Perché si regala l'albero della vita? Simbologia dell'albero
Nuova Saggezza
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La struttura dell’albero è un richiamo alla vita. L’albero è l’elemento che più varia nelle diverse stagioni. A ogni stagione corrisponde un elemento naturale: ecco perché dalla natura possiamo imparare a riflettere su noi stessi e sulle diverse fasi della vita.
Sabrina Lorenzoni
La struttura dell’albero è importante per la sua fisiologia. Le radici, il tronco, le foglie e i frutti sono elementi botanici che tutti conosciamo che portano con sé anche significati simbolici comuni, universali.
Dell’albero sappiamo che è legato alla terra tramite le radici, connessioni salde e profonde, che permettono alla pianta di essere stabile e di crescere. Il tronco è il primo tratto esposto all’aria, è la parte dell’albero che connette ciò che è sotto terra con ciò che si sviluppa nella parte aerea. Grazie al tronco l’albero può spingere i propri rami verso il cielo. Dai rami spuntano le foglie con i loro colori diversi a seconda delle stagioni. Molte foglie hanno proprietà curative conosciute dalle nostre nonne, caratteristiche che stiamo riscoprendo grazie a uno stile di vita più naturale. I frutti sono un nutrimento, ci forniscono acqua, sali minerali, vitamine e energia.
Gli alberi hanno una grande energia positiva, gli alberi emettono vibrazioni naturali. Passeggiare nel bosco permette di assimilare tutti questi benefici, dona salute al nostro fisico e alla nostra mente.
Passeggiare nel bosco: i benefici
L’albero richiama la vita
La sua struttura, legata alla terra ma protesa verso lo spazio, verso nuovi orizzonti, è una metafora della vita. La fisiologia degli alberi, la loro capacità di utilizzare la luce del sole per produrre ossigeno, elemento essenziale, ci permette di vivere.
Per questo l’albero della vita è un simbolo riconosciuto da molti popoli in ogni parte del mondo. Nella mitologia, nelle religioni, nel sapere comune, l’albero è simbolo della vita, del mondo, della conoscenza.
L’albero e le stagioni
L’albero è l’elemento della natura che più di tutti rappresenta la stagionalità. Durante l’inverno, i rami secchi, ma vivi, resistono al clima freddo, alle intemperie e ci mostrano il concetto della resilienza. Attendere che passi il freddo per rinascere a nuova vita con le foglie verdi della primavera. Ora che il clima è mite e le giornate sono piene di sole, i rami e le foglie possono crescere e buttare le gemme fiorali che sbocceranno nelle giornate primaverili. Dalla bellezza del fiore cogliamo la generosità del frutto, alimento per molti animali e per l’uomo stesso. Il frutto contiene anche i semi, nuova vita allo stato embrionale, pronta per rinascere nel momento più propizio. Dopo l’estate, dopo l’esplosione dei colori e dei profumi dei fiori, dopo l’energia racchiusa nei frutti, l’albero affronta l’autunno lasciando cadere le foglie, cambiando colore e spogliandosi dei suoi elementi più vivi per affrontare nel migliore dei modi il nuovo inverno, insegnandoci ancora una volta l’importanza della pazienza e della resistenza.
L’albero nel mondo celtico
Il popolo dei Celti viveva in territori ricchi di vegetazione e di alberi. Essi conoscevano bene le caratteristiche di questo elemento della natura. L’albero vive nel nostro presente, è lì con il suo tronco e la sua chioma, con i fiori e con i frutti. Ma ha anche una parte nascosta, quella delle radici, che vivono nella terra. Per il popolo celtico le radici degli alberi sono il collegamento con i mondi inferiori. Allo stesso modo, i rami, che si stagliano verso il cielo, ci permettono di collegarci a mondi superiori.
Ecco che l’albero è come la vita. Gli alberi ci permettono di evolverci, di migliorare dal punto di vista spirituale, partendo da mondi inferiori per raggiungere quelli superiori. L’albero deve affrontare numerosi ostacoli: il freddo dell’inverno, gli scossoni dei venti, l’attacco degli animali e dei parassiti e anche l’intervento dell’uomo. Per i Celti, i rami degli alberi rappresentano la trama della vita e i suoi nodi gli eventi della vita.
Così come l’albero, anche noi uomini dobbiamo affrontare numerosi ostacoli nella vita e superarli per crescere, per migliorare. Si migliora affrontando il problema, superando l’ostacolo. Come ci insegnano gli alberi, gli alberi della vita.
Gli alberi e le stagioni: l’oroscopo celtico
Per il popolo dei Celti ad ogni stagione corrisponde un albero, tanto che l’oroscopo celtico è legato alle specie vegetali e alle stagioni. Ogni albero è caratteristico di uno o più periodi dell’anno. Quattro alberi sono tipici di una sola giornata.
Scorrendo l’elenco degli alberi presenti nell’oroscopo celtico troviamo l’abete e il pino che sono gli alberi dell’inizio dell’anno, dei sempreverdi che superano con facilità l’inverno. Anche l’acero conserva le proprie foglie nei mesi freddi, cambiando il loro colore. Il carpino è un albero resistente, che incontriamo passeggiando nei nostri boschi. Il castagno è possente e nasconde i suoi frutti all’interno di un involucro coriaceo e spinoso. Il cedro è tipico dei climi caldi e fornisce frutti buoni e gustosi. Il cipresso ci riporta al periodo invernale. Il corniolo è un albero da bosco di latifoglie che troviamo nelle zone settentrionali.
Il fico e il melo sono alberi noti per la produzione di gustosi frutti, il frassino e l’olmo per i loro legni preziosi. La noce e il nocciolo ci forniscono importanti alimenti tipici delle tavole italiane. Il pioppo, il salice, il tasso e il tiglio sono alberi caratteristici di molte zone del territorio italiano.
La quercia è l’albero del 21 marzo, l’albero che ci porta all’ingresso della primavera. La betulla, invece, è l’albero del 24 giugno, dei primi giorni d’estate. L’ulivo, il 23 settembre, ci accompagna verso l’autunno così come il faggio, il 22 dicembre, ci porta nell’inverno.
Le carte dello Spirito degli Alberi
“Nell’albero si manifesta uno spirito” come abbiamo visto ricordando l’oroscopo dei Celti. Non solo questo popolo, ma molti altri hanno visto la presenza di uno spirito negli alberi e nei giardini. Visitando uno di questi luoghi avrete sentito parlare del “genius loci”. Gli antichi romani ritenevano che ogni luogo - un giardino, una casa, un’architettura - fosse abitato da uno spirito, un’anima del luogo stesso da amare e rispettare.
Ogni albero ci manda un messaggio, un insegnamento. Ogni albero ha un proprio spirito che possiamo scoprire e portare con noi attraverso le Carte dello Spirito degli Alberi.
I 13 alberi pionieri
I 13 alberi pionieri di queste carte sono quasi simili a quelli presenti nell’oroscopo celtico. Perché in ogni epoca, chi osserva il bosco ha trovato delle presenze comuni, degli alberi particolari, da amare e rispettare:
Abete, Betulla, Cipresso, Faggio, Frassino, Ginepro, Larice, Melo, Nocciolo, Quercia, Salice, Sorbo e Tiglio.
La stagionalità nelle Carte dello Spirito degli Alberi. Natura e stagioni vanno sempre di pari passo. Perciò anche nelle Carte dello Spirito degli Alberi troviamo 5 diverse carte per ogni specie di albero, a ricordare la diversità dell’albero nelle stagioni.
La primavera è rappresentata dalle gemme, dall’elemento acqua e dalle emozioni. In estate troviamo il fiore, collegato all’elemento aria e ai pensieri. In autunno il seme e l’elemento fuoco ci riportano ai nostri intenti, mentre l’inverno è rappresentato dalla corteccia, dall’elemento terra e dal corpo fisico.
Ci sono poi le carte speciali dedicate alle notti di plenilunio, che ci raccontano lo spirito dell’albero, l’etere, l’essenza.
Le stagioni e l'Alchimia selvatica
Ci quattro diversi stati di stupore o umore, prodotti dall’ambiente magico del bosco: quello invernale, quello primaverile, quello estivo e quello autunnale..
L’inverno e l’elemento terra
Il bosco in inverno è immobile, tutto si svolge sottoterra. La materia è ferma, ma lavora di nascosto. L’inverno è un punto di arrivo. La rugiada, la neve, le nuvole, le impronte degli animali sono tutti elementi che fanno parte dello stupore invernale che la natura ci regala.
L’inverno invita a resistere, ad avere fiducia nel nuovo ciclo della vita che tornerà a primavera. Dopo aver osservato la natura, entriamo nelle nostre profondità, troviamo ciò che ci rende stabili e fissi. L’elemento terra indica sicurezza e ponderatezza, autocontrollo, sostegno e orientamento.
La primavera e l‘aria
L’aria è il punto di contatto tra la materia e lo spirito. In questa stagione la natura è fertile e rigogliosa. La primavera è una via fresca. Fermiamoci ad osservare lo stupore del verde dei germogli, i profumi e i colori dei fiori, l’arrivo delle rondini, i temporali imprevisti.
L’elemento aria ci dona l’entusiasmo per rifiorire. Questo elemento ci invita a distaccarci dalla realtà terrena, a sperimentare, ad ampliare i confini della mente.
L’estate e il fuoco
In estate il bosco raggiunge il suo apice. L’estate è una fase culmine. Una dichiarazione di forza e autorità. Le occasioni di stupore in questa stagione riguardano le lucciole, le stelle cadenti, il riflesso del sole, il canto dei grilli.
L’elemento fuoco è quello che porta a un cambiamento radicale. Si manifesta nei colori dell’alba e del tramonto, dei falò.
L’autunno e l’acqua
L’acqua è sorgente e custode della vita. Tutto il bosco si lascia cadere verso il torpore invernale. L’autunno è una fase di transizione. Possiamo fermarci ad ammirare le foglie che cambiano colore, l’odore della terra umida, il rumore dell’acqua che scorre.
L’autunno rafforza la nostra determinazione, ci dona calma e temperanza.L’acqua come elemento scioglie gli schemi della razionalità, fa fluire emozioni e pensieri, allenta le tensioni e sblocca i ristagni di energia.
[PRODOTTO_PH_6716]