L’arte di andare in crisi
Psicologia e Crescita Personale
Psicologia e Crescita Personale
A pensarci bene andare in crisi è un’arte: richiede coraggio, fiducia, e la capacità di stare nella confusione e nell’incertezza. È potenzialmente l’inizio di un cambiamento, e parte dalla presa di coscienza che le cose come stanno non vanno bene, o non più.
Barbara Monti
A volte siamo più abituati o propensi a sopportare lunghi periodi di infelicità cronica, piuttosto che affrontare qualche momento di pungente dolore che ci viene dal renderci conto che qualcosa, dentro o fuori di noi (probabilmente entrambi) esige attenzione per essere trasformato.
La parola stessa deriva dal verbo greco krino, che significa separare, valutare, scegliere. Spesso diamo alla crisi una valutazione negativa, come fosse sinonimo di perdita o peggioramento; in realtà da un momento di riflessione e scelta si possono aprire nuove possibilità di rinascita.
Anzi, mi spingerei fino a dire che solo da un momento di dubbio e bilancio diventa possibile cambiare rotta e dirigere se stessi e la propria vita, di qualsiasi settore si tratti, verso un equilibrio nuovo quando quello vecchio non regge più. O perché lo indicano alcuni fattori esteriori che ci costringono a porvi attenzione, o perché in noi nasce e cresce una sensazione di inquietudine e disagio che se non ignorata (o non troppo a lungo!) richiede qualcosa da noi.
Perché la crisi fa paura?
Intanto perché, come abbiamo accennato nell’articolo "L’ansia da transizione", sappiamo cosa lasciamo ma non ancora quello che troveremo, e l’ignoto spaventa sempre.
Inoltre perché perlopiù nell’immaginario collettivo il cambiamento contiene molte immagini di perdita, di quello che può andare storto, dello scenario peggiore possibile anziché del migliore.
Non ultimo, a tutti piace la sensazione di avere le cose sotto controllo; ci fa sentire al sicuro. Quando non è così, quando la situazione sfugge al nostro controllo e alla nostra volontà, il senso di sicurezza vacilla e ci sentiamo in pericolo. Il pericolo fa paura, e quando la paura ha il sopravvento la mente si riempie di immagini spaventose.
Nella comunità New Age esiste anche la convinzione un po' contorta che andare in crisi non sia spirituale, che sia segno di debolezza interiore, che una persona in buon equilibrio non debba dar mai segno di vacillare: ma l’equilibrio non è staticità. Camminare in equilibrio non è restare fermi su due piedi, significa rischiare ogni volta che si muove un passo di perdere l’equilibrio, per poi ritrovarne uno nuovo con l’appoggio, e riperderlo al passo successivo per poi ritrovarlo ancora.
La crisi ci mantiene vivi, in movimento; ci permette di scegliere giorno dopo giorno chi vogliamo essere, cosa vogliamo fare e cosa non vogliamo fare o essere più. Andare in crisi non è solo inevitabile, ma anche indispensabile per restare in contatto con se stessi e la propria autenticità.
Andare in crisi è un’arte che permette di scrivere la storia della propria vita senza mai darla per scontata.
Potrebbero interessarti anche: