Il Lato B. di Matteo Renzi: una biografia non autorizzata tra rottamati e spese folli
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Tutto quello che sarebbe bene sapere su Matteo Renzi…e nessuno ha osato chiedere. O meglio, nessuno ha ancora mai rivelato. Ci ha pensato Enrica Perucchietti, già autrice di altri “scottanti” dossier su poteri forti e oligarchie mondiali. Questa volta Perucchietti si è messa sulle tracce di Renzi e ne ha tratto un agile testo denso di notizie, approfondimenti, documenti sul passato, anche molto recente, del nostro Primo Ministro.
Redazione Web Macro
Tutto quello che sarebbe bene sapere su Matteo Renzi…e nessuno ha osato chiedere. O meglio, nessuno ha ancora mai rivelato. Ci ha pensato Enrica Perucchietti, già autrice di altri “scottanti” dossier su poteri forti e oligarchie mondiali.
Questa volta Perucchietti si è messa sulle tracce di Renzi e ne ha tratto un agile testo denso di notizie, approfondimenti, documenti sul passato, anche molto recente, del nostro Primo Ministro. Già il titolo, “Il Lato B. di Matteo Renzi” dove quella B. si sa bene a chi faccia riferimento, chiarisce il fulcro di questo libro.
Abbiamo chiesto all’autrice di descrivercene meglio il contenuto.
Un nome che incute terrore nel "feudo fiorentino"
Su cosa si basa il suo libro?
Ho voluto fare una ricostruzione della biografia politica di Renzi da quando aveva 19 anni fino ai nostri giorni. In particolare sugli ultimi 10 anni durante i quali ha avuto una carriera fulminea, fino ad arrivare al pantheon della politica: una carriera iniziata con la Presidenza della Provincia di Firenze, poi come Sindaco e ora a capo del Governo. Per farlo sono andata direttamente nel cosìddetto feudo fiorentino.
E la prima cosa che ho verificato sul posto è il terrore di chi ho contattato; nessuno voleva parlare, soprattutto proprio i giornalisti, che mi hanno trattato con molta sufficienza. Ho ricevuto molti telefoni in faccia. Effettivamente l’ombra di Renzi come ex Sindaco si sente ancora. E poi adesso che è diventato premier....
Una promessa tira l'altra
C’è un aspetto in particolare su cui ha indagato?
Una valutazione che ho fatto in modo più dettagliato riguarda la modalità di Renzi di fare promesse su promesse. Si potrebbe equiparare questa mole di promesse al sistema dei derivati: Renzi fa una promessa, il giorno dopo ne fa un’altra e poi ancora un’altra e nel frattempo tutte le altre sono rimaste indietro, non vengono concretizzate, e alla fine nessuno si ricorda più qual’era la prima promessa. E quindi non puoi neanche andare verificare se poi l’ha realizzata oppure no, perché nel frattempo te ne sei dimenticato!
Con Renzi si entra in una sorta di sistema virtuale, dove una promessa annulla l’altra. Sono andata a vedere i famosi “100 punti per Firenze”, anche perché lui sembra molto legato al numero 100. Come Sindaco aveva proposto i 100 punti da fare in 100 giorni..Adesso ci sono i “100 punti d’Italia” da fare il più presto possibile. A Firenze dei 100 punti promessi ne ha realizzato uno solo concretamente, ovvero la pedonalizzazione del centro storico, tutti gli altri li ha iniziati ma sono poi rimasti al palo.
Nomi, fatti, scontrini dalla Provincia al Governo
Che idea si è fatta di Renzi?
Per me era importante soprattutto andare a scoprire chi è l’uomo Renzi, chi è il politico Renzi e, soprattutto, chi ha sostenuto la sua cosiddetta fabbrica del consenso e chi l’ha finanziato. Nel libro indico i procacciattori di fondi, come ad esempio l’amico Carrai, il grande finanziere ed imprenditore Davide Serra, il manager Giorgio Gori fino agli attuali membri della sua squadra di governo.
Alcuni di loro sono stati, nel frattempo, rottamati anche in malo modo: basta vedere cosa è successo ad Enrico Letta per capire che Renzi non si fa molti problemi a liberarsi delle persone che non gli servono più. Nel libro ci sono interviste, aneddoti, la ricostruzione della sua biografia politica, tutti i vari finanziamenti, nomi e soprattutto quanti soldi hanno dato a Renzi. In più riporto alcuni documenti, ad esempio quelli sulle cosìddette spese folli da rottamatore, quei 20 milioni di euro che Renzi ha speso in 4 anni, quando era alla Provincia, sotto la voce “rappresentanza”. Una chicca su tutte, le spese per una notte in un hotel di Boston in cui è riuscìto a spendere 3000 euro.