Metodo Gerson: un viaggio difficile ma positivo verso la cura del cancro
Cure Alternative
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Kathryn Alexande è l'autrice del libro Il Metodo Gerson che intende essere una guida approfondita per il trattamento e la cura dei tumori e delle patologie degenerative secondo il metodo ideato dal Dr Gerson. Naturopata e terapista, Alexander è un’esperta internazionalmente riconosciuta nel campo dei trattamenti dietetici e disintossicanti. Di seguito pubblichiamo un suo intervento che spiega cosa l'ha spinta a scrivere il libro, ripercorrendo i principi alla base del Metodo stesso ma anche sottolineando che si tratta di fare un viaggio sicuramente non facile ma pieno di buone possibilità di cura.
Redazione Web Macro
Articolo scritto da Kathryn Alexander.
Kathryn Alexande è l'autrice del libro Il Metodo Gerson che intende essere una guida approfondita per il trattamento e la cura dei tumori e delle patologie degenerative secondo il metodo ideato dal Dr Gerson.
Naturopata e terapista, Alexander è un’esperta internazionalmente riconosciuta nel campo dei trattamenti dietetici e disintossicanti.
Di seguito pubblichiamo un suo intervento che spiega cosa l'ha spinta a scrivere il libro, ripercorrendo i principi alla base del Metodo stesso ma anche sottolineando che si tratta di fare un viaggio sicuramente non facile ma pieno di buone possibilità di cura.
Quando ho iniziato a lavorare con la terapia Gerson, quasi 20 anni fa, sembrava un viaggio pericoloso. Si trattava di prendere un paziente in condizioni molto serie e camminare insieme a lui lungo un percorso che poteva essere irto di difficoltà, non solo per l’opposizione in cui sarebbe potuto incorrere da parte della comunità medica, ma anche a causa della sua stessa paura verso le decisioni da prendere.
Avevo già 15 anni di esperienza in naturopatia, ma ero ancora nuova all’idea di usare il cibo come unica medicina per trattare malattie croniche. Sebbene la naturopatia affondi le proprie radici proprio su questa premessa, usarla come mezzo terapeutico richiede molta abilità, fiducia e competenza. Allora c’erano davvero pochi professionisti in giro capaci di trasmettere la fiducia necessaria per proseguire su questa strada.
Mai fissarsi sulla malattia, ma sulla guarigione
A dire il vero, fin quando non hai visto la terapia in azione, c’è bisogno di coraggio per sviluppare la fiducia per applicare il programma, in modo da spostare l’enfasi dalla terapia stessa al viaggio del paziente. Qui è dove l’arte, più che la pratica, viene in aiuto e, come diceva il Dr. Gerson: “i risultati al capezzale sono decisivi”.
Il libro Guarire con il Metodo Gerson rappresenta ancora la bibbia per me. Non ci sono mai ipotesi, tutto è tratto dall’evidenza empirica di ciò che il Dr. Gerson trovava funzionale e di ciò che poteva replicare con tanti pazienti, come facciamo ancora oggi.
Nel viaggio di cura del paziente, il Dr. Gerson si concentrava sul processo di guarigione, non sul processo della malattia, in cui poteva osservare e poi monitorare clinicamente cosa accadeva durante il percorso, cosa provocare per innescare un tipo di infiammazione e cosa significava in termini di miglioramento della salute.
Digerire ed eliminare i veleni
Il Dr. Gerson e la sua terapia erano sottomessi al processo di guarigione: quando ho capito che la guarigione dal cancro fosse una digestione parenterale, l’intero sforzo curativo è divenuto subordinato a questo scopo.
In parole semplici, qualsiasi terapia che si concentri sulla cura deve sostenere un ambiente interno che può rispondere, digerire ed eliminare i veleni, incluso il tessuto tumorale.
Il Dr. Gerson fondamentalmente non era contrario alle aggiunte che potessero aiutare il processo di guarigione, come la stimolazione del sistema immunitario, ma scoprì anche, con sorpresa, che i pazienti che si erano sottoposti ad una terapia di vaccinazione ottenevano solo piccoli miglioramenti.
La sua premessa è che la malattia può svilupparsi solo in un corpo che non oppone resistenza e scoprì che, se si ricreassero le condizioni che consentono al corpo di eliminare le tossine e di purificarsi, allora si verificherebbe una infiammazione naturale di guarigione che si ripeterebbe a intervalli lungo il percorso del paziente. Osservò che questo è un elemento essenziale nel processo di guarigione e che poteva essere usato come indicatore della maggiore capacità del paziente di auto-curarsi e quindi un preannuncio del successo.
Oggigiorno, arrivare alla prima infiammazione di guarigione potrebbe richiedere più tempo rispetto ai tempi in cui è vissuto il Dr Gerson, ma se tutti i parametri restano stabili e ci sono anche altri segnali che indicano che il paziente sta andando nella direzione della guarigione, allora, ad un certo punto la crisi ristoratrice arriverà.
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L'importanza dei clisteri di caffè
La comprensione del percorso è essenziale per aggiustare l’applicazione della terapia, dove la costituzione del paziente è anche misura di quanto egli sia capace di rispondere al metodo. È un po' come il rapporto tra legno e fuoco: se il legno è marcio e umido, allora non si accenderà il fuoco e se si spinge troppo la fiamma, si spegnerà.
Portare il corpo al punto da riuscire a combattere e applicare la terapia in modo da non spingere troppo sono fasi essenziali, come ha scoperto il Dr. Gerson quando ha avuto a che fare per la prima volta con un paziente affetto da cancro e ha applicato la sua terapia senza i clisteri di caffè. Vide che peggiorava; capì che la terapia stava provocando un rilascio rapido di tossine e comprese anche che la soluzione era quella di supportare il fegato nel rilascio di queste tossine. Così il clistere di caffè fu aggiunto alla terapia con risultati clinici misurabili.
Il Dr. Gerson fu anche attento a non sostituire i principi dinamici che governavano la cura e che potevano essere trovati in cibi bioligici, integrali, freschi, vivi, con mezzi artificiali. Credeva fermamente che i cibi naturali avrebbero apportato tutti i nutrimenti richiesti nelle corrette proporzioni, a patto che essi fossero cresciuti su suolo buono.
Gli integratori che usava servivano a supportare la spinta di eliminazione delle tossine e per aumentare la capacità ossidativa delle cellule, ma si affidava solo alla qualità stessa del cibo per ricavare il nutrimento necessario per la rigenerazione.
Oggi, molti professionisti si concentrano sul principio più è meglio e danno grandi dosi di integratori che pensano possano essere d’aiuto, ma senza nessuna evidenza clinica che sostenga questa tesi.
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Le piccole dosi stimolano, le grandi uccidono
Inoltre, dal lavoro del Dr. Gerson abbiamo imparato che, a volte dosi maggiori non hanno un effetto maggiore. Gli alimenti sintetici non sono salutari e somministrare piccole dosi che incrementano quello di cui ha bisogno il paziente è un'azione migliore che ingerire grandi singole dosi.
Questo mi ricorda la mia formazione omeopatica: le piccole dosi stimolano, le dosi medie opprimono e le grandi dosi uccidono. Ho scritto Il Metodo Gerson per aiutare a comprendere questi principi così da poter applicare il programma ai casi specifici. Con una comprensione più profonda, è meno probabile che commettiamo errori o che scartiamo cose che non abbiamo capito e questo ci dà anche un’opportunità migliore per portare a termine la cura.
Oggigiorno è molto importante lavorare su questo processo di conoscenza piuttosto che sulla ripetizione meccanica. In un mondo in cui ognuno fa la sua offerta, come possiamo altrimenti essere capaci di distinguere quello che funziona da quello che invece non funziona?
La guarigione viene dal cibo naturale e non raffinato
La terapia Gerson si basa sulla naturale rigenerazione del corpo; non è una rapida vittoria, ma punta a raggiungere il traguardo. Molte terapie e trattamenti finiscono nel cesto della gestione delle malattie che richiede che il paziente confonda la regressione della malattia con la cura.
Tuttavia noi sappiamo, intuitivamente, che a meno che non costruiamo la capacità di recupero all’interno dei tessuti del nostro corpo, la nostra risposta sarà fallimentare e tutto ciò proviene dal cibo che ingeriamo, con tutti i suoi principi dinamici vitali.
Forse il principio di guarigione sarebbe andato perso se non fosse stato per il lavoro di una vita del Dr. Gerson e io sono profondamente grata a lui e alla sua eredità. Ha detto la verità, ha dimostrato i principi e forse, come osserviamo l’aumento di tutte le malattie croniche nel corso delle generazioni, dovremmo ascoltare più attentamente le sue parole:
“Credo che sia essenziale che le persone si uniscano alla vecchia maniera conservatrice per servire lo scopo umanitario di produrre cibo quanto più naturale e non raffinato possibile per le proprie famiglie e per le generazioni future”.