Psoriasi: il metodo di pulizia naturale per ritrovare il benessere
Cure Alternative
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La psoriasi è una malattia che si manifesta sulla pelle. Ma le sue cause non sono da ricercare nella pelle, bensì nell’intestino. Nella sua lunga esperienza di medico e chiropratico, il dottor John Pagano è riuscito a mettere in pratica un programma che può portare a un processo di guarigione, attraverso una dieta adeguata, un atteggiamento positivo e la pulizia interna per rimuovere le tossine. Scopri di più, nel libro di John Pagano, Guarire la Psoriasi.
Romina Rossi
Psoriasi: una malattia ancora da scoprire
Secondo i dati ufficiali la psoriasi è una malattia che riguarda il 2% della popolazione mondiale, e può interessare chiunque indipendentemente dal sesso o dall’età, anche se il picco di incidenza massima è fra i 15 e i 35 anni. Si tratta della quarta malattia della pelle più comune, superata nell’ordine nell’ordine da: acne, verruche ed eczema.
Si presenta con una piccola ulcerazione che interessa qualsiasi parte del corpo, in cui la pelle si squama e si screpola ma non guarisce, e tende ad espandersi. Strofinare, grattare o pizzicare la parte con la pelle lesa non fa che peggiorare.
Secondo gli studi fra le cause che portano alla comparsa di questa malattia vi è l’ereditarietà nel 50% dei casi di chi ne soffre, ma incidono anche altri fattori, come: la mancanza di umidità, l’assunzione di farmaci e gravi stress emotivi.
La malattia può essere presente molto prima che compaiano i segni sulla pelle, come spiega il dottor Pagano: “Il fatto è che il corpo è incline ad essere psoriasico molto prima che i segni della malattia appaiano. Ciò accade perché l’inquinamento interno, fattore causale principale della malattia, influenza per prima cosa il corpo dall’interno”.
La medicina ufficiale tende a considerare la psoriasi come un problema di pelle, e le persone che ne soffrono, tendenzialmente sane. Per il dottor Pagano, si tratta di una contraddizione bella e buona.
Ecco le sue parole: “Sono convinto che la parola sano sia una definizione totalmente inappropriata in un caso come questo. Quando sconforto, dolore, prurito, screpolatura della pelle ecc. accompagnano la psoriasi, quello stesso paziente sicuramente si sente malato e malsano.
Ho avuto pazienti con enormi lesioni su tutto il corpo, ma privi di sconforto, che consideravano le proprie condizioni in modo abbastanza oggettivo e meno sul piano emotivo. Per qualche ragione non hanno sentito la dolorosa irritazione che spesso accompagna la malattia.
In altre parole, quando non ci sono sintomi particolarmente e continuativamente dolorosi, non è difficile per alcune persone convivere con la malattia. Quando un paziente si ritrova ad avere a che fare con sintomi irritanti giorno dopo giorno, è più incline a cercare sollievo in ogni modo possibile. In ambedue i casi è ugualmente malato e necessità di un trattamento”.
Psoriasi: le cause non sono nella pelle
La psoriasi compare sulla pelle, il nostro organo più grande che ha numerose funzioni, prima fra tutte la protezione da influenze esterne pericolose, il mantenimento del corpo nella sua forma, e un ruolo importante nel funzionamento del sistema immunitario.
Le sue cellule si rinnovano costantemente, circa una volta al mese; nella psoriasi, invece, tale processo è accelerato: la pelle infatti cerca di rinnovarsi ogni tre o quattro giorni.
Ciò ovviamente è il segno che c’è qualcosa che non va: l’area interessata dalla psoriasi diventa rossa, infiammata, estremamente sensibile, visibilmente sollevata e squamosa. Secondo alcuni le lesione della psoriasi compaiono nelle zone del corpo maggiormente soggette a stress e sforzo, come i gomiti e le ginocchia, anche se tale affermazione è smentita dal fatto che molte persone hanno chiazze sulla schiena o in testa.
Ci sono anche diversi tipi di psoriasi: la forma più comune, detta vulgaris, è della tipologia a “placche”, perché si presenta con delle placche che sembrano incollate alla pelle, con lesioni spesso sollevate, con quelle più vecchie di colore scuro.
La forma più devastante tuttavia è la esfoliante, che coinvolge tutta la pelle, interessata da una profonda infiamamazione e squamatura.
In molte persone la malattia si può presentare in forma di artrite psoriasica, accompagnata cioè da una malattia erosiva delle giunture, a volte grave, che coinvolge molte giunture, soprattutto delle dita. Le ossa subiscono una demineralizzazione con l’avanzare dell’età e della malattia.
Pur non essendo contagiosa la psoriasi può creare un disagio psicologico, perché, spiega l’Autore: “Per la sua apparenza fisica è vista dalla maggior parte delle persone come contagiosa e il contatto con il paziente è generalmente evitato, specialmente in casi in cui non lo si conosca personalmente. Questo può provocare sentimenti di sottovalutazione e di imbarazzo. Ogni sforzo di guarire viene fatto almeno per non fare brutta figura e, per molti pazienti, questo è sufficiente”.
Pur presentandosi come un disturbo della pelle, le cause di questo funzionamento anomalo, non sono però da ricercare nella pelle, bensì nell’intestino. Fu Edgar Cayce il primo a rendersi conto di quanto la salute del nostro intestino fosse importante per la nostra salute generale.
Secondo le ricerche, alcuni tratti della parete intestinale diventano sottili e porosi: in questo modo permettono alle sostanze tossiche, che dovrebbero essere eliminate con le feci, di penetrare e contaminare il sistema linfatico, arrivando a invadere anche il flusso sanguigno.
Il sistema naturale di purificazione del nostro organismo – composto in particolar modo da fegato e reni – tenta di filtrare queste tossine che si formano nel sangue. Con il tempo però l’accumulo di queste sostanze tossiche diventerà maggiore di quello che gli organi escretori riusciranno a filtrare, cosicché si crea un accumulo tossinico che impiega nel tentativo di pulizia anche il secondo sistema di purificazione, o di supporto.
Quando cioè il fegato è sovraccarico e intasato e non riesce a espletare ai propri compiti chiama in aiuto la pelle per l’eliminazione delle scorie. Allo stesso modo, quando i reni non sono più in grado di filtrare le tossine, vengono in soccorso i polmoni.
Ma perché le pareti dell’intestino si assottigliano? Fra i fattori principali ci sono:
- la scarsa eliminazione,
- la dieta inappropriata,
- le vertebre non allineate,
- l’insufficiente apporto di acqua,
- le emozioni negative,
- i fattori ereditari.
Senza dubbio alcune di queste cause si sovrappongono, esponendo la persona a un accumulo di tossine che causano un aumento di acidità nel sangue, sviluppando in questo modo la malattia.
Alla luce di questo, il dottor Pagano, nella sua lunga carriera di medico è arrivato a formulare tre verità che riguardano la psoriasi:
- “La psoriasi è la manifestazione esteriore del tentativo del corpo di eliminare le tossine accumulate all’interno del sistema linfatico e della circolazione sanguigna infiltratesi attraverso le pareti assottigliate dell’intestino.
- È caratterizzata da lesioni delle pareti intestinali.
- È alleviata, controllata e possibilmente sanata facendo i passi necessari per curare le pareti intestinali, aprendo i normali canali di eliminazione e prevenendo un ulteriore ingresso di tossine nel sistema”.
La pulizia interna per alleviare la psoriasi
Come detto, il primo passo da fare per alleviare la psoriasi è seguire un programma di pulizia interna che permetta di eliminare le tossine che possono causare acidità dei tessuti e, di conseguenza, infiammazione e malattia. Il nostro corpo è infatti dotato di organi escretori, che hanno il compito di eliminare le tossine, ma se queste sono in sovrannumero, rischiano di essere intasati e rallentati a loro volta.
Per questo è importante, ciclicamente, tenere questi organi puliti e liberi di poter svolgere il loro lavoro. Spiega infatti il dottor Pagano: “Ovviamente si ottiene una pulizia più efficace pulendo gli intestini e i reni. Questo fa sì che la pressione accumulata sul fegato, sui dotti biliari e sugli intestini si rilasci, permettendo un libero passaggio delle scorie accumulate.
In questo modo le cellule epatiche (del fegato) sono libere di espletare una delle più importanti mansioni: il filtraggio e la purificazione del sangue e della linfa”.
Uno dei fattori che porta alla demolizione delle pareti intestinali è la stipsi cronica insieme a una scarsa eliminazione, che contribuiscono entrambi a un accumulo di tossine.
In che modo si possono eliminare le tossine? Il dottor Pagano indica uno stile alimentare adeguato, insieme a pratiche di pulizia del colon, come l’idrocolonterapia, o altre tecniche, che permettono di eliminare le tossine dall'organismo. In particolare il dottor Pagano suggerisce l’utilizzo di:
Idrocolonterapia
L’autore la definisce un modo efficace e gentile per pulire l’intestino crasso – sigmoide, colon discendente, colon traverso, colon ascendente – che è lungo circa 7 metri. Le sostanze fecali si possono accumulare in questo tratto, che contiene diverse ghiandole linfatiche, che vengono costantemente inquinate da queste tossine.
L’idrocolonterapia è utile in prima battuta perché rappresenta un modo per risolvere la stipsi, in modo che il transito sia regolare e non rischi di creare tossine a sua volta. Importante è che l’idrocolonterapia venga fatta da personale medico esperto, così da limitare il rischio di possibili effetti collaterali.
La pulizia del colon deve essere preceduta da una dieta di qualche giorno che permetta l’organismo di prepararsi alla pulizia: in questo caso l’autore suggerisce la dieta delle mele o dell'uva o anche della frutta secca di tre giorni accompagnata dall’assunzione di tanta acqua.
Fumigazioni e bagni di vapore
Si tratta di una delle forme di ringiovanimento del corpo più antiche, che permettono la pulizia e la stimolazione della pelle: con il calore e il vapore i pori vengono aperti, in modo che possano eliminare meglio le tossine attraverso le ghiandole sudorifere della pelle.
Dopo il bagno di vapore è indispensabile reidratarsi adeguatamente con acqua e sali minerali, perché questa pratica disperde una gran quantità di liquidi che può portare a svenimenti o debolezza.
Ripulire la mente dai pensieri tossici
Non è solo l’organismo a produrre tossine, anche la mente con pensieri negativi e distruttivi causa tossine. Continui sentimenti di odio possono provocare nelle persone che li provano disturbi allo stomaco o al fegato. Rabbia o gelosia possono invece provocare disordini a cuore e apparato digerente. I pensieri agiscono nell’ambiente interno del corpo. È importante quindi evitare di frequentare persone altamente negative e deprimenti.
Alimentazione a base di fibre
Uno stile alimentare equilibrato dovrebbe contenere abbondanti quantità di fibre, poiché aiutano a ridurre la permanenza del transito nell’intestino, permettendo così agli elementi tossici di essere espulsi in poco tempo. L’alimentazione dovrebbe quindi essere ricca di vegetali, legumi, cereali in chicco.
Infine, ecco il consiglio finale del dottor Pagano: “La cosa importante da fare è quindi eliminare dall’organismo le tossine accumulate da lungo tempo ed evitare di reintrodurre elementi tossici nel sistema, imparare a riconoscere i cibi nocivi ed evitarli a tutti i costi.
Iniziamo l’intero processo con la pulizia interna allo stesso modo in cui ci facciamo un bagno o una doccia prima di metterci un vestito nuovo: la differenza è che il bagno o la doccia vengono fatti all’interno ed il vestito nuovo sarà una pelle bella e revitalizzata”.
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