Antonio Bertoli e le strade della psicogenealogia, con l’aiuto e il tocco magico di Jodorowsky
Nuove Scienze
Nuove Scienze
La psicogenealogia rappresenta un terreno piuttosto difficile da esplorare e in Italia Antonio Bertoli ne è un divulgatore di prim’ordine. Poeta, scrittore, uomo di teatro e performer, Bertoli si occupa da sempre di poesia e di arte e della loro interazione con la società, la conoscenza, la psicologia del profondo e la guarigione. La sua formazione incrocia la psicanalisi, si laurea sulle avanguardie storiche del Novecento, dirige teatri, pubblica libri, lavora per circa 18 anni con Alejandro Jodorowsky di cui è anche grande amico.
Redazione Web Macro
La psicogenealogia rappresenta un terreno piuttosto difficile da esplorare e in Italia Antonio Bertoli ne è un divulgatore di prim’ordine. Poeta, scrittore, uomo di teatro e performer, Bertoli si occupa da sempre di poesia e di arte e della loro interazione con la società, la conoscenza, la psicologia del profondo e la guarigione. La sua formazione incrocia la psicanalisi, si laurea sulle avanguardie storiche del Novecento, dirige teatri, pubblica libri, lavora per circa 18 anni con Alejandro Jodorowsky di cui è anche grande amico.
Nella foto, proprio Bertoli e Jodorowsky sono assieme in occasione di un seminario svoltosi a Milano Marittima qualche giorno fa. Bertoli tiene la copertina del suo ultimo libro "L'invenzione del padre" (Macro Edizioni)
Una trasmissione continua di generazione in generazione
Bertoli, quale potrebbe essere una definizione della psicogenealogia?
In linea di principio le qualità e la personalità di un essere umano non dipendono solo dai suoi geni e dall’ambiente nel quale si sviluppa. Un peso maggiore ce l’ha ciò che viene veicolato ed espresso dall’inconscio delle persone di generazione in generazione.
In pratica, le caratteristiche di spicco di ciascuno e gli atteggiamenti e le emozioni legate ai traumi che abbiamo vissuto, si trasmettono inevitabilmente alle persone che vivono intorno a noi.
Che vengano accettate o rifiutate non ha alcuna importanza: di fatto queste persone “vivono” inconsapevolmente le nostre emozioni e a loro volta le ritrasmettono, nello spazio e nel tempo, a coloro ai quali capita di trascorrere insieme a loro parte della propria esistenza.
Questo significa che ognuno di noi è un’evoluzione biologica ma anche psichica di chi ci ha preceduto?
Così è. E questa condizione è capace di perpetuarsi indefinitamente attraverso le generazioni finché, ad un certo punto, un preciso individuo acquisisce un grado di consapevolezza tale da interrompere volontariamente il ripetersi di questi meccanismi. Per quanto si possa studiare, per quanto bene ci si possa informare, se anche si giungesse a capire i meccanismi che hanno condizionato il nostro albero genealogico e noi stessi, saremmo solo a metà dell’opera.
Una catena che si può spezzare per una nuova esistenza
Non c’è quindi modo di spezzare questa catena?
Il rimedio c’è, è quello che inventò Jodorowsky: l’atto magico, l’unico linguaggio che il nostro inconscio sia in grado di comprendere, l’unico che possa veramente, radicalmente cambiare la nostra vita. Ai corsi di psicogenealogia che faccio, la gente arriva con tutte le informazioni possibili sul proprio passato e della propria famiglia: malattie, eventi di rilievo, problemi fisici, ricorrenze, stranezze e quant’altro si ritenga degno di nota. Sulla base di questi dati, io costruisco graficamente l’albero genealogico della famiglia, ne individuo i meccanismi e li espongo dando poi anche “la cura”, gli atti magici, le stranezze che guariranno l’inconscio e porteranno a una nuova esistenza.
E’ un po’ come autoriprogrammarsi da cima a fondo? Il senso è questo e va accompagnato da molta volontà. Gli atti magici che “prescrivo” sono mirati a guarire l’inconscio, perciò chiedono un grande impegno da parte del diretto interessato.
Ma è anche fonte di divertimento e di soddisfazione se si vive questo processo nel modo giocoso e anticonvenzionale che il Maestro Jodorowsky suggerisce, liberandoci dalle gabbie mentali e osservandoci dall’esterno.