Come essere un buon team leader: la leadership creativa
Psicologia e Crescita Personale
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Esistono due diversi tipi di potere: quello distruttivo e quello costruttivo. Il dottor Marshall Rosenberg, ideatore della comunicazione non violenta (CNV), li distingue così: potere su e potere con. Scopri come essere un ottimo team leader grazie al potere costruttivo e come affermare la tua leadership con successo.
Barbara Monti
Esistono due diversi tipi di potere: quello distruttivo e quello costruttivo.
Il dottor Marshall Rosenberg, ideatore della comunicazione non violenta (CNV), li distingue così: Potere Su e Potere Con.
Il Potere Su
Il potere del primo tipo, quello vecchio stampo per intenderci, è un esercizio del proprio carisma, o della posizione sociale o gerarchica all’interno di una qualsiasi organizzazione - che può essere un ufficio, un team o più semplicemente una famiglia – che mira a sopraffare gli altri, a imporre la propria visione o volontà, a mettere a tacere ogni divergenza, a “vincere” in modo da ottenere quello che ci si è già prefissati senza alcun margine di dubbio né ripensamento.
Si esercita parlando ma senza ascoltare chi c’è di fronte, con parole che sono piuttosto ordini e spesso con un tono di voce impositivo o urlando.
Gli interlocutori si sentono impotenti, invisibili e probabilmente frustrati: non interessa la loro opinione, la loro esperienza e meno di tutto interessano i sentimenti che provano o se l’idea, l’accordo o il compito che sia li lasci soddisfatti.
Questo è il modo in cui, fino a poco tempo fa (siamo ottimisti!), si pensava fosse meglio dirigere un’azienda di successo e crescere dei figli ubbidienti e rispettosi.
Il potere è tutto nelle mani del leader o del genitore, e niente in quelle del dipendente o dei figli. Troppo per uno, troppo poco per gli altri.
Non è raro che una situazione di questo tipo finisca per lasciare la persona di potere sola e stremata, e gli altri arrabbiati, rancorosi e per niente desiderosi di contribuire in modo creativo al benessere e al successo dell’andamento familiare o lavorativo.
Al contrario piuttosto, sentendo che non vengono affatto presi in considerazione, non è raro che queste persone comincino ad adottare più o meno consapevolmente dei comportamenti che boicottano la buona riuscita dei progetti loro imposti.(Questo magari porterà la persona di potere, sentendosi destabilizzata e sfiduciata, a comportarsi con ancora maggiore autorità e severità!).
Il Potere Su distrugge le relazioni, schiaccia chi lo subisce e isola chi lo esercita.
Il Potere Con
Il potere costruttivo invece - che sempre di potere si tratta e non va assolutamente confuso con debolezza, inefficacia o rinuncia ad occupare appieno la propria posizione di leader – è un modo di relazionarsi agli altri che tiene profondamente conto di chi sono, di quello che pensano e sentono e che lo rispetta.
Quando è necessario prendere una decisione, pur avendo già una propria idea, si interpellano le altre persone coinvolte, si ascoltano le loro motivazioni, si riconosce la loro esperienza e si è disposti a modificare la propria posizione iniziale se si capisce che ne esiste una migliore. Se no, si motiva e mantiene la propria, lasciando le persone del gruppo di lavoro con la certezza di essere stati parte di un processo che ha dato quell’esito e non delle nullità costrette ad accettare senza possibilità di replica le decisioni altrui.
A volte la Vita ci parla attraverso le parole di quelli che abbiamo intorno. In famiglia ad esempio, anche se i bambini e i ragazzi sono più piccoli, conoscono meno cose e per definizione hanno meno esperienza degli adulti, sono comunque persone con le loro idee, gusti e voglie ed è fondamentale dare a questo la giusta importanza.
Non solo per insegnare loro che quello che hanno da dire ha un valore, ma che loro stessi hanno un valore e mamma e papà sono i primi a riconoscerglielo. Questa è la base di una buona autostima.
Potere con significa che, anche quando si occupa un ruolo decisionale o comunque di maggiore responsabilità, volentieri si condivide l’onere e l’onore di questo potere con tutti coloro che in qualche modo ne sono coinvolti. Il team leader è la persona che sa guidare il gruppo ed i progetti, soprattutto perché ha la capacità di saper chiedere la partecipazione del suo gruppo di lavoro.
Così facendo il rispetto non solo non viene perduto, ma aumenta.
Dando rispetto si viene rispettati, rendendo gli altri importanti ad essi risulta naturale restituire il riconoscimento ricevuto. Per questo è costruttivo: costruisce un clima di collaborazione, relazioni basate sul rispetto delle differenze, capacità di cambiare idea quando se ne incontra una migliore (questa, tra l’altro, è anche una delle definizioni di intelligenza!), competenze nella comunicazione, solide fondamenta per affrontare i conflitti e il piacere di partecipare ad un processo creativo condiviso. Cosa vuol dire essere leader quindi?
Un buon leader, per dirla con Albert Einstein, ispira le persone a seguirlo, non le costringe.
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