Google, Apple, Facebook e Amazon,: piccoli suggerimenti per mantenere le distanze
Attualità e Informazione libera
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Chi sono i nuovi padroni del nostro tempo? Probabilmente coloro che hanno il controllo delle nostre vite, dei nostri dati..e del nostro tempo. L'acronimo G.A.F.A. racchiude i 4 padroni della nostra era moderna: Google, Apple, Facebook e Amazon. Sicuramenti utili, ma solo se "a piccole dosi". Ecco quindi 3 piccoli consigli per ogni "padrone" per prenderne le distanze.
Redazione Web Macro
Ora che improvvisamente criticare Facebook sembra quasi sparare alla Croce Rossa, che cosa si può dire oltre a quanto viene detto da tutte le parti sul quartetto Google, Apple, Facebook e Amazon (ribattezzato GAFA)?
Alle molte notizie e commenti che si possono leggere su stampa, tv e, ovviamente, web ci sono anche libri che fanno luce su quello che è oggettivamente uno strapotere dei nuovi padroni del nostro tempo.
Ecco allora qualche, minimo ma ragionato, suggerimento su come arginare tale strapotere nella nostra vita quotidiana. Non si tratta di fare barriera con trucchi e stratagemmi da genietti del web ma solo dare ascolto a quello che in realtà, nel profondo, sappiamo ma che facciamo fatica a far emergere e trasformare in un’azione concreta, magari semplice, ma concreta.
Ci limitiamo a tre suggerimenti, anche se la lista potrebbe essere molto più lunga.
1. Facebook: stop ai profili falsi
A quanto pare, ripetuto da fonti diverse, su Facebook esistono oltre 200 milioni di profili falsi. A questa enormità magari molti di noi hanno dato un “piccolo” contributo solleticati dall’idea che fare le cose di nascosto può essere… divertente. Quindi basterebbe anche solo essere sinceri, non creare un profilo falso, e Facebook sarebbe ridimensionato di botto.
2. Facebook: staccati dallo smartphone dopo il lavoro
Complice la bella stagione, invece che scorrere la propria home page con tutti gli eventi e post del nostro giro di “amici” a fine di una giornata di lavoro già impegnativa di suo, perché non fare una bella passeggiata al parco? Possibilmente senza farne anche di questo un post con foto o video.
3. Facebook: meglio gli amici in carne e ossa
Se siete tra quelli che, piano piano, sono passati a preferire il monitor di un tablet e/o di un cellulare, fissi su Facebook, al posto di un libro o di un film o di un’uscita con gli amici riconsiderate che spreco di conoscenza e energia causate al vostro benessere.
Come casa editrice, possiamo anche sembrare (anzi lo siamo) parti in causa, ma stacchiamo ogni tanto la spina del mondo di amici virtuali e curiamo di più la sfera degli amici in carne, ossa e… carta!
1. Amazon: quando è troppo è troppo
Se possibile, Amazon sembra muoversi in maniera più ramificata di Facebook, raggruppando dentro di sé una serie impressionante di attività. Ultima è quella di volersi sostituire ai medici in carne e ossa offrendo “in cambio” un consulto vocale tramite una piattaforma chiamata Alexa. Se il “quando è troppo è troppo” ha senso, allora già questa nuova ambizione di Amazon ci dovrebbe spingere a staccarci un po’ da questo colosso.
2. Amazon: diversifichiamo
Detto e ammesso che ordinare con un click può essere eccitante, riflettiamo di più su quanto questo click rischi di mandare in rovina interi settori dell’economia. Il commercio on line è e resterà uno scenario ineluttabile, e questo in sé non è negativo.
Rendiamoci magari conto che sta anche nelle nostre mani (letteralmente) diversificare la scelta tra le tante ottime opportunità di e-commerce, senza per forza fossilizzarsi su una sola e unica opzione.
3. Amazon: più attenzione al consumatore
Il terzo suggerimento sarebbe da fare più ai “concorrenti” di Amazon, ovvero alle case editrici, alle librerie e ai tanti negozi che si vedono ridotte le entrate dagli acquisti on line. Vanno rivisti i passaggi della filiera (dal produttore al consumatore) perché è lì che Amazon guadagna punti senza fare particolari sforzi.
1. Google: navighiamo meno e meglio
Con Google la forza di opposizione non può essere che netta: usare meno internet. Facile a dirsi ma fuori dal tempo farlo. Comunque se è vero che ogni volta che navighiamo lasciamo una traccia di chi siamo, navighiamo allora cercando di non rinunciare completamente al timone.
Utilizziamo meno risorse Google e più quelle messe a disposizione da chi non mette troppo il naso nella nostra privacy. Basta cercare: alternative a Google (paradosso necessario).
2. Google: facciamo un passo indietro
Focalizziamoci sul come si viveva quando Google non c’era: tra le mille cose che continueremo a fare usando Google, ce ne sarà sicuramente qualcuna che possiamo fare in modo diverso, vincendo la pigrizia prima di tutto.
3. Google: amici dell'ambiente
Se non puoi sconfiggere il nemico, fattelo amico: magari si può provare a fare la stessa cosa con internet, e Google che lo personifica molto.
Ci sono motori di ricerca che sostengono l’ambiente ma sono ignoti a gran parte dell’opinione pubblica. Ad esempio, Ecosia che dichiara di donare l'80% dei guadagni provenienti dalla pubblicità online per dare un sostegno a programmi di riforestazione, in particolare in Sud America e Africa.
1. Apple: basta essere degli adepti
In questo caso la sfida è ancora più complessa: l’uso di Apple, per molti, equivale ad abbracciare una religione, con i suoi riti e verità assolute insindacabili. Anche per loro un livello maggiore di consapevolezza può aiutare a sfatare il mito e accettare che esiste un mondo fuori che li aspetta.
2. Apple: cerca le alternative
La forza di Apple sta anche nell’offerta di servizi esclusivamente in streaming, soprattutto la musica. Anche in questo caso, si può in realtà cercare altri che lo fanno, garantendo la stessa qualità. Chi cerca, trova e… sente.
E poi con un piccolo sforzo si può riscoprire il gusto di ascoltare un disco intero, senza playlist, e concedersi il lusso di isolarsi per un'oretta dal mondo: una bella poltrona, uno stereo, telefono e computer spenti.
3. Apple: è proprio necessario?
Non è indispensabile ma non so farne a meno: è la risposta che viene data da molti che usano prodotti Apple. Ad esempio, l’Apple Watch. Accettare di tenersi attaccati al braccio, un congegno che può scandire ogni momento della tua giornata…. è proprio necessario?
Chi sono, cosa vogliono e perché dobbiamo fermarli (subito)