Alberi: anche loro stringono amicizia e sono sociali
Nuova Saggezza
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Molte persone considerano gli alberi come poco più che oggetti: la Vita Segreta degli Alberi li farà ricredere. Gli alberi infatti hanno uno spiccato senso sociale, stringono amicizia e si aiutano a vicenda.
Redazione Web Macro
Gli alberi, lo sappiamo, sono immobili, silenziosi, e diamo ormai per scontato che essi proteggono il suolo, producono ossigeno, regolano il clima.
Gli alberi, in effetti, sono fra i soggetti più lenti del nostro ambiente, basti pensare che i cambiamenti nei boschi naturali sono osservabili solo nell’arco di molte generazioni umane.
Come spiega Peter Wohlleben, celebre guardia caccia e autore del libro La Vita Segreta degli Alberi, edito da Macro Edizioni, ciò che conosciamo degli alberi è la lo infinita lentezza: l'infanzia e l'adolescenza di un albero durano circa 10 volte quanto le nostre, "la loro vita ricopre un arco di tempo che è almeno il quintuplo rispetto al nostro. Movimenti attivi come la schiusa delle foglie o la crescita dei germogli richiedono settimane o mesi, perciò gli alberi sembrano creature rigide, appena più mobili delle pietre.
Non sorprende quindi che molti di noi considerino gli alberi come poco più che oggetti."
Gli alberi hanno amici e sono sociali
Il libro racconta anche di questo, di come cioè gli alberi siano tutt'altro che oggetti. In realtà i bambini sanno che gli alberi sono esseri viventi... noi adulti abbiamo perso quella ingenua abilità di 'guardare oltre'. Come ha scritto Denis Scheck, critico letterario tedesco, La Vita Segreta degli Alberi possiede la capacità del libro "di risvegliare nei lettori un intenso, curiosità infantile su come funziona il mondo"
Ma cosa facciamo a parlare di socialità, di amicizia? Gli alberi sono davvero esseri sociali?
Tempo fa, il nostro autore e guarda forestale Peter Wohlleben, in una delle vecchie riserve di faggi nel suo distretto, aveva notato delle strane pietre ricoperte di muschio. Cosa particolare: sotto il muschio c'era della corteccia, e cosa straordinaria che aveva scoperto raschiando con cautela un po' di corteccia, lo strato sotto era verde!
L'unica sostanza verde è la clorofilla presente nelle foglie fresche e conservata anche nei tronchi degli alberi vivi, come riserva. Poteva quindi significare solo una cosa:
"quel pezzo di legno non era morto!"
Il tronco doveva essere stato abbattuto tra i 400 e i 500 anni prima, ma quindi come avevano fatto i resti a rimanere vivi così a lungo? Sappiamo infatti che senza foglie non può esserci nutrimento e nessuna creatura sul nostro pianeta riesce a sopravvivere per secoli stando a digiuno, e ciò vale anche per i resti degli alberi, quantomeno per un ceppo isolato.
Cosa era successo dunque? Quell'esemplare, abbattuto circa 400 anni prima, stava ricevendo sostegno nutritivo dagli altri alberi vicini, in particolare attraverso le loro radici.
Se non è un chiaro segno di socialità questo...
Ma perché gli alberi sono esseri così sociali? In fin dei conti si tratta di condividere il nutrimento e rimettere in forze i loro concorrenti: "i motivi sono gli stessi su cui si fondano le comunità umane: insieme si sta meglio", spiega l'autore.
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Nel libro, inoltre, scopriremo che anche se gli alberi hanno uno spiccato senso sociale e si aiutano a vicenda, anche nel bosco ci sono individui solitari e asociali che non vogliono avere a che fare con i loro simili.
È il caso per esempio del faggio, che ha un incredibile senso del sociale, ma solo nei confronti degli individui della sua specie, mentre con gli alberi estranei mette in atto un accerchiamento incalzante allo scopo di farli arretrare.
La Vita Segreta degli Alberi
Cosa mangiano, quando dormono e parlano,
come si riproducono, perchè si ammalano e come guariscono