L'argento colloidale nella terapia antinfettiva - Intervista al Dr. Gabriele Graziani
Cure Alternative
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L'Argento Colloidale è un potentissimo rimedio naturale: antibatterico, antimicotico, antivirale, antinfiammatorio e antibiotico. Quale potrebbe essere il suo utilizzo nella terapia antinfettiva? Abbiamo intervistato il Dr. Gabriele Graziani, autore del libro Argento Colloidale, sulla questione.
Valerio Pignatta
La situazione di emergenza scatenata dall'ingresso del nuovo coronavirus in Italia porta alla riflessione sui limiti della capacità umana di far fronte a eventi biologici improvvisi nefasti, squilibri, trasformazioni indotte o naturali, globalizzazioni di microrganismi che aggrediscono gli ecosistemi o gli esseri umani stessi. Tuttavia la ricchezza di conoscenze che contraddistingue l'Homo sapiens a livello globale non è così condivisa come sembrerebbe, dato che importanti informazioni spesso non vengono accreditate scientificamente oppure vengono proprio derise ed emarginate.
Il caso dell'argento colloidale non è una di queste?
Dottor G. Graziani - Sì, l’argento colloidale è proprio una di queste. Il fenomeno è aggravato dalla facilità con cui tutti possono accedere alle informazioni su Internet, per cui è passato il pensiero che “uno vale uno” e non c’è distinzione tra chi accede all’informazione in modo istantaneo e chi l’ha filtrata attraverso l’esperienza e lunghi anni di riflessione e di studio.
Spesso si attribuisce a Big Pharma (il complesso dell’Industria farmaceutica mondiale) l’ostacolo alla diffusione della conoscenza dell’attività terapeutica di prodotti non brevettabili, quindi poco costosi, come l’argento colloidale. Ciò è vero solo in parte perché anche nell'ambito sanitario (medici, farmacisti, informatori scientifici ecc.) c’è stata una certa pigrizia nell’informarsi in maniera autonoma sull’attività terapeutica dei rimedi usati dai medici che hanno preceduto le nostre generazioni. Come sempre ci sono lodevoli eccezioni.
Qual è la caratteristica portante dell’argento colloidale in terapia antinfettiva?
Dottor G. Graziani - Le proprietà antibatteriche, antivirali, antimicotiche e soprattutto antinfiammatorie dell’argento colloidale sono state ben descritte in letteratura. Io ne ho raccolto un'accurata documentazione scientifica rigorosamente controllata, nel mio libro L’Argento Colloidale. Un potente rimedio naturale. Si tratta di proprietà scientificamente dimostrate e pubblicate come dicevo sulla letteratura scientifica internazionale. Molte pubblicazioni provengono tra l'altro da istituti universitari italiani.
Ci sono conferme dell'utilizzo proficuo di argento colloidale contro il nuovo SARS-CoV-2 o contro altri coronavirus?
Dottor G. Graziani - Prima di rispondere direttamente a questa complessa domanda, è necessario descrivere quali sono i bersagli terapeutici per contrastare le infezioni da SARS-CoV-2.
Il primo evento che accade quando una particella virale infetta una cellula è la fase di adsorbimento (o legame) durante la quale il SARS-CoV-2 stabilisce un legame (di natura proteica) con i recettori della cellula bersaglio. A questa fondamentale fase, segue la successiva penetrazione e replicazione. Non è difficile immaginare che, se al virus venisse interdetta questa prima fase di legame con la cellula ospite, tutti gli step a valle non potrebbero essere realizzati. Dopo la fase di legame e penetrazione nella cellula, ha inizio la fase di replicazione. Nel caso del SARS-CoV-2, questo step viene raggiunto molto rapidamente poiché il materiale genetico (RNA a polarità positiva) è già pronto per essere trascritto in proteine virali. È proprio questo il bersaglio che viene “identificato” dalle nanoparticelle di argento.
Ad oggi la letteratura scientifica è abbastanza carente per quanto riguarda studi compiuti su SARS-CoV-2 e argento in nanoparticelle, dal momento che l’isolamento del virus è molto recente. Tuttavia, data la grande somiglianza genetica che intercorre tra il coronavirus odierno e quello che ha causato l’epidemia di SARS nel 2003, è possibile predirne l’effetto usando la letteratura scientifica disponibile su questo patogeno.
L’argento è capace di bloccare la replicazione virale interferendo con la sintesi e traduzione dell’RNA oppure legandosi alle neonate particelle virali (virioni) e impedendone l’uscita dalla cellula (budding). Altri studi hanno dimostrato come le nanoparticelle di argento, coniugato a grafene, siano capaci di legare direttamente il virus quando è ancora all’esterno delle cellule bersaglio e di impedirne l’ingresso, evitando che le cellule vengano infettate e di conseguenza non avvenga la replicazione virale.
Come si potrebbe fare per portare queste conoscenze negli ospedali o nelle istituzioni sanitarie affinché diventino applicative?
Dottor G. Graziani - Le proprietà dell’argento colloidale sono state “riscoperte” innanzi tutto dagli utenti finali, tramite l’uso di Internet. Se alle proprietà terapeutiche dell’argento colloidale fosse stata data pubblicità mediatica simile a quella che hanno avuto altre terapie (a volte anche con l’appoggio politico), la sua conoscenza sarebbe stata ben diversa, perché la sua “validazione” sarebbe venuta dall’alto, dalle autorità accademiche e non dal basso, dal popolo del Web. Se fosse stata sottoposta a rigorosa sperimentazione scientifica la terapia con argento colloidale avrebbe superato tutte le prove, al contrario di tante altre terapie che sono state smentite e abbandonate.
Questo nostro periodo di tempo, durante il quale la pandemia da coronavirus sta monopolizzando l’informazione a ogni livello, potrebbe essere favorevole per sottoporre a conferma scientifica le proprietà antivirali dell’argento colloidale nelle sue varie forme, ma temo che, nonostante tutto, i tempi non siano ancora maturi.
Per un uso privato, è possibile fare prevenzione e terapia a casa propria?
Dottor G. Graziani - L’argento elettrolitico (Ag+ - fabbricato con semplici apparecchi a livello casalingo) viene largamente usato da una moltitudine di persone che hanno raccolto l’informazione su Internet.
Ma l’argento non si presenta solo come colloidale in micro o in nanoparticelle, ma anche in altre forme, come il cluster ionico con acido citrico, che è una forma più adatta all’uso umano perché parte del complesso molecolare (il citrato) fa parte dei meccanismi respiratori della cellula umana.
Questo tipo di argento, oltre a combattere infezioni batteriche, virali e fungine, possiede un’ottima attività antinfiammatoria ad esempio nei confronti delle scottature domestiche, delle punture da insetti o, al mare, da meduse urticanti o da eritema solare. Adattissimo per l’igiene orale, rallenta la necessità della pulizia periodica dei denti, è ottimo anche all’uso interno in quanto la sua tossicità è pressoché nulla. Esso viene rapidamente eliminato per via renale, come dimostrato da studi sperimentali.
Quali sono le formulazioni efficaci e in che dosi?
Dottor G. Graziani - Le formulazioni di argento cluster ionico sono quelle in:
- crema, adatta per le infezioni locali della cute;
- spray per uso locale, adattissimo negli animali da compagnia per essere spruzzato in caso di infezioni del mantello peloso, o per mantenere sterile l’acqua degli abbeveratoi;
- spray al propoli per le infiammazioni della gola e del cavo orale;
- gocce per uso locale o per l’igiene orale, che contribuiscono a rallentare la necessità della pulizia dentale essendo molto efficace per combattere la placca batterica.
Le dosi variano da poche gocce a qualche millilitro, secondo l’uso che se ne intende fare.
Lei ha ormai una bella età, vive in una delle zone più colpite d'Italia dal coronavirus ma è molto sereno: un consiglio generale su come far fronte alla situazione attuale dal punto di vista psicofisico?
Dottor G. Graziani - Sto per compiere 80 anni. Ho vissuto cercando di far tesoro delle conoscenze di chi mi ha preceduto (cominciando da mio padre, farmacista fitoterapico). Anche l’uso terapeutico dell’argento nei secoli passati fa parte di questa conoscenza. Oggi questo sapere é stato adattato alle nuove tecnologie (nanoparticelle o cluster specifici), strumentazioni (microscopio elettronico) e conoscenze (genomica).
Questo delicato momento deve essere affrontato senza paure immotivate, ma con la prudenza e con lo stesso spirito di sacrificio con cui nel XIX secolo i medici e i ricercatori hanno affrontato la sifilide, la malattia venerea che terrorizzava al solo pronunciarla. Anche il vaiolo ha fatto paura per secoli. Oggi è scomparso dalla faccia della terra. Dobbiamo essere l’anello moderno di una catena di conoscenza iniziata secoli fa e che continuerà nei millenni. Facciamo in modo che questa catena non si spezzi proprio per colpa nostra!
I piccoli sacrifici di oggi, ridicoli rispetto a quelli dei nostri avi, saranno a breve ampiamente ricompensati dalla soddisfazione di avere sconfitto il coronavirus e soprattutto di aver ritrovato un rafforzato spirito di solidarietà a tutti i livelli, da quello familiare a quello sociale, in modo che anche noi possiamo lasciare ai nostri discendenti un patrimonio simile a quello che abbiamo ereditato.
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