Memoria dell'acqua: il messaggio di pace di Masaru Emoto
Psicologia e Crescita Personale
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L'Emoto Peace Project sbarca in Italia e arriva nelle scuole, per far conoscere ai bambini il senso profondo dell'acqua e della sua memoria, elemento di pace e uguaglianza.
Redazione Scienza e Conoscenza
Masaru Emoto, attraverso i suoi studi sulla memoria dell'acqua, ha dimostrato di possedere la leggerezza di un grande saggio.
Per chi non lo ha ancora sentito nominare o non lo abbia incontrato e conosciuto in libri dedicati, Masaru Emoto è stato un ricercatore e studioso giapponese, ampiamente noto per la sua ricerca sull’acqua e per aver fatto conoscere a milioni di persone e bambini nel mondo un punto di vista originale e di sicuro interesse nei confronti di questo vitale elemento.
Acqua, messaggera di pace
Che l’acqua sia la messaggera di pace può suonare un po’ bizzarro a molti, ma questa è stata esattamente l’affermazione ribadita con fermezza da Masaru Emoto anche presso le Nazioni Unite a New York nel 2005. Emoto ha voluto preannunciare la direzione di un percorso concreto per favorire e far vivere la pace tra i popoli secondo l’egida della fisica dell’acqua. Riteneva che la sua potesse essere una scoperta straordinaria e che avrebbe rivoluzionato il mondo oggi conosciuto. Forse erano tempi ancora non sospetti ma questo curioso personaggio, medico della medicina orientale e così semplice nel modo di porsi, ha iniziato a scrivere davvero un nuovo capitolo nell’evoluzione dell’Umanità, per questo lo considero un precursore dei tempi.
Con non poche difficoltà ha iniziato da solo a promuovere nel suo Paese nativo prima – il Giappone – e in altri Paesi poi, un piano concreto per la pace. I fatti e la realtà parlano chiaro, la sua persona e i suoi studi hanno fatto il giro del mondo per un trentennio intero: oggi quasi tutti, in diverse parti del mondo, hanno, in un modo o nell’altro, conosciuto i bellissimi cristalli d'acqua fotografati da Emoto. Ciò ha dimostrato che la sua opera comunicativa ha avuto un’ampia e spontanea espansione: le sue affermazioni hanno riscosso un consenso internazionale senza precedenti nonostante il suo sia stato un semplicissimo metodo di studio che secondo la ricerca scientifica ufficiale non ha mai avuto i crismi della scienza.
Memoria dell'Acqua: parole e intenzioni
Nel 2005, presso le Nazioni Unite, Emoto affermò che, attraverso lo studio dell’acqua, sarebbe stato possibile far capire all’umanità, e alle giovani e future generazioni, il processo della pace e del cambiamento verso una coscienza più evoluta secondo l’egida della fisica dell’acqua.
Come è noto a molti, la ricerca di Emoto si è soffermata semplicemente a osservare con un microscopio a campo oscuro i cristalli congelati di campioni di acqua prelevata da diversi posti, oppure sottoposta a diverse stimolazioni di frequenze per esempio musicali, ambientali, cromatiche.
Emoto, nella sua ricerca, osservò la presenza di una stretta relazione tra le frequenze che venivano trasmesse all’acqua e le forme dei cristalli che via via venivano a formarsi; realizzò dai suoi ragionamenti che a stimolazioni differenti di frequenza corrispondeva una diversa geometria del cristallo d’acqua.
L’intuizione fu quella di comprendere che l’acqua è sensibilmente suscettibile alle frequenze e, a seconda del grado o dell’intensità della frequenza stessa, il cristallo assumeva un’indicativa forma corrispondente. L’evidenza complessiva lo portò a notare che alcune tra esse erano forme di cristalli geometricamente armoniche o simmetriche e relative a campioni di acqua esposta a frequenze musicali melodiche, mentre altri cristalli risultavano asimmetrici in seguito dell’esposizione a frequenze disarmoniche.
La ricerca si fece ancor più interessante quando sopraggiunse l’intuizione di effettuare l’esperimento con la stimolazione di vibrazioni derivanti dalle parole e dai canti: la scoperta fu che le intenzioni potevano influenzare l’acqua in modo armonico o disarmonico. La via fu tracciata e l’esperienza di Masaru Emoto, conosciuta come una semplice ricerca fotografica, fece il giro del mondo, pubblicata attraverso migliaia di libri, resa mediatica da diversi documentari e da note emittenti televisive pubbliche nazionali.
Andrea Nitta: l'Emoto Peace Project, acqua di pace in Italia
Cosa succederebbe se i bambini comprendessero questo meccanismo fisico, se capissero che le parole e le intenzioni possono avere un effetto su qualsiasi essere costituito da acqua? Andrea Nitta ha consolidato il rapporto intrapreso con Emoto con la decisione di sostenere la sua missione integrando il suo progetto di pace in Italia. Eccone il racconto:
Nel 2014 mi diressi in Giappone per onorare il suo invito e il 23 maggio di quell’anno strinsi un accordo di cooperazione per sostenere l’Emoto Peace Project, un progetto rivolto alle giovani generazioni che indicasse loro come la conoscenza dei meccanismi della fisica dell'acqua potesse portare la pace nel mondo.
L’entusiasmo per questa certezza mi ha portato ad analizzare l’impostazione della ricerca di Emoto e a modellarla alle esigenze culturali occidentali: ho estrapolato le evidenze più concrete e semplici, tali da poter stimolare in ciascuno una curiosità e un interesse verso questa ricerca. L'impostazione si è rivelata vincente e in poco tempo sono riuscito a entrare nelle scuole con un progetto didattico su acqua e pace. I risultati che ricevevo sia dagli alunni, sia dagli insegnanti che dai genitori che collaboravano allo sviluppo di questi incontri, risultavano sempre più certi e chiari: indicavano sistematicamente un miglioramento, nei bambini, della sfera comportamentale familiare e nell’ambito scolastico, un incremento delle prestazioni cognitive, un maggior interesse comune verso la fisica e l’analisi degli elementi della natura.
I bambini avevano associato la propria capacità di poter influenzare armonicamente o disarmonicamente l’acqua alla facoltà di influenzare l’acqua di tutti gli elementi viventi da essa composti. Avevano capito che in ognuno di noi è insita la volontà e responsabilità di far star bene o male qualsiasi essere vivente, compresi loro stessi.
Questa esperienza oggi prosegue con ulteriori iniziative promosse in Italia dall’Accademia dell’Acqua (www.wateracademy.eu): tra le altre stiamo portando avanti esperienze in ambito musicale e di educazione alla legalità. Molte persone stanno aderendo al progetto, trainate dalla forza delle evidenze esperienziali e dall'entusiasmo che emerge chiaro nei soggetti coinvolti.
Acqua: Un atomo di amore, due atomi di gratitudine
Masaru Emoto ha dato vita ad un processo nuovo che, se seriamente contemplato nei processi propedeutici sia scolastici, sia famigliari che sociali, potrà determinare nel nostro imminente futuro un cambiamento positivo e radicale della società e della cultura. Emoto sosteneva che ciò potesse accadere nell’arco di un periodo relativamente breve: 50 anni.
Quando decidiamo di generare amore verso noi stessi e verso l’altro, reciprocamente fatti di acqua, possiamo dare vita a un atteggiamento di gratitudine che a sua volta genera una gratitudine corrisposta. Questo è ancor più comprensibile se consideriamo noi stessi e gli altri come esseri costituiti prevalentemente di acqua. La gratitudine è la forza mediante la quale possiamo risvegliare in ciascuno processi assopiti, che ci appartengono nella nostra essenza, gli stessi processi in grado di indicarci, grazie alla conoscenza della fisica dell’acqua che è funzionale al processo di consapevolezza, la via maestra e universale dell’amore, del perdono e del ringraziamento per la vita. Per suffragare questo ragionamento voglio esporre una simpatica metafora legata alla molecola dell’acqua H2O: una molecola composta da due atomi di idrogeno e uno di ossigeno.
Sarebbe curioso immaginare questa molecola come il componente biochimico della pace, mi spiego meglio: se consideriamo che a ogni gesto amorevole corrisponde un gesto di ringraziamento o di gratiudine e che, da quest’ultimo, si genera un ulteriore gesto di ringraziamento, possiamo dedurre che a un gesto amorevole ne conseguono spontaneamente due rispettivamente di gratitudine.
Provo a fare un semplice esempio pratico: decido di fare un regalo al mio più caro amico e lui, ricevendolo, mi risponde con gratitudine con un “grazie”. Io a mia volta rispondo per gratitudine con una seconda parola: “prego”. Ritornando alla molecola dell’acqua possiamo con fantasia immaginare che a un atomo di ossigeno può corrispondere un atomo di amore, mentre ai due di idrogeno corrispondono due atomi di gratitudine: ecco che questa molecola assume anche un significato metaforico ma focale e funzionale per la dinamica dell’evoluzione della coscienza dell’umanità.
L’applicazione del simbolismo di questa rinnovata molecola genererebbe una dinamica esponenziale di amore e gratitudine in un contesto socio antropologico universale… è solo una questione di fisica?
Articolo a cura di Andrea Nitta - Redazione di Scienza e Conoscenza