Cancro: fattori iniziatori, promotori e inibitori
Cure Alternative
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Il processo tumorale si produce solo se esiste un’azione combinata fra iniziatori e promotori che, insieme, se si mantengono le condizioni favorenti, fanno progredire ulteriormente il processo. Nel processo di carcinogenesi intervengono però anche fattori inibitori, sostanze capaci di inibire l’iniziazione, la promozione o entrambe le fasi. L’alimentazione svolge un ruolo importante nello sviluppo dei tumori e l’osservazione di diverse misure dietetiche può ridurre la casistica tumorale.
Redazione Scienza e Conoscenza
Tratto da Scienza e Conoscenza N. 63
Il processo di formazione (iniziazione) di un tumore è sicuramente multifattoriale.
Dal punto di vista fisico viene facilitato da uno o più agenti i quali, quando vengono assimilati, vanno a risvegliare o a promuovere lo sviluppo di un danno nel DNA (mutazione) che di conseguenza favorirà il generarsi di cellule atipiche.
Questa fase viene chiamata fase di iniziazione.
Altri fattori, denominati promotori, stimolano la proliferazione delle cellule già alterate con il processo d’iniziazione.
Il processo tumorale si produce solo se esiste un’azione combinata fra iniziatori e promotori che, insieme, se si mantengono le condizioni favorenti, fanno progredire ulteriormente il processo.
Nel processo di carcinogenesi intervengono però anche fattori inibitori, sostanze capaci di inibire l’iniziazione, la promozione o entrambe le fasi.
L’alimentazione svolge un ruolo importante nello sviluppo dei tumori e l’osservazione di diverse misure dietetiche può ridurre la casistica tumorale.
Gli iniziatori chimici alimentari
Chiamati anche procarcinogeni, sono composti come le ammine aromatiche, gli idrocarburi policiclici, le nitrosammine e le nitrosamidi, o come l’aflatossina B.
Gli idrocarburi policiclici aromatici si formano durante la cottura/combustione di carne e pesce; si trovano inoltre negli alimenti affumicati e nella birra scura.
Le ammine aromatiche vengono utilizzate come coloranti e si formano nella carne cotta a temperature elevate. Questi composti sembrano essere coinvolti nello sviluppo dei tumori della mammella, colon e prostata.
Le nitrosammine e le nitrosamidi vengono sintetizzate nello stomaco da nitriti (presenti negli alimenti vegetali, insaccati di carne) e da ammine e amidi derivate dalla digestione delle proteine.
L’aflatossina B (tossina dell’Aspergillus flavus) si origina nella contaminazione batterica che si produce durante l’immagazzinamento non corretto sopratutto dei cereali.
I fattori promotori: quali cibi promuovono il cancro?
Diverse abitudini alimentari promuovono l’esordio di alcuni tumori.
Grassi
In particolari quelli saturi (provenienza animale e industriale) sembrano essere associati ai tumori della mammella, dell’endometrio, della prostata, e colon-rettale.
Occorre fare qualche distinguo per quanto riguarda la qualità dei grassi. Infatti i tumori del seno e del colon sono favoriti dagli oli del tipo omega-6 (girasole, mais, ecc.), mentre gli oli di origine di tipo omega 3 (pesce crudo, semi ed olio di lino, noci) hanno un effetto protettivo o inibitorio.
I grassi specie quelli saturi possono alterare la fluidità delle membrane cellulari, possono modificare il microbiota intestinale, e alterare la cascata enzimatica dell'infiammazione su base prostaglandinica, infatti alcune prostaglandine diminuiscono le difese immunitarie e finiscono col favorire la crescita tumorale.
Inoltre in queste situazioni viene favorita la presenza di fattori di crescita (IGF-1), insulina, eccesso di glucosio in circolo, fattori pro infiammatori che portano a favorire l'insorgenza del cancro.
La restrizione calorica inibisce lo sviluppo tumorale; il sovrappeso invece è stato individuato come probabile fattore di rischio di alcuni tumori maligni (endometrio, mammella, rene, colecisti, colon e retto).
Proteine
Un eccessivo consumo di proteine di origine animale viene spesso correlato con diversi tipi di cancro (colon, seno, pancreas e rene). A conferma di ciò la restrizione proteica riduce la crescita tumorale: anche se questo meccanismo non è ancora del tutto chiaro, si pensa che la restrizione calorica possa determinare un’attivazione del sistema immunitario.
Carboidrati
La correlazione tra consumo di carboidrati e cancro è molto debole. Alcuni autori indicano un’associazione positiva fra consumo di zuccheri e certi tumori dell’apparato digerente, ma forse anche in questo caso molti aspetti sono ancora da chiarire.
Cloruro di sodio
Il sale da cucina, specialmente quello non integrale, è stato correlato positivamente con il cancro dello stomaco, ma anche in altre tipologie di tumore il cloruro di sodio si è visto favorire un certo danno tissutale in senso edemigeno.
Alcool
Non va considerato un alimento, ma una sostanza dannosa per l'organismo in generale che si sceglie volontariamente di assumere: attualmente risulta essere una delle abitudini alimentari maggiormente diffuse nella società occidentale e non solo.
L'uso di alcol è stato correlato con diverse tipologie di tumore: cavità orale, laringe, faringe, esofago, fegato, colon, retto e mammella, e probabilmente anche con il tumore del polmone.