringerci ad acquistare quotidianamente verdure fresche che possiamo tornare ad inserire in maggior quantità anche nella nostra alimentazione, o addirittura di tornare a guardare con più attenzione alle erbe che crescono spontanee durante una passeggiata in campagna, alcune delle quali perfette anche per noi, come le nostre nonne ben sapevano!
Lasciamoci quindi contagiare dai conigli mentre forniamo loro la migliore alimentazione possibile, per assicurargli una lunga vita e benessere…
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