Perché la teoria del “magic bullet” non può essere applicata ai tumori - VIDEO
Cure Alternative
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Il Dr. Stefano Fais spiega in questa intervista come mai per i tumori non si può applicare la stessa metodologia derivata dalla scoperta e l’uso della penicillina che ha rivoluzionato la medicina e attenuato moltissimo l’impatto delle malattie infettive, una volta molto più mortali dei tumori. Per approfondire meglio le parole del Dr. Fais vi consigliamo la lettura del suo ultimo libro LA TERAPIA ANTIACIDA PER LA CURA DEI TUMORI.
Redazione Web Macro
L'industria chimica nasce da un premio Nobel, Paul Ehrlich, che all'inizio del '900 volle porre fine all'era dei farmaci ottenuti per "estrazione" dai prodotti naturali. Inizia quindi l'era della "chimica" dove si voleva isolare quei principi attivi contenuti nei prodotti estrattivi e usarli "tout court" in maniera specifica.
Secondo Ehrlich i farmaci dovevano funzionare come dei "proiettili magici" e da questa sua idea nacque la teoria del magic bullet, questa teoria si rivelò sì vincente, ma per un caso fortuito, soprattutto per l'epoca storica in cui venne ideata. Ai tempi, le malattie che causavano più morti in assoluto erano quelle infettive, la tubercolesi per esempio mieteva molte più vittime dei tumori, perché, non solo era una malattia non curabile, ma era appunto una malattia infettiva.
Come ormai tutti sanni, la scoperta della penicillina avvenne per caso, quando al centro di una coltura di strafilococco si notarono dei funghi che non facevano crescere i batteri. La scoperta della penicillina ha di fatto rivoluzionato la cura delle malattie infettive, che erano i killer dell'epoca.
Visto il successo che questo tipo di cura aveva avuto nelle malattie infettive, si volle applicare la stessa teoria del magic bullet anche alla cura dei tumori, che però, come sappiamo e come abbiamo visto, non funziona.
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