Esoterismo e Libertà
Astrologia, Esoterismo e Numerologia
Astrologia, Esoterismo e Numerologia
I nostri nonni, i nostri genitori, la scuola a tutti i livelli, i giornali e i telegiornali, la televisione, anche i libri e tutte le istituzioni sociali, ovvero religiose e politiche, quindi economiche, ci hanno raccontato – e ci raccontano – storie e narrazioni. Ci forniscono – direi, ci inculcano – riferimenti e descrizioni della vita e della realtà dalle quali conseguono orientamenti morali e comportamentali così consolidati e potenti da divenire veri e propri condizionamenti e credenze assolute, addirittura necessarie. Liberamente tratto da Ipsos 93 - L’esoterismo di una nuova era di Carlo Dorofatti
Redazione Web Macro
La paura e l’illusione
Tali narrazioni sono arbitrarie e nel lor costrutto ideologico non sono altro che mere “rivelazioni”, che si tratti di religioni vere e proprie o di altre forme di credo ideologico-sociale, non di rado spacciate addirittura per scientifiche. La vita si trasforma in una convenzione sociale e morale fondata su invenzioni e relative interpretazioni. Questi racconti rispondono all’esigenza di lenire la paura, a sua volta magistralmente inoculata. Non corrispondono a un sincero e libero impegno realizzativo ed evolutivo, individuale e collettivo, ma solamente allo sforzo necessario a esorcizzare la paura.
Ideologia tirannica
I “tiranni” perpetuano un’esistenza vana e violenta, falsa e illusoria, perché tutta la descrizione che se ne fa è fondata solo sulla paura: paura dell’incertezza, della perdita, della solitudine, del giudizio altrui, di Dio, della sofferenza, della malattia e della guerra e ovviamente della morte. Da qui, l’isolamento e la paura di vivere e di amare. Persino la paura di liberarsi! Da qui, ciò che oggi siamo, la realtà in cui viviamo, le invenzioni in cui crediamo e che difendiamo. Da qui, l’invenzione e la necessità di Dio, del Salvatore, ma anche del paranormale, del miracoloso, del bene e del male, del demonio e del peccato, del governo che ci tutela… tutti mostri che partoriranno gli avidi tiranni che ci circondano e che ci possiedono, che diventiamo noi stessi e di cui si popola la nostra giungla. Ecco la prigione dalla quale è indispensabile “evadere”.
Dalla religione all’esoterismo
Mentre la religione si impone come necessaria premessa di fede, una scuola esoterica è una naturale conseguenza della conoscenza maturata. Ecco come, secondo questa logica, si può non solo ribadire la spiritualità come processo di consapevolezza del sacro che non ha bisogno della religione e non va confusa con essa, ma addirittura ribadire la natura scientifica dell’esoterismo.
Nel mezzo di queste due polarità si trovano, invece, la maggior parte delle persone che conosco. Spesso disorientate, profondamente inquiete, di solito disadattate. Esse sono fortunate quando riescono a dare un senso, una direzione alla loro, più o meno consapevole, aspirazione, altrimenti costantemente insoddisfatte, da una parte perché non possono sentirsi bene in una società come la nostra, dall’altra perché non hanno strumenti per guidare il loro “desiderio di anima” e cadono vittime di illusioni, stati confusionali tra il fanatismo e la superstizione, o fanno scelte di campo estreme, anche di scetticismo, come sistema per sedare la loro ansia, ma sempre con l’amaro in bocca, sempre indecise se lasciar perdere tutto o provarci ancora.
Evadere dalla prigione
Essere davvero liberi costa un prezzo ormai elevatissimo: la responsabilità, cioè l’abilità di “rispondere”. Cercare la Conoscenza significa prima di tutto essere disposti ad abbandonare il preconcetto, l’abitudine, il provincialismo, per conseguire un’apertura del sé, un ampliamento di Coscienza. Tutto ciò implica usare l’intelligenza, perseguire la libertà, con maturità e responsabilità; essere pronti, umilmente e coraggiosamente, ad abbandonare la propria presunzione di conoscenza.