Il pensiero positivo
Psicologia e Crescita Personale
Psicologia e Crescita Personale
La nostra mente è potente e contribuisce a creare la realtà che vediamo e che viviamo. Ormai anche la scienza, la fisica quantistica in particolare, ci dice che non esiste una realtà fissa e immutabile di fronte alla quale noi restiamo spettatori impotenti; insegna piuttosto che questa realtà scaturisce dall’interazione fra l’osservatore e l’osservato. Fra noi quindi, e quello che ci troviamo ad affrontare. Questa interazione parte dai nostri pensieri.
Barbara Monti
Una delle prime lezioni del Corso in Miracoli, richiama l’attenzione all’idea che non sono mai le cose a turbarci, ma i nostri pensieri riguardo alle cose. Non è quella persona che ci infastidisce, ma il modo in cui la guardiamo e, più spesso, giudichiamo. Non è solo l’evento in sé che ci procura dolore, ma tutti i pensieri che quell’evento ha il potere di attivare nella nostra mente.
Nel linguaggio buddista questa catena di pensieri si chiama “proliferazione mentale” e la pratica dell’osservazione meditativa insegna a distinguere il filo dei propri pensieri in modo da poter discernere con maggior chiarezza l’evento in sé, una volta ripulito da tutti i significati emotivi e mentali che gli abbiamo attribuito, ingigantendolo.
Quindi, se quello che pensiamo riguardo a qualcosa o qualcuno ha il potere di modificare quella situazione o la nostra interazione con quella persona, che cosa è meglio pensare? Quali sono i pensieri che ci aprono a maggiori possibilità di pace, armonia e successo?
Naturalmente, pensieri di pace, armonia e successo. Il simile attira il simile. I pensieri, come tutto il resto, vibrano ad una determinata frequenza vibratoria. Questa frequenza, una volta emessa, si sintonizza con tutto quello che vibra alla stessa frequenza vibratoria; un po’ come la radio, una volta che ci sintonizziamo con la frequenza d’onda prescelta, ci permette di captare e quindi ascoltare tutto quello che quella frequenza trasmette. Ma siamo noi ad accendere la radio e a scegliere su quale canale sintonizzarci.
Per i pensieri vale la medesima legge: troverò un riscontro all’esterno equivalente alla natura del pensiero che è nato dentro di me. Naturalmente, qui è necessaria un’importante precisazione: questo non significa che posso fare accadere sempre quello che desidero io, quando lo desidero e come lo desidero, soprattutto quando sono coinvolte altre persone. La forza del pensiero non mi rende capace -per fortuna!- di manipolare gli altri o di determinare gli eventi come fossi una specie di divinità; mi permette però di sintonizzare la mia mente e di predispormi ad accogliere una realtà di pace, armonia, abbondanza, successo e gioia anziché respingere (se pur inconsapevolmente) tutto il bene che la vita ha già messo a disposizione per me.
Come predisporre la mente ad accogliere il meglio per me?
- Osservare i miei pensieri e le parole che dico riguardo a qualcosa o qualcuno: in che modo mi aspetto il peggio? In che modo ho già deciso come andrà a finire (male)? Quali pensieri nascondono disapprovazione o giudizio?
- Riconoscere questi pensieri così come sono, senza vergognarmene, senza abbellirli, senza fingere di non averli pensati.
- Assumermi la responsabilità di quello che ho pensato: solo in questo modo acquisisco il potere necessario a trasformarli.
- Correggere i pensieri disfunzionali: è sufficiente –ma indispensabile- la propria disponibilità a rinunciare a portare avanti il vecchio sistema di pensiero e ad aprirsi a pensieri nuovi, che siano parte della soluzione anziché del problema.
- Mandare avanti le proprie benedizioni: scegliere consapevolmente di augurare il bene a se stessi e a tutte le persone coinvolte (sì, proprio a tutte!), aprendo così la via affinché questo bene possa manifestarsi.
Ripetere questo procedimento mille e mille volte, ogni volta che se ne presenta il bisogno e l’occasione!
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