Gestalt e Tantra
Femminile Sacro
Femminile Sacro
L’esistenza umana si definisce in base alla relazione che intessiamo gli uni con gli altri. La Gestalt propone un approccio terapeutico che si radica nell’intimità relazionale con l’altro, che è fatta da atti visibili, dall’invisibile, dalle percezioni che emergono. La relazione è la disponibilità all’ascolto vero di ciò che scorre nel momento presente. Nell’ascolto incontriamo l’altro e incontriamo noi stessi. A cura di Daniela Calbucci responsabile della collana Amore ConsapevoleRelazione e conflitto
Redazione Web Macro
Spesso il conflitto nasce dalla difficoltà ad accettare che l’altro sia diverso da me.
A volte la diversità dell’altro scatena la paura di ciò che non si conosce o paura di ciò che non si può controllare. Questo porta a rinchiudersi nel proprio mondo di solitudine alle prime difficoltà evitando di vivere nell’ascolto dell’altro e perdere l’opportunità di ascoltarsi. Queste reazioni possono trasformarsi in impulsi a cercare fuori dalla relazione altre persone che illusoriamente crediamo essere più interessanti perché più “uguali”. Per scoprire poi che non è così, che ognuno è diverso e, prima o poi, con ognuno si possono scatenare conflitti.
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Che il conflitto entro certi limiti sia inevitabile può voler dire che la relazione vive e che ognuno, a proprio modo, cerca di accettare le diversità dell’altro proprio attraverso il conflitto. Se ci ascoltiamo davvero, comprendiamo che è proprio la diversità a permetterci di tenere la tensione necessaria a mantenere viva la relazione. Tensione intesa come energia vitale, quell’energia che ci fa tendere verso l’altro, che ci permette di incuriosirci, cercarci, dedicare tempo a comprenderci, amarci.
Da qui comprendiamo che la relazione è la terza entità in un rapporto d’amore: uno spazio dove le diversità si esprimono e hanno la possibilità di fondersi.
Pertanto affrontare insieme il conflitto può smuovere quelle energie compresse, spesso nel tentativo di nasconderle.
Quindi il conflitto si può attraversare in cinque passaggi: parlando, ascoltando, raccogliendo le diversità, proponendosi in maniera creativa e giocosa, creando poi la terza via. In questo percorso di consapevolezza il conflitto e la lotta, si sciolgono.
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Conflitto interiore
Come due personaggi che dialogano tra di loro, ognuno con la propria verità opposta all’altra, lasciandoci in uno stato di insoddisfazione e incomprensione personale.
La pratica della “democrazia” proposta da Ornella Marini suggerisce di lasciare parlare le parti in conflitto e ascoltarle una alla volta, senza interferire con giudizi e critiche. Confrontatesi le due parti del conflitto, ognuna può suggerire una modalità o un comportamento nuovo che apra la terza via, un compromesso che soddisfi per entrambe, le esigenze valutate e i desideri emersi nel dialogo interiore. Prendersi del tempo per verificare gli effetti che queste rivelazioni suscitano nel corpo, in un ascolto profondo, raccogliere le sensazioni che emergono e anche contemplarle.