Giochi: tutti i motivi che li rendono fondamentali per la crescita
Genitori e figli felici
Genitori e figli felici
I bambini di oggi, gli adulti di domani: quanto sono importanti i giochi nella vita?
Redazione Web Macro
I giochi sono divertimento, sono fondamentali. Sono un diritto.
Quando ero piccola si giocava dalla mattina alla sera, con qualsiasi tempo, in qualsiasi luogo, correndo saltando e creando storie e situazioni che scaturivano solo dalla nostra immaginazione, sempre attiva, sempre produttiva per trasformare un bastone in spada, uno scatolone in casa, un mucchio d’erba in un piattino d’insalata.
Pochi giochi veri, tutti per lo più inventati, creati dal nulla, con quella bacchetta magica che è la creatività infinita dei bambini.
Perché questo rimane per lo più un ricordo, a parte per i fortunatissimi bambini a cui viene ancora dato lo spazio per farlo?
I motivi sono diversi e tutti contribuiscono a privare i bambini di questi momenti preziosi. Vediamo un po' i principali, quelli su cui si può sicuramente puntare il dito della colpevolezza:
- televisione; i bambini di oggi passano metà del loro tempo libero davanti alla tv;
- videogiochi e tablet fin dai primi mesi di vita, naturalmente con livelli di difficoltà diversi, ma sempre comunque di schermi trattasi è di attività cerebrale e visiva, senza alcun coinvolgimento di altre parti del corpo;
- impegni extra scolastici, sport, catechismo, musica, danza, canto, teatro e altro, tutti con carichi elevati di ore di coinvolgimento aggravate da situazioni competitive, richiesta pressante di prestazioni attraverso saggi, gare, rappresentazioni e altro;
- intervallo brevissimo durante l’orario scolastico e carico di compiti e attività sedentaria e cerebrale da svolgersi ogni giorno anche per diverse ore a casa, magari anche qui davanti ad uno schermo, che verrà probabilmente lasciato solo per cambiare con lo schermo dello svago, quello televisivo, insomma da una sedia all’altra, da uno schermo all’altro con gli stessi poveri stanche occhi, che per ore vedranno solo cose ad un palmo del naso, senza poter spaziare lontano verso orizzonti aperti.
Dov’è lo spazio per l’immaginazione, la fantasia, il movimento, la risata, la creatività, le relazioni, il contatto?
Nel prendere coscienza di tutto questo e riportarlo in questo mio articolo, che vuole essere più che altro un grido di allarme, mi sento male, mi sfilano innanzi i volti già seri, apatici e tristi, troppo bianchi, troppo seri di molti bambini che incrocio ogni giorno.
Nella mia ricerca ho vissuto e viaggiato in luoghi di grande povertà dove l’unico gioco che avevano i bambini era una busta di plastica recuperata dai rifiuti che diventava un aquilone, seguito da gambette denutrite e pantaloni stracciati, ma da faccine sporche ma sorridenti e occhi luminosi come stelle, risate sonore e grida di gioia, insomma dei bambini come non se ne vedono più.
Scusate se suona come un luogo comune, ma non intendo dire che povero è bello, intendo dire che un bambino che gioca anche se è povero e affamato ha ancora a disposizione un tesoro che per i nostri figli è un lusso. Quanti bambini vengono sgridati perché giocando sporcano i pantaloni, o sgualciscono il vestitino, è lì che inizia bene l’impero del materialismo, si impara subito a sacrificare un sano divertimento per preservare un oggetto di così poca importanza!
Dietro ogni maglioncino perfetto che piegate, mamma, quando passa di taglia ci sono ore di gioco sacrificate, movimenti che non sono stati fatti, occasioni perse. Alla fine del loro viaggio i vestiti dovrebbero essere così vissuti che la loro unica funzione, con un po' di fortuna, dovrebbe essere quella di usarli come stracci per la polvere. Ora cerco di spiegarvi perché non sto esagerando, placando le emozioni e i sentimentalismi mi rivolgo a voi con qualche nozione scientifica, frutto di lavoro di ricerca e studi scientifici.
Perché è così importante per i bambini giocare?
- Nei giochi dei bambini piccoli si pone la base per i successi scolastici del futuro.
- Attraverso il gioco i bambini imparano ad interagire con gli altri sviluppando di conseguenza anche le capacità linguistiche, la capacità di riconoscere e risolvere i problemi, riconoscendo e sviluppando il loro potenziale umano.
- I giochi che comportano il movimento sono alla base dell’attività dei bambini, i bambini cadono, corrono, fanno salti, capriole, insomma si esercitano giocando a sviluppare un sano sviluppo senso motorio, prevenzione tra l’altro al problema dell’obesità, così comune e in preoccupante aumento.
- Uno sviluppo senso motorio che cresce in modo sano attraverso gioco libero e movimento è fondamentale per un buon rendimento scolastico, in futuro queste facoltà se ben e naturalmente sviluppate nella vita reale, aiuteranno il bambino a fare tutti quei passaggi che occorrono per passare all’astrazione, come scrivere, leggere e risolvere problemi matematici.
- Un'altra competenza che il gioco sviluppa è quella emotiva e sociale, giocare insieme sviluppa la capacità in futuro di saper cooperare, di regolare gli impulsi, di ridurre l’aggressività, di avere maggior facilità di empatia nelle relazioni.
- E infine la cosa più importante che si è notata, è che un bambino che ha potuto giocare è un adulto felice che ha assaporato il gusto della gioia, delle risate, della follia della corsa, della magia della fantasia, insomma un adulto che conosce la gioia di vivere e che ha ancora con lui vivo dentro quel bambino che è ancora in grado di saperlo guidare verso i veri piaceri della vita, con una buona attitudine verso il suo prossimo, e una brillante capacità di risolvere i conflitti, insomma un adulto lontano dall’ansia, dallo stress, dalle crisi di panico, dalla violenza, un adulto che riconosce il sapore vero della vita, perché ha avuto l’opportunità di viverla appieno fin dai primi momenti.
- Tenendo conto di tutto questo spero che agli adulti che vivono con i bambini venga voglia di avere più cura nel dare al gioco uno spazio sacrosanto.
Come farli giocare bene?
Ma cosa possiamo concretamente fare noi adulti per far giocare bene i nostri bambini? Come possiamo aiutarli a creare un ambiente e un tempo idoneo, avvalendoci anche di giocattoli adatti alla loro età e ai loro bisogni?
Personalmente nella mia esperienza come mamma, insegante ed educatrice posso portarvi a conoscenza della filosofia di Rudolf Steiner a proposito del gioco dei bambini, io ne ho visto trarre i benefici vivendola in prima persona, proponendola ai miei figli, ai bambini a cui ho insegnato e osservando a tutt'oggi i bambini delle scuole Waldorf e mi riempie il cuore dire che questi bambini grazie al cielo, giocano ancora veramente, con giochi belli e semplici che sviluppano un mondo immaginario ricco e complesso che costituirà il loro tesoro futuro.
- Eliminate o perlomeno riducete il tempo davanti agli schermi, televisioni, cellulari e altro. In questo modo dai al tuo bambino la possibilità di potenziare i muscoli della sua immaginazione. Se non son più abituati e hanno già qualche sorta di dipendenza, potrebbero all’inizio annoiarsi e non saper come gestire questo tempo di gioco in autonomia, tu puoi senza organizzare nulla di troppo strutturato, portare degli stimoli, che possano accendere la loro miccia immaginativa.
- Taglia di netto tutte le attività del suo tempo libero coordinate per loro da un adulto. Il bambino ha bisogno di molto tempo per staccare dall’asilo o dalla scuola quando torna a casa, solo quando è rilassato allora inizia veramente a giocare, bisogna dargli tutto il tempo di cui ha bisogno, rispettando i suoi processi anche se ci possono sembrare lenti o dispersivi. In futuro sarà un adulto che avrà imparato a staccare e a gestire il suo tempo libero, la sua ansia e le sue emozioni.
- Scegli di mettergli a disposizione pochi giochi, e molto semplici, nel gioco c’è un novanta percento di parte che la fa il bambino e un dieci percento che la fa il giocattolo. Il vero motore del gioco è una sana immaginazione.
- Scegliete materiali naturali, meglio se di lana o di legno, non devono mancare scatole, sabbia, palle, creta, pezzi di legno, stoffe, gli ingredienti perfetti per ogni tipo di scenario e strumento di gioco.
Quando insegnavo nella scuola Waldorf ad una classe di prima, il giardino era privo di qualsiasi tipo di giochi, a parte delle panche e un grande spazio sotto grandi alberi.
I bambini cercavano bastoni spezzati come se fossero qualcosa di veramente prezioso, sembrava che i loro bastoni avessero davvero poteri magici, quando era ora di rientrare in classe a malavoglia li abbandonavano, i più li nascondevano sotto qualche cespuglio nella speranza di ritrovarli il giorno dopo, qualcuno di quei bastoni ha passato diversi ruoli, è stato cavallo, bacchetta magica, spada, microfono per cantare, freccia di fuoco, serpente, bastone per camminare, palo della luce vicino alla capanna, antenna per i fulmini, coltello, bacchetta per suonare o per danzare e qui mi fermo perché la lista sarebbe lunga quanti sono stati i giorni di ricreazione in giardino. Qualcuno all'inizio ha anche cercato di portarlo a casa.
Non parliamo poi delle versatilità dei giochi con i sassi e con i ciocchi di legno che uniti alla sabbia hanno dato via alle più rocambolesche forme architettoniche.
Anche le foglie cadute d'autunno hanno svolto un ruolo importante: erano cibo per cavalli invisibili, frutta per il mercatino delle verdure, perle per collane, giacigli per insetti morti e stecchiti e nella peggiore delle ipotesi tombe per una loro degna sepoltura.
Ometto che cosa riescono a fare con i sassi, i tessuti, ci vorrebbero molte altre pagine, ma vi prego scopritelo voi personalmente con i vostri bambini.
Cosa fare quindi?
Le camerette dei bambini oggi sono imbottite di brutti giocatoli di plastica che parlano con voci metalliche, hanno colori sgargianti e mal accostati, sono accattivanti all’inizio anche grazie alla spinta della pubblicità, sono imbottiti di sostanza tossiche e sono tutti così terribilmente noiosi che sfido chiunque tra di voi a dirmi che il suo bambino ci gioca veramente e con continuità nel tempo.
Lasciate i vostri figli all’aperto il più possibile, anche se piove c'è brutto tempo, noi a scuola uscivamo a ricreazione con qualsiasi tempo a volte anche più di un'ora o due, i bambini si ammalavano pochissimo, erano sani, forti e ben ossigenati, con gote rosse e una vivacità irresistibile.
Quindi portate fuori i bambini, vincete la pigrizia, lasciateli scavare in giardino, lasciateli sporcare, saltare, arrampicare, muover il corpo e vedrete come avranno più appetito e un sonno profondo e regolare. Portateli nelle arti del mondo quotidiano, lasciateli vicino a voi, e lasciateli partecipare a fare il pane, a preparar un orto, a lavare i piatti, la macchina, ad innaffiare il giardino.
Insistete, all’inizio abbiate pazienza non sono cose che scatteranno immediatamente, se non sono state coltivate fin dall’inizio vanno costruite, giorno dopo giorno, ma pensateci bene prima di rinunciare, l’infanzia in fondo è un momento coì breve, passa in un lampo, vale la pena di metterci l’anima per curarla, nutrirla.
È il miglior investimento per il futuro…di tutti.