Metodo Gerson: ricette di succhi per la tua dieta
Cure Alternative
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La dieta del Metodo Gerson punta principalmente sull'uso di succhi freschi e vivi per combattere le malattie degenerative oggi tanto diffuse, anche se il metodo è collegato soprattutto al cancro. Questa terapia nutrizionale è in grado, secondo il suo ideatore, il Dr. Max Gerson, di restituire all'organismo la capacità di autoguarigione. Il metodo Gerson non si basa unicamente sulla terapia nutrizionale, ma anche su altri corollari come i clisteri di caffè. Ci sono poi integrazioni che vengono stabilite dal medico curante. In ogni caso va ricordato che è necessario un cambiamento netto dello stile di vita: dopo la cura di succhi non si può pensare di ritornare alle abitudini originarie, a una dieta a base di cibi industriali.
Giuliana Lomazzi
La dieta del Metodo Gerson punta principalmente sull'uso di succhi freschi e vivi per combattere le malattie degenerative oggi tanto diffuse, anche se il metodo è collegato soprattutto al cancro.
Le origini del Metodo Gerson
Max Gerson (1881-1959) era un medico di origine tedesca trapiantato negli USA. L'elaborazione di quello che sarebbe diventato il suo metodo fu dovuta ai forti mal di testa di cui soffriva e che volle curare con la dieta.
Non funzionò con il latte, ma con le mele crude sì. Il medico cominciò allora a proporre frutta cruda ai pazienti affetti da varie malattie, anche gravi, e osservò dei miglioramenti.
Il cibo vivo fu la chiave di molti suoi successi – tra i suoi pazienti ci fu perfino il famoso medico tedesco Albert Schweitzer. Opportunamente elaborato, il suo metodo si rivelò utile per trattare la TBC (allora molto diffusa), le patologie cardiovascolari, le malattie autoimmuni (come sclerosi multipla, lupus eritematoso, artrite reumatoide) e il cancro. Questa terapia nutrizionale è in grado, secondo il suo ideatore, di restituire all'organismo la capacità di autoguarigione.
Nel secondo dopoguerra Gerson pubblicò interessanti studi sul proprio metodo, inizialmente accolti con favore. Ma quando l'industria farmaceutica cominciò a produrre medicinali, antitumorali in particolare, le sue teorie vennero screditate e accantonate dalla medicina ufficiale.
Tuttavia il metodo Gerson non è stato dimenticato. Dopo la morte del medico, la terapia è portata avanti dal Gerson Institute, con sede in California e una succursale in Europa.
Profonda disintossicazione
Secondo Gerson, il cancro dipende principalmente da un accumulo di sostanze nocive, che interagiscono tra di loro indebolendo l'organismo e riducendo via via l'efficacia del fegato. Non ha quindi senso concentrarsi sulla parte malata, occorre partire da un approccio globale.
Il suo metodo, che ha solidi fondamenti scientifici, ha come scopo la disintossicazione profonda dell'organismo e la stimolazione del metabolismo energetico: si ha così un rafforzamento del sistema immunitario, che avvia un processo di guarigione valido per tutte le malattie.
La sua cura si basa prevalentemente su vegetali freschi biologici, con l'assunzione quotidiana di succhi. Il metodo Gerson non si basa però unicamente sulla terapia nutrizionale, ma anche su altri corollari come i clisteri di caffè. Ci sono poi integrazioni che vengono stabilite dal medico curante. In ogni caso va ricordato che è necessario un cambiamento netto dello stile di vita: dopo la cura di succhi non si può pensare di ritornare alle abitudini originarie, a una dieta a base di cibi industriali.
I clisteri di caffè
Servono a depurare il fegato tramite una dilatazione dei dotti biliari, che favorisce l'eliminazione delle tossine (espulse poi dall'intestino). Ridurre i veleni circolanti aiuta a ridurre i dolori e ad alleggerire l'organismo, rendendolo più energetico e operativo.
Quella dei clisteri è una pratica sicura, facilmente eseguibile a casa.
Ecco come fare:
- si mescolano in un pentolino 1 l di acqua e 3 cucchiai di caffè bio poco forte (no robusta!).
- Al bollore si abbassa la fiamma e si cuoce per 5-10 minuti.
- Alla fine si filtra e si porta a temperatura ambiente.
- Poi si versa il liquido nell'enteroclisma.
- Dopo l'introduzione nell'ano, attendere circa 10 minuti prima di evacuare.
Nel caso si abbiano degli spasmi intestinali, la volta successiva si può fare la miscela con metà caffè e metà camomilla.
I succhi, cuore della dieta Gerson
Il metodo prescrive una dieta vegetariana con un ridotto apporto di proteine e grassi (tra questi, viene concesso in particolare l'olio di semi di lino di prima spremitura) e l'eliminazione del sale. In seguito, quando la cura comincia ad avere effetto, vengono fatte delle modifiche e dato un po' più spazio alle proteine, soprattutto quelle dei legumi (ma non della soia). Nella prima fase sono sconsigliati anche i semi oleosi e l'avocado, per la ricchezza di lipidi.
I succhi vanno assunti più volte al giorno e preparati al momento con l'estrattore, capace di preservare enzimi e nutrienti; in questo modo l'organismo viene letteralmente sommerso da nutrienti vivi e attivi.
Cosa mettere nei succhi?
Viene sconsigliato il sedano, che è particolarmente ricco di sali; nel campo della frutta, non sono ammessi i frutti di bosco (tranne i mirtilli) e l'ananas, per la presenza di composti aromatici che, secondo Gerson, possono ostacolare la guarigione.
Molto gettonati i cavoli, i cui composti isotiocianati hanno forti proprietà antitumorali; inoltre questi ortaggi sono antinfiammatori e depurativi. Bene anche carote e verdure a foglia verde in genere. Sono molto usate le mele verdi asprigne, per la presenza di pectina, immunostimolante, e di acido malico, che aiuta ad assorbire i nutrienti delle altre verdure.
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Succo carote-mele
- 250 g di carote;
- 250 g di mele verdi
Estrarre il succo e consumare subito.
Nota: i succhi non vanno improvvisati a casa. In alcuni casi sono vere e proprie ricette mediche, di cui va rispettato l'equilibrio dei nutrienti con molta attenzione, soprattutto quando vengono usati molti cavoli (in caso di malattia seria, è meglio rivolgersi a un professionista).