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Che cos'è l'energia orgonica scoperta da Wilhelm Reich

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Che cos'è l'energia orgonica scoperta da Wilhelm Reich

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Che cos'è l'energia orgonica scoperta da Wilhelm Reich
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Uno dei ricercatori più noti del nostro tempo è sicuramente Wilhelm Reich. Discepolo di Freud, si concentra in particolar modo sugli studi relativi l’energia orgonica, un tipo di energia che permea l’intero cosmo e anche gli esseri viventi, il cui blocco sarebbe causa di diverse malattie.

Nel suo libro "Wilhelm Reich. Il genio dell’energia orgonica e della liberazione sessuale", Jesus Garcia Blanca ci illustra in che cosa consiste e perché avrebbe potuto cambiare il volto della storia.


Romina Rossi

 

Wilhelm Reich: la scoperta dell’orgone

Negli anni Venti del secolo scorso Wilhelm Reich lavorava al fianco di Freud, destinato a diventare un brillante psicoanalista. Lo psichiatra di origine ucraina si concentrò in particolar modo sulle nevrosi e la stagnazione dell’energia psichica che si riscontrano in questi quadri clinici.

A metà degli anni Trenta fece degli esperimenti sulle infezioni per via aerea e notò che i microrganismi si formano a partire da materiale non organico, provocando la disintegrazione delle sostanze organiche. Osservando al microscopio la sostanza inorganica si rese conto che avevano in comune delle vescicole di materia, che assumevano un movimento pulsatile di colore verde-azzurro. Chiamò questo moto pulsatile bione.

Un giorno per errore, un suo assistente scaldò, fino a rendere incandescente, una provetta contenente alcuni bioni. Questa, piuttosto che essere eliminata, riusciva a produrre un potente fenomeno energetico radiante. Diede il nome di orgone a questa energia, in onore degli studi sulla sessualità di Freud che lo avevano influenzato parecchio.

Reich era convinto di aver trovato finalmente ciò che gli uomini hanno sempre cercato: l’energia primordiale cosmica da cui tutto deriva.

Questo concetto non è del tutto nuovo: le tradizioni orientali sono basate sulla concezione di una forza vitale universale, che per gli induisti si chiama prana, per i buddisti è nota come Chi. In Occidente furono gli antichi Greci i primi a riferirsi a questa energia definendola etere. E si tratta, più in generale, di concetti noti alle culture che considerano la malattia come una distorsione energetica.

Dalla libido di Freud all’energia orgonica di Reich

Secondo Reich, l’energia orgonica si differenziava da tutte le altre energie conosciute, che derivano dalla materia (elettrica, nucleare, magnetica…) e che sono, per questo, definite energie secondarie. Grazie ai suoi studi, Reich si rese conto che l’orgone è fondamentale in tutti i processi vitali: dalla formazione delle galassie alla formazione cellulare.

La particolarità dell’orgone è che tende ad accumularsi, e a organizzarsi in strutture complesse, dette orgonomi, che creano una vera e propria tensione meccanica. Tutti gli organismi viventi, quindi, contengono al loro interno una certa quantità di orgone, che si manifesta nelle funzioni biologiche e meccaniche.

L’energia entra ed esce costantemente da diverse vie e attraverso vari processi: respirazione, nutrizione, emozioni ecc. Il flusso è permanente e la sua caratteristica fondamentale è la pulsazione, il processo di carica e scarica. Solitamente la carica è maggiore della scarica, cosicché l’eccesso di energia accumulato si scarica negli organismi unicellulari attraverso la divisione e nell’animale umano tramite un meccanismo di sicurezza autoregolato, vale a dire l’orgasmo.

Questa riflessione fu in parte influenzata dalle idee di Freud nella psicoanalisi, che aveva elaborato una prima teoria il cui pilastro fondamentale era il principio di piacere, il quale ipotizza che l’essere umano agisca sotto la spinta di un istinto “positivo” che lo muove sempre verso ciò che gli induce piacere. A partire dallo scontro tra questa necessità primaria e il mondo esterno frustrante avrebbero origine le nevrosi. Freud non aveva idea di cosa fosse né da dove venisse ciò che si scontrava con il mondo esterno, con la paura della punizione, sebbene avesse intuito che si trattava di un qualche tipo di energia che chiamò libido.

A partire dal momento in cui si manifestava un conflitto tra individuo e società si aprivano due strade che avrebbero segnato sorti opposte: da un parte mantenere l’ordine sociale a scapito dell’individuo, dall’altra prendere le difese dell’individuo e lottare per il cambiamento sociale. Freud scelse il primo, Reich optò per il secondo. La rottura fra i due era inevitabile.

Merito delle scoperte di Wihlelm Reich sull’energia orgonica è di essere riuscito a rendere visibile tale energia, che costituiva la soluzione ai problemi che si era posto per anni e il nesso tra i primi dubbi sulla concezione freudiana della nevrosi, il concetto di salute e malattia e l’importanza cruciale dell’autoregolazione nella crescita del bambini.

In seguito alle scoperte fatte, Reich ritenne che la formula dell’orgasmo, la cui chiave energetica era ovviamente l’orgone, costituisse la formula della vita poiché esso era rintracciabile in tutta la materia vivente e in tutte le funzioni del sistema biologico: nella respirazione, nella circolazione sanguigna, nel funzionamento dell’intestino e della vescica, nel movimento delle amebe. Un flusso permanente di pulsazione in cui la contrazione rappresenta l’angoscia e l’espansione il piacere.

Stabilendo con precisione la relazione tra l’economia energetica sessuale e i disturbi nevrotici, Reich aveva fatto un passo trascendentale verso la possibilità di cura e, cosa ancora più importante, di prevenzione della sofferenza umana. La chiave stava nell’interrelazione tra i conflitti, di natura psichica, e il blocco sessuale, di natura fisica, in cui i primi costituiscono il contenuto e il secondo il livello energetico. Da qui era facile comprendere che, lavorando soltanto a livello psichico, era impossibile risolvere il problema. L’intervento doveva rompere la frontiera, allora sacra, costituita dal contatto con il corpo del paziente o, meglio, con il muro dietro al quale egli si trincerava.

La tragedia di Reich sta nel fatto che la principale conferma pratica delle sue idee fu proprio la costante persecuzione che dovette subire in tutti i Paesi in cui visse – dall’Europa agli Stati Uniti – e che si vide costretto a lasciare, giacché le sue scoperte mettevano in luce le radici del dominio, della sottomissione e della sofferenza sociale, attaccando duramente le basi di meccanismi di potere ancora attuali.

Scrive Jesus Garcia Blanca a questo proposito: “Se Reich fu perseguitato fino alla morte è perché le sue idee mettevano in pericolo lo status quo dei potenti, chiunque essi fossero. È ammirevole come, nonostante le pressioni alle quali fu sottoposto per tutta la vita, compresi i molteplici tentativi di essere fatto passare per paranoico o schizofrenico, riuscisse a mantenere un’energia tale da permettergli di portare a termine scoperte trascendentali che proposero, e propongono tuttora, un nuovo paradigma scientifico e medico. Se l’accettazione di ingiurie, sofferenza e ingiustizia è indice di insanità mentale e la salute mentale si trova nella capacità di ribellarsi, non c’è dubbio che Reich godesse di ottima salute e proprio per questo è un esempio di ribellione”.

Le biopatie: l’energia orgonica e la malattia

Con le nuove conoscenze raggiunte e la consapevolezza che gli esseri viventi hanno un metabolismo energetico che regola le funzioni biologiche, Reich cominciò a guardare anche alla salute in chiave energetica.

Un organismo sano è quello in cui l’economia energetica funziona, in cui il processo tensione-carica-scarica-rilassamento avviene in modo fluido e naturale. Non si tratta di un equilibrio permanente, bensì di una pulsazione costante tra equilibrio e disequilibrio per autoregolazione. In questo senso, i disequilibri non vengono considerati “malattie”, ma momenti che fanno parte del gioco vitale di pulsazione e dualità, in cui i contrari sono interdipendenti: espansione-contrazione, parasimpatico-simpatico, femminile-maschile, negativo-positivo, buio-luce, yin-yang ecc. Quando i disequilibri si cronicizzano, quando l’energia ristagna e la pulsazione viene distorta, hanno origine alterazioni profonde e permanenti dei processi vitali.

Reich chiamò queste alterazioni biopatie, riferendosi ai processi patologici che hanno origine in un organismo vitale autonomo e che presuppongono un disturbo della naturale funzione di pulsazione in tutto l’organismo, il cui meccanismo centrale è la compromissione della scarica dell’eccitazione bio-sessuale.

La biopatia più grave e globale analizzata da Reich fu il cancro, caratterizzato da un evento traumatico vissuto nelle prime fasi dello sviluppo, nel periodo embrionale o fetale. A questa vulnerabilità iniziale del terreno bioenergetico si aggiungono altri fattori: il blocco del diaframma che mantiene il paziente in uno stato di inspirazione cronica che facilita una carenza di ossigenazione e, di conseguenza, uno stato energetico di “emergenza” che disturba e limita la funzionalità dell’organismo, così come l’integrazione della propria identità.

Blanca precisa che: “Gli studi di Reich mettono in scacco la ricerca ufficiale sul cancro individuando nelle cellule la conseguenza e non la causa e identificando il tumore come un sintomo, che non sempre si verifica, e non come l’obiettivo principale da attaccare attraverso chemioterapia, radioterapia e chirurgia. Tale orientamento evidentemente erroneo ha conseguenze gravissime sui pazienti, e l’accanimento a continuare su questa strada si spiega solo con ragioni che non hanno a che fare né con la scienza né con la medicina, come aveva già suggerito Otto Warburg, premio Nobel per la medicina nel 1931 per la scoperta di alcuni cambiamenti nel meccanismo di respirazione delle cellule, che Reich cita ne "La Biopatia del Cancro". Il lavoro di Warburg rappresenta un cambio di rotta totale rispetto alla ricerca ufficiale sul cancro, rotta che collima con gli esperimenti di Reich sulla biogenesi e che spiega in modo coerente l’origine e lo sviluppo della cellula tumorale, concepita come prodotto finale di una catena di processi patologici di involuzione”.

In sostanza, secondo Reich il cancro non altro che una riorganizzazione dei bioni in protozoari, una retrocessione a un livello di funzionamento primitivo: è una versione accelerata del processo di invecchiamento con putrefazione in vivo. Il processo del cancro è identico a quello della biogenesi. Le cellule tumorali sono un tipo particolare di protozoari dei tessuti in decomposizione bionica, e se il malato non morisse, a causa delle cure o di un crollo organico, avrebbe luogo una trasformazione dalla vita pluricellulare alla vita unicellulare.

Le cause dello stato di emergenza che produce le alterazioni del metabolismo energetico secondo Reich sono da ricercare campo psico-emozionale e sociale: le istituzioni della società repressiva e autoritaria, incarnate dalla famiglia patriarcale autoritaria, causano il corazzamento dei bambini sia a livello psichico sia a livello muscolare, portando alla perdita di contatto con la natura e con il proprio stesso io.

L’isolamento difensivo alimenta la repressione e sfocia in una vita nevrotica e antinaturale che porta a profonde alterazioni del metabolismo energetico o, in altre parole, dell’economia sessuale autoregolata. Tali alterazioni hanno a loro volta tre tipi di conseguenze:

  • debilitano l’organismo di fronte alle aggressioni esterne,
  • lavorano nell’utero materno agendo sul feto e predisponendolo a futuri disturbi,
  • sono la causa dei processi patologici che conducono alle biopatie, in ultima istanza alla biopatia globale che la medicina ufficiale chiama “cancro”.

 

 

L’accumulatore orgonico: come misurare l’energia orgonica

Dopo la scoperta avvenuta per caso degli orgoni, Reich si convinse che questa energia era ovunque: lui stesso se ne rese conto, quando si rese conto che la sua pelle, sotto ai vestiti, era abbronzata. Pensando di essersi esposto a qualche tipo di radiazione, osservò i bioni al microscopio ma si rese conto che si trattava dell’orgone e non di radiazioni, dato che questa forma di energia era dappertutto.

Incuriosito, durante altri esperimenti, si rese anche conto che nel buio di una stanza sotterranea, lui stesso emanava una luce blu e che nella stanza c’era un vapore grigio-azzurro. Notò anche conto che questa energia era assorbita dagli oggetti organici, mentre era impermeabile a quelli metallici.

Come ulteriore passo avanti, Reich tentò di misurare questa energia: l’occasione si presentò in seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale, quando fu costretto a lasciare l’Europa e a rifugiarsi negli Stati Uniti. Qui, nel 1940 costruì il primo accumulatore orgonico: una struttura di strati di materiale organico alternati a metallo.

Questo attrezzo era stato progettato per concentrare l’energia orgonica atmosferica, ma fu usato anche per diversi esperimenti su pazienti affetta da disturbi vari. Grazie all’accumulatore di orgone, Reich fu in grado di osservare l’orgone e di verificare quanti e quali forme esso potesse assumere al suo interno: di colore grigio-bluastre, sottoforma di vapore, blu-violette simili a puntini luminosi, bianche a forma di raggi in movimento.

Reich condusse molti esperimenti terapeutici con gli accumulatori di orgone per cinque anni almeno, in particolare su casi, spesso molto gravi, di biopatia contrattiva carcinomatosa, come chiamava il cancro. Nella maggior parte dei casi, i risultati furono molto positivi e incoraggianti, e in effetti altri medici che frequentavano i corsi e le conferenze di Reich cominciarono a utilizzarlo a loro volta. Tutti sapevano però che l’orgonoterapia era a una fase sperimentale e soprattutto che i problemi di salute non sono mai solo di tipo biologico, ma che hanno componenti sessuo-economiche e sociali.

Continuò i suoi esperimenti e le sue ricerche fino alla fine, nonostante sia stato osteggiato dalla FDA americana, fino a dover subire un processo alla fine del quale fu imprigionato fino alla sua morte nel 1957. Dopo la sua morte, ogni suo lavoro o strumento fu fatto sparire, mentre i suoi scritti furono distrutti pubblicamente.

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Romina Rossi
Giornalista freelance e web writer, collabora con la rivista “Vivi Consapevole” e diversi siti web, occupandosi prevalentemente di medicina... Leggi la biografia
Giornalista freelance e web writer, collabora con la rivista “Vivi Consapevole” e diversi siti web, occupandosi prevalentemente di medicina naturale, benessere olistico e tecniche naturali di guargione.L’amore per la Natura e la curiosità di capire i complicati e delicati meccanismi di funzionamento dell’uomo, la portano a intraprendere... Leggi la biografia

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