Euro, moneta unica ma tante (possibili?) alternative. I pareri di chi dice “no”
Attualità e Informazione libera
Attualità e Informazione libera
Paolo Becchi e Alessandro Bianchi sono gli autori e curatori del libro (in forma di eBook) “Apocalypse Euro”, edito da Arianna Editrice. In un periodo dove i testi sull’euro non mancano di certo, abbiamo rivolto ad Alessandro Bianchi alcune domande per capire cosa li ha spinti a realizzare questo libro e su cosa esso si differenzia rispetto agli altri.
Redazione Web Macro
Paolo Becchi e Alessandro Bianchi sono gli autori e curatori del libro (in forma di eBook) “Apocalypse Euro”, edito da Arianna Editrice. In un periodo dove i testi sull’euro non mancano di certo, abbiamo rivolto ad Alessandro Bianchi alcune domande per capire cosa li ha spinti a realizzare questo libro e su cosa esso si differenzia rispetto agli altri.
Qual è la peculiarità di Apocalypse Euro?
È quella di affidarsi a coloro che per primi hanno portato avanti la battaglia di informazione sulla moneta unica, sul Mes (Meccanismo europeo di stabilità, NdR), sul Fiscal Compact e sull'attuale architettura istituzionale dell'Unione Europea.
Prima derise, queste persone hanno avuto il merito di imporre all'attenzione dell'opinione pubblica tematiche considerate prima tabù dai principali media. Se oggi il dibattito è in Italia molto più sviluppato che in Spagna, Portogallo e Grecia lo dobbiamo a loro. Stiamo parlando, per fare solo alcuni nomi, di Alberto Bagnai, Claudio Borghi, Lidia Undiemi e Luciano Barra-Caracciolo, i cui interventi sono la colonna portante del libro.
Senza dimenticare il contributo di Jacques Sapir, Alberto Montero Soler e Ferreira Do Amaral, voci critiche e sempre più autorevoli nei loro paesi.
Un'altra ipotesi: rivoluzioniamo Bruxelles
Euro quindi sotto tiro, senza nessuno scampo?
La nostra posizione sull'euro è chiara e ribadita anche nel libro, ma in questa occasione abbiamo voluto dare spazio anche all'altra versione critica dell'attuale architettura istituzionale europea, vale a dire di coloro che non chiedono la dissoluzione controllata dell'area valutaria, ma aspirano a salvare l'euro rivoluzionando Bruxelles.
Tipo?
Ci sono i contributi dell'economista greco Yanis Varoufakis e James Galbraith, autori della cosiddetta Modest Proposal, oltre a quello di Paul De Grauwe, tra i massimi esperti di politica monetaria in Europa. Il libro si chiude con interventi di filosofi e politici – da Latouche a Lafontaine, da Vattimo a Alain de Benoist – con l'intento di rispondere alla domanda delle domande: “un'Europa diversa è davvero possibile?”
Tre domande che chiedono altrettante scelte di fondo
Quali sono secondo lei le domande che un semplice cittadino dovrebbe porsi sull’Euro?
Il compito di noi studiosi è proprio quello di illuminare la strada dei cittadini. Faccio mia, la teoria esposta da Paolo Savona (economista e professore universitario, NdR) in un suo recente articolo dove ha scritto che “solo i mitomani dell'euro, una patetica minoranza che purtroppo governa le sorti del paese, non ammettono che sia una moneta mal costruita”.
É giusto che i cittadini si facciano delle domande ma devono essere quelle che presuppongono delle scelte poi da fare:
- Vuoi stare nell'euro con le conseguenze sotto i tuoi occhi o affrontare il costo dell'uscita?
- Vuoi continuare ad aumentare il debito pubblico per stare meglio o tagliare la spesa pubblica accettando le conseguenze?
- Vuoi rimborsare il debito pubblico cedendo il patrimonio statale o pagando più tasse per rimborsarlo?”
Le conclusioni di Savona che fa in questo sopracitato articolo sono altrettanto condivisibili: il cittadino deve decidere quali alternative scegliere e a chi affidare il compito di realizzarle, assumendosi le responsabilità delle conseguenze.