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Rapporto genitori-figli: errori da evitare

Genitori e figli felici

Rapporto genitori-figli: errori da evitare

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Rapporto genitori-figli: errori da evitare
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Il rapporto genitori-figli è da sempre uno dei più complessi. Come evitare, però, nell'educazione, gli errori più comuni? Ecco alcuni suggerimenti per non cadere nella trappola e vivere serenamente in famiglia.


Tatiana Berlaffa

Perché il rapporto genitori-figli deve essere così complicato?

A volte proprio non si riesce a fare a meno di litigare e di vivere dei momenti di incomprensione.

Ma, evitare di commettere gli errori più comuni e crescere dei figli sereni si può.

Stefanie Stahl, psicologa tedesca esperta nell'affrontare tematiche quali la paura dei legami e il rafforzamento dell'autostima, ci fornisce suggerimenti utili per educare al meglio le nuove generazioni nel suo libro 'Chi Ha Spento la Luce?'

Inoltre, propone ai genitori alcuni metodi per approfondire le proprie 'zone d'ombra' e coltivare un rapporto sano ed equilibrato con se stessi, innanzitutto, guarendo le proprie ferite subite nell'infanzia.

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Conflitto genitore e figlio

Senza che ce ne rendiamo immediatamente conto, può capitare che un conflitto tra genitore e figlio avvenuto durante l'infanzia segni l'intera esistenza della persona che l'ha subito. Senza ingigantire i fatti e le esperienze di ognuno, è giusto però tenerne conto e prestare attenzione alle dinamiche che può innescare.

Prendiamo per esempio Luca. 

Luca ha un attacco di rabbia ogni volta che sua moglie Marta dimentica qualcosa che per lui è importante. Ad esempio, se Marta torna dal supermercato senza il suo formaggio preferito, Luca reagisce in modo eccessivo.

In realtà, il vero problema non risiede in Marta e nella sua dimenticanza, ma nel fatto che, in passato, sua madre non prendeva mai sul serio i suoi desideri di bambino e non lo accontentava mai.

Non essendo consapevole di questa ferita, Luca continua ad arrabbiarsi e a non controllare le proprie emozioni e sentimenti.

Come fare in questo caso?

Luca è un adulto. Potrà affrontare questo problema in diversi modi:

1. In un momento di calma potrà dialogare con la moglie, cercare di capire da dove derivi la sua rabbia e, con l'aiuto di lei, scoprire ciò che si agita nel suo inconscio.

2. Potrà iniziare a tenere un diario in cui scrivere le proprie emozioni che, messe nero su bianco, gli risulteranno più chiare o gli consentiranno di conoscersi meglio. Inoltre, scrivendo ciò che sente, imparerà a rielaborarlo e, con il tempo, si sentirà sempre più a suo agio con i propri sentimenti.

3. Potrà fare degli esercizi di meditazione. Anche questi lo aiuteranno a sentirsi meglio e a conoscersi di più. Concentrandosi sul proprio respiro, coglierà il momento in cui sorgono i suoi pensieri e il momento in cui se ne vanno. Divenendo sempre più consapevole dei propri processi mentali, non ne sarà più travolto.

4. Infine, se lo riterrà opportuno, potrà anche rivolgersi ad uno specialista.

Tutti questi consigli sono utili a ciascuno di noi perché, anche se la nostra 'ferita' non è la stessa di Luca, tutti abbiamo degli ambiti 'irrisolti' che, quando sono stimolati, ci provocano dolore, sofferenza e reazioni eccessive.

Ma nel caso dei ragazzi e dei bambini? Come possiamo aiutare i figli a gestire le proprie emozioni senza che i nostri errori abbiano conseguenze sul loro futuro?

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Il rapporto genitori-figli: tra dipendenza e autonomia

Uno dei bisogni primari del bambino è quello di sviluppare la propria autonomia. Ma è qui che, spesso, arrivano i primi conflitti.

Se i genitori sono troppo protettivi e impongono limiti e regole al bambino, quest'ultimo potrebbe crescere pieno di paure. Potrebbe anche interiorizzare il senso di ansia dei genitori e continuare ad autolimitarsi per tutta la vita. 

Oppure, al contrario, un bambino cresciuto in questo modo, quando sarà adulto, si opporrà radicalmente al modo in cui i genitori lo hanno cresciuto e svilupperà un'ossessione per l'indipendenza e la libertà magari manifestandola anche con un eccessivo uso del potere.

In psicologia, questa particolare area del rapporto genitori-figli e dello sviluppo del bambino si chiama proprio 'conflitto tra dipendenza e autonomia'.

I figli dovrebbero sviluppare una forma di 'attaccamento sicuro' nei confronti delle persone che si occupano di loro. Per favorire questo, i genitori dovrebbero soddisfare sia i bisogni di attaccamento e dipendenza dei figli che quelli di crescita libera e indipendenza.

E' importante però sottolineare che, anche se la nostra infanzia è stata felice, i rapporti genitori e figli presentano sempre aspetti complessi ed è quasi impossibile che non ci sia stato almeno un settore, nell'educazione ricevuta, che poteva essere migliorato.

Come non cadere perciò negli errori più comuni e che possono essere evitati?

Consigli per coltivare un rapporto sereno genitori-figli

Affinché il rapporto con i propri figli sia positivo e soddisfacente, i genitori hanno il dovere di occuparsi dei loro bisogni primari ma non solo.

1. Dedica del tempo a tuo figlio

Per creare un rapporto di fiducia che duri nel tempo, è necessario dedicare del tempo di qualità ai nostri figli. Se questo non è possibile perché i genitori sono troppo impegnati nel lavoro o in altro, è necessario che si preveda di avere un aiuto.

Un aiuto nelle pulizie domestiche, ad esempio, potrebbe essere un investimento da valutare poiché, pur comportando una spesa, lascerebbe il tempo libero necessario per dedicarsi ai figli. Oppure, prevedere delle attività da fare con i figli (ad esempio, lo yoga con i bambini, il nuoto genitori-figli, equitazione o altro, sarà un modo per trascorrere del tempo insieme e per condividere anche una passione di cui poter parlare poi).

2. Stabilisci un momento per il dialogo

All'interno della giornata dovrebbero esserci alcuni momenti per il dialogo. Questi momenti sono preziosi ed è soprattutto importante sapersi ascoltare a vicenda. Prima si iniziano ad instaurare queste buone abitudini più sarà facile portarle avanti nel tempo anche quando nostro figlio sarà adolescente o in una fase 'difficile' della crescita.

Alcuni buoni momenti di dialogo possono essere il momento del pranzo o della cena (con attenzione a non sollevare questioni 'spinose', però, altrimenti l'atmosfera, anche del pasto, ne risentirà enormemente). Oppure, il momento prima di andare a dormire o altri.

L'importante, per sollecitare il desiderio di parlare del bambino o ragazzo è non fare domande generiche tipo 'com'è andata a scuola?'. Domande simili potrebbero ottenere risposte quali: 'bene', e non invogliare a proseguire la conversazione. Una domanda più precisa, invece, come: 'Qual è la cosa più bella che hai fatto oggi? Perché?' potrebbe stimolare la capacità di riflessione di nostro figlio e aiutare lui stesso (e anche noi) a conoscersi meglio e scoprire i propri gusti.

Indagare sulle emozioni che hanno accompagnato un dato avvenimento è, di solito, il modo più coinvolgente per dialogare insieme.

3. Riconosci quando è il momento di lasciar perdere

A volte, anche tra adulti, non riusciamo ad accettare che le cose stiano così e a smetterla di accanirci cercando di avere ragione a tutti i costi. Eppure, a volte, è proprio l'unica cosa da fare. Pretendere di avere ragione, quando magari l'atmosfera di una discussione si è eccessivamente surriscaldata, non porterà a nulla.

Meglio scegliere di calmarsi, di rimandare la discussione e sceglire un'altra occasione per continuare il discorso. Questo non significa fare finta che la divergeza di idee non esista. E' semplicemente un modo per non fomentare gli animi in un momento in cui non ce n'è bisogno.

Ogni relazione può essere migliorata e avere un buon rapporto genitori-figli all'insegna dell'indipendenza ma anche dell'affetto e stima reciproca si può.

 

 

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Tatiana Berlaffa
Il mondo della comunicazione è il mio lavoro e la mia passione.Scrivo come blogger, giornalista freelance e social media editor.Prima di scrivere... Leggi la biografia
Il mondo della comunicazione è il mio lavoro e la mia passione.Scrivo come blogger, giornalista freelance e social media editor.Prima di scrivere di qualsiasi cosa, la provo in prima persona.Sono appassionata di tematiche legate al benessere e alla crescita personale. Amo le novità, viaggiare da sola e imparare lingue straniere.Tra i miei... Leggi la biografia

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