La medicina non convenzionale in veterinaria: focus sull'omeopatia
Cure Alternative
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L’omeopatia in medicina veterinaria è ampiamente diffusa in tutto il mondo e trova applicazione sia nel settore degli animali da affezione che in quello degli animali da allevamento. Sono ancora tanti però i luoghi comuni in materia. Sfatiamoli!
Redazione Web Macro
L’omeopatia veterinaria
L’omeopatia in medicina veterinaria è ampiamente diffusa in tutto il mondo e trova applicazione sia nel settore degli animali da affezione che in quello degli animali da allevamento. Per praticarla è necessaria una formazione specifica, almeno triennale, oltre alla laurea in medicina veterinaria. Eppure capita ancora motlo spesso che non venga presa sul serio come disciplina perchè ritenuta troppo blanda e senza fondamenti scientifici. Con questo articolo vogliamo sfatare alcuni dei luoghi comuni più ricorrenti in materia, ma del tutto sbagliati.
Luoghi comuni sbagliati sull’omeopatia
L’elenco che segue riporta i luoghi comuni più frequenti sull’omeopatia e gli aspetti che vengono indicati come punti deboli o deficit:
- L’omeopatia ha un effetto placebo.
- L’omeopatia è come l’acqua fresca.
- La medicina del niente.
- L’omeopatia ha un’azione lenta.
- L’approccio individuale non è opportuno per greggi, orde e mandrie.
- L’omeopatia funziona meglio su malattie croniche.
- L’omeopatia non funziona in malattie infettive e parassitarie.
- L’omeopatia non è pericolosa.
La medicina omeopatica ha un’azione velocissima sulle patologie acute se si usa il rimedio indicato in base alla legge dei simili e può essere somministrata sui grandi numeri negli animali, per tutte le malattie.
Sulle malattie croniche bisogna dare tempo all’organismo di reagire; il tempo impiegato a guarire è strettamente individuale e dipende da tanti fattori, uno dei quali è l’eventualità che la malattia abbia provocato lesioni irreversibili agli organi. Diverso è invece il caso in cui il danno sia solo funzionale.
Se i rimedi omeopatici sono usati impropriamente possono arrecare aggravamenti importanti. J. Tyler Kent, omeopata americano (1849-1916), affermava che avrebbe preferito trovarsi in mezzo a lanciatori di coltelli piuttosto che a un omeopata inesperto che utilizzasse alte potenze; questo per far capire quanto le alte diluizioni siano curative e possano danneggiare il paziente se usate impropriamente.
L’omeopatia, come qualsiasi tipo di terapia, non è innocua; un rimedio sbagliato, ad alte potenze e ripetuto nel tempo può causare problemi all’animale trattato. Proprio per questa ragione l’omeopatia è un atto medico e dev’essere somministrata da personale formato, riconosciuto e competente.
L’omeopatia è davvero così costosa?
Altro luogo comune è quello secondo cui l’omeopatia ha costi alti; riguardo questa affermazione dissentiamo, dati alla mano.
I rimedi omeopatici unicisti non hanno un prezzo elevato, possono essere usati come rimedio di gruppo e una confezione di granuli o globuli basta per più somministrazioni. I rimedi complessi o altre omeoterapie hanno costi e impieghi differenti.
Da aggiungere al maggior costo della terapia allopatica il fatto che, per tutto il tempo in cui i farmaci restano in sospensione, il latte prodotto dovrà essere gettato. Ricordiamo inoltre che il tempo di sospensione nelle produzioni biologiche si raddoppia, quindi la perdita di latte sarà doppia. Utilizzando il rimedio omeopatico, il latte delle mammelle non colpite dalla patologia potrà essere utilizzato dall’uomo o dato ai vitelli senza il rischio di generare farmacoresistenza.
Differenze tra medicina omeopatica e convenzionale (o allopatica)
Per la medicina omeopatica la salute è l’equilibrio dell’energia vitale interna della persona e la malattia è lo squilibrio della stessa. Quando l’energia vitale viene a essere alterata da una causa esterna (batteri, condizioni climatiche, stress emotivi, farmaci, alimentazione) si producono sintomi fisici e/o psichici che sono il tentativo della forza vitale di riportare l’equilibrio nella persona. Se abbiamo, ad esempio, mangiato qualcosa di tossico la diarrea sarà la modalità attraverso cui la forza vitale cercherà di eliminare le tossine e avviare la guarigione.
Per la medicina allopatica la salute è assenza di sintomi fisici. Per la medicina omeopatica la salute è equilibrio di corpo-mente-spirito; la malattia in omeopatia parte dall’interno, da uno squilibrio profondo e solo in un secondo momento altera anche il corpo e/o la mente.
La visione del Sintomo
Per la medicina convenzionale il sintomo è una cosa da eliminare, da togliere: il sintomo è la malattia. Per l’omeopatia il sintomo è la soluzione “migliore” che ha trovato l’organismo per riequilibrarsi, non va dunque mai rimosso (soppressione) ma al contrario assecondato nella sua espressione attraverso l’utilizzo del rimedio simile.
La cura aiuterà il sintomo a uscire nel modo più veloce e indolore possibile, riportando in equilibrio “l’uomo interno”.
La tabella che segue mette a confronto la visione allopatica (tradizionale) della medicina con quella della omeopatia.
Clicca qui per scaricare la tabella
Per chi volesse approfondire questa e altre tematiche inerenti, consigliamo la lettura del libro Con-vivere. L’allevamento del futuro.