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Ossigenoterapia: ecco il segreto contro l'invecchiamento

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Ossigenoterapia: ecco il segreto contro l'invecchiamento

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Ossigenoterapia: ecco il segreto contro l'invecchiamento

L'Ossigenoterapia è una tecnica oramai consolidata contro l'invecchiamento, utilie per rivitalizzare il corpo e renderci più energici e sani. È in realtà superfluo mettere in evidenza l’importanza dell’ossigenazione per l’organismo umano. Eppure spesso l'importanza dell'ossigeno e la sua qualità vengono trascurate.


Redazione Scienza e Conoscenza

L'Ossigenoterapia è una tecnica oramai consolidata contro l'invecchiamento, utilie per rivitalizzare il corpo e renderci più energici e sani.

È in realtà superfluo mettere in evidenza l’importanza dell’ossigenazione per l’organismo umano. Tutti sanno che senza ossigeno non si può sopravvivere che per pochi minuti. L’ossigeno, insieme al cibo, è indispensabile per la produzione di energia all’interno delle cellule del corpo umano, che ne hanno costantemente bisogno, sia per i processi metabolici interni che per la rigenerazione dei tessuti, per le reazioni immunologiche, la neutralizzazione di sostanze dannose, il movimento, e un’infinità di reazioni vitali.

 

Ossigeno: il motore della vita

Data l’importanza dell’ossigeno (O2) il primo pensiero spontaneo e istintivo sarebbe quello del “tanto più, tanto meglio” (e cioè: più aria-ossigeno inaliamo meglio è). E invece un approfondimento scientifico della materia dimostra che anche per l’ossigeno la qualità è ben più importante della quantità (purché questa sia presente in misura giusta/sufficiente).

Questo principio è già da tempo noto e assodato per quanto riguarda l’altro fattore indispensabile per la produzione di energia, e cioè il cibo, per il quale tutti ormai sanno che mangiarne molto più del necessario non fa bene e che occorre semmai fare attenzione alla qualità di ciò che si mangia: per l'ossigeno questo concetto non è ancora condiviso.

L’O2, per portare a termine il suo compito di produzione di energia (e da una efficiente produzione di energia dipende in buona misura la salute di tutto l'organismo) deve non solo entrare nei polmoni ma deve arrivare alla sua meta finale, nei mitocondri al centro delle cellule, per produrvi energia (adenosintrifosfato/ATP).

 

Dove e come perdiamo ossigeno?

È noto e assodato che una quota pari ai 2/3 della quantità di O2 contenuta nell’aria inspirata non raggiunge i tessuti ma, dopo essere passata dai polmoni al sangue arterioso, non penetra nelle cellule ma resta nel sangue; passa dal sangue arterioso a quello venoso, torna con questo ai polmoni e viene emesso nell’aria espirata. Quest'aria espirata contiene ancora una percentuale di O2 pari al 14% (quella inspirata ne conteneva il 21%). Ciò significa che solo il 7% dell’O2 contenuto nell’aria inspirata raggiunge in genere i tessuti.

Il restante 14% viene restituito all’atmosfera. Le terapie “ossigenanti” (ossigenoterapia) consuete, focalizzate sull’introduzione nei polmoni di maggiori quantità di aria contenente elevate percentuali di O2, pur necessarie in procedure d’emergenza, non sono quindi molto utili nei casi, oggi molto frequenti, in cui vi è una scarsa ossigenazione delle cellule di tutti i tessuti e quindi una scarsa produzione di energia in queste cellule.

L’O2 dai polmoni deve passare nel sangue (e già qui possono iniziare i problemi, anche se per fortuna in casi non molto frequenti); dal sangue arterioso l’O2 deve passare nei miliardi di cellule di tutti i tessuti del corpo, e proprio in questo passaggio purtroppo si verificano spesso dei problemi, di cui in genere non ci si accorge, poiché l’O2, passato nel sangue, anziché staccarsi dai globuli rossi del sangue (emoglobina) ed entrare nelle cellule resta attaccato a questi globuli, passa nel sangue venoso, torna ai polmoni e viene emesso nell’aria espirata. Per facilitare il passaggio di maggiori quantità di O2 dall’emoglobina del sangue alle cellule di tutti i tessuti vi sono alcune sostanze utili, ma soprattutto è essenziale riaddestrare il modo di respirare eliminando l’iperventilazione, pur leggera ma cronica, presente in tantissimi casi.

Ciò è stato messo in rilievo molti decenni fa dal professor K.P. Buteyko, il quale peraltro non ha scoperto nulla di nuovo ma ha avuto il grandissimo merito di costruire un quadro organico comprendente le numerose nozioni fisologiche assodate e provate da tempo da molti altri scienziati (Lumm, Magarian, Yandell Henderson, Verigo, Bohr e altri) e di trarne le necessarie conseguenze per la salute/ossigenazione dell’organismo. Il metodo di riaddestramento/normalizzazione del respiro elaborato da Buteyko, che insegno da 10 anni, mi ha dato ottimi risultati, in particolare per asma, allergie, pressione del sangue elevata, ansia/panico e altro.

Tuttavia in alcuni casi (per fortuna meno frequenti di quelli in cui l’O2 resta nel sangue anziché passare sufficientemente nelle cellule) l’O2 non riesce (a causa di danni al tessuto polmonare o altro) a superare nemmeno il primo passaggio (e cioè quello dagli alveoli polmonari ai capillari sanguigni che circondano questi alveoli) oppure, pur raggiungendo la meta finale e penetrando bene nelle cellule, non riesce a svolgervi in modo efficiente il suo compito di produzione di energia, e cioè di ATP (adenosintrifosfato). In termini figurativi, in quest’ultimo caso l’O2 si comporta come l’aria che a volte, invece di far bruciare bene il fuoco in una candela, producendo luce/calore e pochi scarti, produce una fiamma flebile e molti scarti (radicali liberi).

Ossigenoterapia: possiamo Vitalizzare l'aria che inspiriamo?

Ognuno dei miliardi di cellule del corpo ha bisogno di ossigeno per produrre energia in ogni momento della nostra vita. Ciò è necessario per regolare milioni di reazioni chimiche nelle cellule ogni secondo, e il punto debole del sistema non è solo l’ingresso dell’O2 e la sua concentrazione nelle cellule, ma anche la capacità del corpo di sfruttare bene l’O2 presente nelle cellule, e proprio per questo scopo è di particolare importanza anche la qualità dell’aria che inspiriamo, soprattutto nei nostri tempi un cui quest’aria, a causa dell’inquinamento ambientale, è sempre più piena di sostanze tossiche dannose. Che si può fare? Vi sono varie terapie ma una di quelle che mi sembrano più “logiche e fisiologiche” e che mi ha dato ottimi risultati è basata sulla vitalizzazione della qualità dell’O2 inspirato.

Articolo a cura della Dottoressa Fiamma Ferraro tratto dalla Rivista Scienza e Conoscenza n. 53

Continua la lettura su Scienza e Conoscenza n. 53


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Scienza e Conoscenza è la rivista ufficiale del Gruppo Editoriale Macro. È un trimestrale che parla di medicina integrata, medicina non convenzionale, scienze di frontiera, coscienza e consapevolezza, e che si avvale di un comitato scientifico di medici, ricercatori, scienziati e giornalisti.Operano in redazione: Marianna Gualazzi, Romina... Leggi la biografia

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