La lettera della Maddalena. Il romanzo di Isabelle Von Fallois
Nuova Saggezza
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Un ritrovamento e una rivelazione spirituale importantissimi si intrecciano con la scoperta di un amore profondo che lega indissolubilmente i protagonisti e con la sapiente tessitura di un intreccio di relazioni positive che vanno a sostenere la sfida che i protagonisti accettano di affrontare: sono gli elementi che costituiscono il romanzo di Isabelle Von Fallois, La lettera della Maddalena (Macro Edizioni), che ripercorre ciò che l’autrice stessa afferma di aver visto scorrere «come fosse un film» dopo un’esperienza di pre-morte avuta tra il 24 e il 25 dicembre 2012.
Redazione Web Macro
Isabelle Von Fallois ha raccolto il messaggio, percepito con potenza, che le è giunto e ha intrapreso ricerche che l’hanno condotta in molti luoghi e le hanno riservato incontri inattesi per i quali nel libro stesso esprime profonda gratitudine.
La maggior parte del libro è nata a Nizza, nella sua amata “Baia degli Angeli”, ma anche Monaco, la Provenza, Barcellona, Vienna, Weiler e le Hawaii. Ha così messo insieme tutti gli elementi e i dettagli che le hanno consentito di portare a compimento un’opera ponderosa ma leggibilissima allo stesso tempo, che prende per mano il lettore e lo accompagna attraverso un sentiero costellato di avventure, pericoli, speranze, fede e forza interiore.
Il tenore Julien de la Tour e la docente ed esperta d’arte Marie Madeleine Chevalier scopriranno di essere destinati a un importante missione e scopriranno altresì di essere destinati ad amarsi per raggiungere insieme l’obiettivo, cioè conoscere e rendere manifesto all’umanità il messaggio di Gesù e Maria Maddalena. Ad aiutarli e sostenerli nel loro percorso ci sono amici di lunga data ma anche “alleati” inattesi, che l’amore e la verità hanno saputo portare dalla loro parte. A nulla varrà l’ostinata e caparbia, a tratti crudele e violenta, ostilità di chi invece, dall’ombra di poteri nascosti, vorrebbe impedire ai protagonisti di compiere il loro destino.
Certo, l’autrice non risparmia i colpi di scena, ma a ogni aggressione segue una sorta di rivincita del bene e della verità, che proseguono sul loro cammino ispirando chi, come dice la Von Fallois, sta dalla parte della verità. Così, ad esempio, Marie diverrà consapevole che i suoi genitori sono, sì, morti per mano di chi vuole ostacolare il processo verso la rivelazione, ma che sapevano anche, grazie al loro livello di consapevolezza e alla loro fede, che la figlia sarebbe riuscita ad andare fino in fondo, perché, come dice la stessa Von Fallois, era stata individuata come “prescelta”. Stessa sorte, come emerge dalle pagine trascinanti del volume, ha avuto un personaggio chiave nel dispiegarsi del romanzo, Lucius, che si porrà come uno dei maggiori sostenitori e collaboratori dei protagonisti.
Quello di Julien e Marie è anche un percorso in salita verso la riacquisizione di una completa fiducia reciproca, che era stata minata, come sarà loro rivelato, durante gli eventi di vite precedenti che li aveva visti affrontare insieme grandi prove e sofferenze. Nello sviluppo della storia si fa riferimento più volte alla forza e alla potenza di angeli e arcangeli, che sostengono i protagonisti e chi a loro si affianca nell’impresa. E compaiono personaggi che, con una loro precisa identità e un ruolo a tratti determinante, dichiarano la loro appartenenza a quella cosiddetta “linea di sangue” che caratterizza proprio il messaggio rivelatore di cui Julien e Marie vanno alla ricerca e a cui loro stessi scoprono di appartenere.
Non manca la figura del Maestro ispiratore, Xiao Lin, che in sé condensa la forza d’animo data dalla capacità di guardare dentro all’essere umano per ravvisarne e valorizzarne la “luce interiore” grazie alla fede e alla tenacia.
Senza voler in alcun modo rivelare anticipatamente il finale del libro, si può comunque senz’altro affermare che il buon esito della “missione” non è soltanto il finale positivo di un romanzo, ma un tratto distintivo della modalità con cui i protagonisti trasmettono al lettore il loro modo di “vivere la fede” e la spiritualità. Le formule di preghiera, le invocazioni e le lettere indirizzate ai protagonisti dai loro cari sono elementi della narrazione che si intersecano perfettamente con il racconto incalzante degli avvenimenti e costituiscono un momento di “pausa” che è anche riflessione e raccoglimento.
Negli intrecci della trama traspare anche il grande amore per la lirica, la musica e il balletto dell’autrice, che “dipinge” con parole azzeccate le situazioni sul palcoscenico di alcuni protagonisti delle opere di Wagner (come Lohengrin e Parsifal) e delle composizioni di Čaikovskij (Il lago dei cigni) che diventano perfette analogie con il carattere e l’evoluzione spirituale soprattutto di uno dei protagonisti del romanzo, Julien de la Tour.
L’autrice
Isabelle von Fallois è cresciuta in una famiglia di artisti e già da bambina voleva diventare una pianista. Come racconta lei stessa nella sua biografia, nell’infanzia, intorno agli otto anni di età, ha avuto visioni celesti a seguito di un’esperienza di premorte. Ha studiato musica all’Università di musica e teatro di Monaco e in seguito è stata allieva del pianista Arnaldo Cohen e del Maestro Sergiu Celibidache. A quel periodo risale anche un’intensa attività con cantanti ed esponenti del mondo della danza classica così come del flamenco. Una forma di leucemia potenzialmente letale l’ha portata nuovamente a confrontarsi in modo assai intenso con i fenomeni paranormali, fatto che lei stessa afferma essere stato determinante per la sua guarigione. Ha scritto diversi saggi, tra i quali i bestseller “Gli Arcangeli” e “Il potere di guarigione degli Angeli". La lettera della Maddalena è il suo romanzo d’esordio.