Infezioni da virus: il selenio è un protagonista da riscoprire
Cure Alternative
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Il Dott. Patrick Holford è una delle autorità mediche più apprezzate a livello internazionale in materia di medicina ortomolecolare. In questo periodo, soprattutto, è impegnato a far conoscere all'opinione pubblica ma anche alla comunità scientifica l'importanza dell'uso di alcune vitamine per prevenire le infezioni, anche quelle causate da Covid-19, e anche per seguire una terapia nel caso di contagio e/o problemi più gravi connessi.
Redazione Web Macro
Nella prima parte dell'intervista abbiamo affrontato le specifiche proprietà di alcune vitamine e di come, nel caso, potersi confrontare con i medici. In questa seconda parte, affrontiamo un aspetto particolare ma poco considerato nella cura dal Covid-19 (il selenio) ma anche con un pensiero alla situazione che Holford si trova a vivere direttamente nel suo Paese d'origine, cioè la Gran Bretagna, dove (come del resto in tutto il mondo) si parla molto di vaccino.
LEGGI LA PRIMA PARTE DELL'INTERVISTA
Dottor Holford, lei sostiene l'estrema importanza del selenio. Lo descrive come “un oligoelemento che rallenta la replicazione del virus e ne inibisce la mutazione”. Come mai un elemento così importante non viene molto considerato nella lotta alle infezioni virali? Come può essere utilizzato al meglio?
Il selenio non riduce immediatamente un'infezione come fa la vitamina C. Tuttavia, come la vitamina D, è vitale per l'immunità, quindi avere un livello basso di selenio potrebbe comportare un rischio maggiore di rimanere infetti più a lungo. Ciò che è così interessante del selenio è che la provincia dell'Hubei in Cina è piuttosto unica per i suoi bassissimi livelli di selenio nel suolo; anche la popolazione di Wuhan ha dimostrato di avere livelli molto bassi, così come i pipistrelli.
Ciò che è noto è che i virus possono mutare e moltiplicarsi più facilmente in un animale carente di selenio. Quindi la carenza di selenio potrebbe aver contribuito a dare il via a questa pandemia. Ma attenzione: il selenio può diventare tossico. Consiglio 100 mcg al giorno e non più di 200 mcg al giorno per un uso di breve durata se si è infetti.
Cosa pensa della situazione pandemica attuale nel suo paese (Regno Unito)? Cosa si potrebbe fare secondo lei per ottenere effettivi miglioramenti?
Tutti hanno questa idea ottusa che l'unica via d'uscita sia un vaccino.
- In primo luogo, nessun vaccino contro un coronavirus è stato fino ad ora efficace. Ci sono molti tipi di coronavirus che producono sintomi come il raffreddore e similinfluenzali. Questo è il secondo di tale specie tipologica, quindi denominato SARS-CoV-2, che significa coronavirus 2 da sindrome respiratoria acuta grave.
- Secondo, nessun vaccino antinfluenzale ha mai raggiunto più del 35% di efficacia;
- e terzo, dobbiamo essere molto consapevoli che i vaccini possono indurre gravi reazioni avverse.
Lo scopo di un vaccino dovrebbe essere quello di rafforzare il sistema immunitario, ma nessuno al governo o nel servizio sanitario del Regno Unito dice alla gente come fare per ottenere questo obiettivo in altro modo. Se viene chiesto alle istituzioni, esse molto ignorantemente rispondono che, per esempio, la vitamina C non funziona. Questo non è vero, altrimenti non si salverebbero delle vite nelle unità di terapia intensiva.
Se il virus da Covid-19 viene trattato e prevenuto correttamente non è una malattia mortale per il 99% dei casi. Il 2 febbraio 2020, sono state spedite a Wuhan cinquanta tonnellate di vitamina C. Questa è stata somministrata ad ogni operatore sanitario ospedaliero, in dosi elevate ad ogni paziente ospedalizzato e per via endovenosa a coloro che erano in terapia intensiva. In meno di due mesi non ci sono stati praticamente nuovi pazienti con Covid-19 internati in terapia intensiva.
Perché non stiamo imparando da tutto ciò e non facciamo anche noi la stessa cosa?
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