Cause di attacchi di panico: traumi familiari ereditati
Psicologia e Crescita Personale
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Gli attacchi di panico sono sempre più diffusi nella nostra società. Ma quali sono le cause? Scopriamo insieme sintomi, cause scatenanti e metodi per gestirli.
Tatiana Berlaffa
Oggigiorno si sente sempre più spesso parlare di persone che soffrono di 'attacchi di panico'.
Ma di cosa si tratta esattamente? E quali sono le cause?
Gli attacchi di panico sono manifestazioni di un disturbo più generale chiamato 'disturbo d'ansia'.
Spesso si tratta di episodi improvvisi di grande intensità, accompagnati da sintomi corporei e cognitivi. Le cause possono essere diverse.
Mark Wolynn, autore del libro Non È Colpa Tua!, ci spiega come gli attacchi di panico possano anche essere causati da traumi familiari ereditati e mai risolti pienamente.
Sintomi di ansia e attacchi di panico
Tra i sintomi più comuni di un attacco di panico ci sono:
- le palpitazioni,
- la sudorazione ingiustificata,
- tremori,
- la paura di soffocare,
- il senso di oppressione al petto,
- vertigini,
- nausea.
Non è detto che questi sintomi debbano obbligatoriamente coesistere tutti insieme.
Inoltre, ci sono anche sensazioni più 'psicologiche' e legate alle emozioni come la paura di morire o di impazzire o pensieri d'ansia ossessivi.
Una paura da non sottovalutare è poi la 'paura della paura'. Cioè, in questo caso, la paura dell'attacco di panico stesso. Molte persone, infatti, dopo aver avuto un primo attacco di panico, vivono nella paura di averne dei successivi. Tale fobia può essere molto invalidante e può costringere una persona a non frequentare posti troppo affollati o, al contrario, a non voler restare mai da sola ecc.
E' possibile, quindi, che chi soffre di attacchi di panico adotti dei sistemi di 'evitamento' di tutte le situazioni in cui teme che si possano verificare di nuovo.
Cause degli attacchi di panico
Dalla descrizione dei sintomi, è chiaro che gli attacchi di panico non sono certo piacevoli ed è normale che, chiunque ne soffre, voglia uscirne al più presto.
Perché questo avvenga, è necessario scoprire le cause che li hanno provocati, rivolgendosi ad uno psicoterapeuta, ad esempio.
Un modo interessante di indagare le cause di questo disturbo e di leggerle sotto una nuova prospettiva, è quello di collegarle ai traumi familiari ereditati.
Secondo le costellazioni sistemiche, infatti, all'interno del nostro 'sistema familiare' e albero genealogico, potrebbe esserci qualche trauma subito da uno dei nostri avi o parenti più prossimi che, se non superato e rielaborato adeguatamente, potrebbe avere ripercussioni anche sulle generazioni successive.
Ad avvalorare questa tesi, ci sono recenti studi sull'Epigenetica che dimostrerebbero come alcuni traumi subiti dai genitori, possano addirittura provocare delle mutazioni all'interno del DNA. Ad esempio, sensazioni di grave stress e angoscia come l'aver vissuto esperienze di guerra potrebbero trasmettersi anche ai propri discendenti.
Trauma familiare ereditato e attacco di panico: un esempio
A 24 anni, Marco è riuscito a sopravvivere ad un incidente d'auto che avrebbe potuto costargli la vita. All'ultimo momento è riuscito a sterzare e non precipitare da un dirupo. Da allora, nonostante sia riuscito a scampare il pericolo, ha la sensazione di non 'gestire' più bene la sua vita e di non avere più il controllo su fatti e situazioni. Da quel giorno, ha iniziato a soffrire di attacchi di panico.
Indagando più a fondo sui pensieri che accompagnavano la sua ansia e sensazione di panico, emergeva chiaramente l'idea e la paura che, se fosse morto, nessuno si sarebbe ricordato di lui e che non avrebbe lasciato nessuna buona eredità al mondo, proprio come se non fosse mai esistito.
Analizzando il suo sistema familiare, Marco si rese conto che la persona, nella sua famiglia, che 'mancava' e che non aveva lasciato un buon ricordo o una buona eredità dietro di sè era suo padre. Aveva divorziato in modo turbolento da sua madre quando lui era piccolo ed era stato costretto a rinunciare ai suoi diritti di paternità. Marco era stato adottato dal secondo marito di sua madre e aveva preso il suo cognome. Non aveva più rivisto il padre.
Secondo questa visione 'sistemico-familiare', Marco aveva trovato il modo inconsciamente di 'riunirsi' a suo padre assente facendo proprie le emozioni di quest'ultimo.
Dopo essersi reso conto di questo legame e di questo amore per il padre che aveva sempre avuto dentro di sé, Marco cercò il papà che fu contento di poterlo riabbracciare. Insieme fecero nuove esperienze, costruirono nuovi ricordi e gli attacchi di panico di Marco sparirono.
Questo esempio ci spiega quali possono essere le cause scatenanti degli attacchi di panico, a volte così profonde da non poter essere comprese nell'immediato.
Origine degli attacchi di panico: un esercizio
Se soffri di disturbi d'ansia o di panico, puoi provare quest'esercizio per capire un po' meglio da dove traggono origine. Scrivi ciò che ti sembra importante così come arriva alla tua mente. Non autocensurarti. Sentiti libero di esprimerti.
- Concentrati su un problema che ti disturba nella tua vita in questo momento. Potrebbe concernere la salute, il lavoro, le relazioni. Deve essere un problema che ti dia la sensazione di essere un ostacolo al tuo benessere.
- Cosa succederebbe se questo problema non se ne andasse mai? Cos'hai paura che ti accada?
- Ora pensa a ciò che desideri. Quale cambiamento vorresti che si realizzasse?
Dopo che hai scritto in modo profondo e intenso tutto ciò che ti è venuto in mente, puoi fermarti e rileggere.
Rileggi in modo rapido così da avere una visione d'insieme e da non restare 'intrappolato' nel tuo stesso problema e nei pensieri della tua mente. Prova a leggere ad alta voce e ascolta le tue parole. Quali ti risuonano più intensamente drammatiche? Quali ripeti con più frequenza? Quali ti sembrano inusuali o strane?
Comprendere il linguaggio che utilizzi potrebbe aiutarti a vedere, successivamente, delle somiglianze con le situazioni che altri nella tua famiglia hanno vissuto. Non è detto che sia così, ma magari anche tu potresti ritrovare nelle tue parole qualcosa in comune con qualche altro componente della tua famiglia, proprio come Marco condivideva l'ansia paterna.
Cosa fare se si soffre di attacchi di panico
Il primo consiglio è quello di rivolgersi ad uno specialista.
Se non sai chi contattare, la prima persona con cui puoi parlare è il tuo medico di base. Ti saprà consigliare uno psicoterapeuta e, eventualmente, prescrivere dei farmaci o consigliarti la visita da un neuropsichiatra per comprendere di quali medicinali puoi avere bisogno, se ne hai bisogno.
Come in tutti i casi, il 'fai da te' farmacologico è assolutamente da evitare.
Non sottovalutare i sintomi di un attacco di panico e ricorda che, prima intervieni, prima avrai possibilità di uscire dalla situazione e stare bene.