Come sfruttare il potere della mente e ottenere ciò che desideri
Psicologia e Crescita Personale
Psicologia e Crescita Personale
La mente umana ha un potere creativo di cui spesso ignoriamo l'esistenza oppure di cui non ci fidiamo abbastanza. E se cambiassimo opinione? Ecco come affidarci al potere della nostra mente e realizzare appieno le nostre potenzialità.
Tatiana Berlaffa
Perché alcune persone riescono ad avere ricchezza e successo mentre altre, nonostante l'impegno, non arrivano dove vorrebbero?
La risposta potrebbe essere più semplice di quello che pensiamo. Un'interessante teoria a riguardo è quella di Charles Haanel nel libro 'La Chiave Suprema'.
L'autore ci fornisce gli strumenti per sfruttare appieno il potere creativo della mente e realizzare la vita che desideriamo.
Ecco alcuni dei suoi consigli per ottenere ciò che più conta per noi.
Prenditi la responsabilità dei tuoi pensieri
Se vuoi diventare più ricco, è fondamentale che coltivi dentro di te il pensiero della ricchezza e che tu ti senta già tale. Se vuoi diventare più sano, è opportuno che dentro di te tu ti senta in salute. Se vuoi diventare più consapevole di ciò che ti accade e ti circonda, inizia coltivando la consapevolezza dentro di te.
Ciò che noi percepiamo all'esterno, è spesso un riflesso di quello che abbiamo nel nostro profondo e che coltiviamo con i pensieri e i gesti ogni giorno.
Affinché si manifesti nella nostra vita la richezza, è necessario che ci consideriamo 'degni di averla' e che ci predisponiamo in modo da riceverla.
Ecco una pratica che può aiutarti a coltivare la consapevolezza dei tuoi pensieri in modo da dirigerli verso la direzione che vuoi e non sentirti in loro balìa. Lo strumento più potente per 'allenare' il pensiero ad andare dove noi vogliamo e non viceversa è: la meditazione.
Un allenamento per la mente
Sei mai andato in palestra per allenarti e sviluppare i tuoi muscoli?
Ecco. Pensa alla meditazione come ad una palestra per sviluppare il muscolo della mente e della consapevolezza dei tuoi pensieri.
Se non hai mai praticato meditazione, potresti sentirti spaventato a riguardo. Per tutti è stato così all'inizio.
È fondamentale, nel momento in cui ti avvicini alla meditazione, non coltivare aspettative irrealistiche e non pretendere troppo da te stesso. Non decidere che 'da oggi mediterai tutti i giorni mezz'ora' se non hai mai meditato neanche un minuto. Non obbligarti a svegliarti alle 6:30 tutte le mattine per meditare se di solito ti svegli alle 8. Non iscriverti ad un corso di yoga se sono anni che non fai il minimo movimento fisico di nessun tipo.
Inizia per gradi
1. Il Tempo
Inizia, invece, scegliendo un tempo molto breve per iniziare a meditare. Ad esempio, inizia a meditare per 5 minuti.
Se ti sembrano troppi, puoi decidere di meditare anche solo per 1 minuto. Può sembrare pochissimo ma, in realtà, è meglio meditare tutti i giorni 1 minuto piuttosto che 30 minuti una volta al mese.
2. Il luogo
È importante che la tua mente si abitui ad associare un determinato luogo all'attività di pratica. Perciò, predisponi un angolo della casa alla meditazione.
Il luogo che sceglierai dovrebbe essere il più possibile tranquillo, dovrebbe 'ispirarti' serenità e essere piacevole restare lì secondo i tuoi criteri di giudizio.
Ad esempio, potresti scegliere un angolo della tua camera. Puoi collocare un tappeto morbido a terra e adagiarci sopra il cuscino da meditazione. Puoi collocare un piccolo comodino con un profumo per gli ambienti che ti piace e qualsiasi cosa ti faccia sentire a tuo agio e ti invogli alla pratica.
3. Il cuscino da meditazione
Ti ho appena nominato lo 'zafu', o cuscino da meditazione. In realtà, non è assolutamente necesario che tu ti sieda su un cuscino a gambe incrociate per terra per meditare. Una sedia andrà benissimo, se preferisci. L'importante è mantenere una posizione comoda ma con la schiena eretta.
4. L'orario
Se abitui la tua mente a pensare che, ad un certo orario, ci sarà la pratica di meditazione, nel breve e lungo periodo, ti sarà più facile rispettare l'impegno che avrai preso con te stesso.
Scegli un orario che sai di poter rispettare. Ricorda, non troppe aspettative. Se la mattina ti sembra impossibile inserire anche solo 1 minuto nella tua routine e nei tuoi ritmi di vita già frenetici, puoi praticare alla sera o in un altro momento della giornata. Sii gentile con te stesso.
5. Il Timer
È importante usare un timer che ti indichi quando iniziare e quando finire la meditazione. Altrimenti, il rischio è quello di passare tutto il tempo della meditazione a chiederti 'quanto tempo manca?'. La mente si distrae già a sufficienza, evitiamo di darle un altro pensiero.
6. Una guida
Esistono molte meditazioni guidate e, se sei all'inizio, potrebbe farti molto comodo seguire una di quelle. Puoi trovarle su YouTube, oppure usare un'App come Insight Timer. Ne troverai molte, anche in italiano.
Il mio consiglio è di iniziare con la meditazione sul respiro. Questo tipo di meditazione trae origine dalla meditazione buddista vipassana ed è la stessa che sta alla base anche della mindfulness in occidente.
7. Il respiro
Lo scopo di questo tipo di meditazione è quello di 'sentire' quello che succede nel momento presente riportando la mente (che vaga da un pensiero all'altro - è normale che sia così) al respiro che è 'il ponte' tra corpo e mente.
I nostri pensieri, infatti possono spostarsi tra passato, presente e futuro ma il respiro (e le sensazioni del corpo), invece, sono sempre nel momento presente.
Ogni volta che ti accorgi che la mente va altrove, riportala al respiro. Senti l'aria che entra dalle narici e senti l'aria che esce. È tutto qui quello che si chiede di fare durante la meditazione sul respiro.
Essere consapevoli dei propri pensieri
Com'è possibile che, una simile pratica sul respiro renda poi possibile essere consapevoli dei propri pensieri e magari 'indirizzarli' anche dove vogliamo noi?
Questo succede perché, a poco a poco, con un allenamento costante, la mente inizia spontaneamente, quando si accorge di pensare a qualcosa che non è utile, buono o che ci fa sentire a disagio, a 'prendersi una pausa' e a tornare nel presente.
Ciò succede perché l'abbiamo allenata, durante la meditazione, a lasciare andare i pensieri e a tornare al respiro.
Questo meccanismo di 'lasciar andare' a poco a poco diventerà un automatismo e potremo applicarlo anche al di là del momeno della meditazione.
Chi medita è sempre felice?
No. Chi medita non è sempre felice, né si fa scivolare tutto addosso. Anzi, spesso quello che accade, nei primi tempi in cui si impara a meditare è che si sentano le emozioni ancora più forte di prima.
Quello che cambia, con il tempo, è il fatto che acquisiamo la capacità di scegliere come comportarci in base a quello che succede. Non abbiamo più il pilota automatico che ci obbliga a reagire in un determinato modo.
La mente percepisce quello che sta succedendo, si accorge dei pensieri e delle emozioni che lo accompagnano e, in modo più lucido, decide cosa fare. E la decisione può anche essere quella di arrabbiarsi.
Il pensiero crea
A questo punto dovrebbe esserti più facile capire come, lasciati andare i pensieri inutili e nocivi, sia anche possibile concentrarsi su quelli positivi e utili al nostro benessere, al nostro miglioramento e anche al nostro successo.
Ecco perché è davvero possibile arrivare alla giusta consapevolezza e avere non solo la vita che vogliamo ma anche quella che ci arricchisce di più, interiormente prima di tutto.
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