Come ridurre l'Inquinamento Elettromagnetico? Stacca la Spina!
Nuove Scienze
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Roberto Venturi, tecnico geopatologo e ricercatore indipendente, ci illustra alcuni semplici accorgimenti per eliminare l'inquinamento elettromagnetico nelle nostre case.
Redazione Web Macro
Roberto Venturi, tecnico geopatologo e ricercatore indipendente, ci illustra alcuni semplici accorgimenti per eliminare l'inquinamento elettromagnetico nelle nostre case.
Intervista a cura di Romina Alessandri – Redazione Scienza e Conoscenza
Nel nostro viaggio volto a conoscere meglio i problemi di salute legati ai campi elettromagnetici non poteva mancare il contributo di chi, come te, fa esperienza diretta sul campo.
Per questo abbiamo intervistato Roberto Venturi, tecnico geopatologo e ricercatore indipendente che da oltre dieci anni analizza case, uffici, aziende per capire quali sono i punti di emissione più nocivi all’interno degli quegli ambienti in cui le persone passano la maggior parte del proprio tempo. È di questa esperienza sul campo che vorremmo parlare in questa intervista, analizzando per punti tutto ciò che, di invisibile e nocivo, si può trovare all’interno di un’abitazione o di un ufficio.
Rispetto alla tua esperienza diretta, che cosa incontri maggiormente nei tuoi rilevamenti?
Nella mia personale esperienza per la maggior parte noto una presenza importante di basse frequenze (50 hz), quindi di campi elettromagnetici generati da utilizzatori collegati alla 220 volt. Spesso le persone non sanno che l’alimentatore del telefonino, o quello della radio-sveglia hanno all’interno un trasformatore che per abbassare la tensione della 220 volt, trasforma l’energia in calore e in onde elettromagnetiche. Ogni trasformatore quindi produce onde elettromagnetiche che, se troppo vicino alle persone, possono influire sul loro sistema ghiandolare e immunitario.
La scienza ufficiale come valuta questo tipo analisi?
A livello scientifico ci sono limiti prestabiliti decisamente alti rispetto a quelli che possono influire negativamente sugli organismi viventi. Di certo ho notato che le persone hanno reazioni e problemi di salute legati a emissioni con valori molto al di sotto delle soglie permesse dalla legge vigente. Vi faccio un esempio: le basse frequenze si misurano in microtesla, secondo la normativa vigente se si petrmane in un luogo oltre le quattro ore il valore di emissioni non dovrebbe superare i 10 microtesla, di fatto però io ho notato che nel tempo si manifestano fastidiose reazioni del corpo già con emissioni molto più basse di 10 microtesla.
Cosa accade nelle persone che vivono o lavorano in ambienti esposti a campi di questo tipo?
Le persone esposte spesso riportano problemi di malessere generale o anche patologie gravi che inizialmente pensavo non potessero essere collegati all'inquinamento elettromagnetico. Solo dopo anni di casistiche mi sono reso conto che spesso persone ipersensibili hanno reazioni anche a campi elettromagnetici molto bassi. Le basse frequenze sono spesso associate a problemi di tiroide, disturbi del sonno, cervicali, mal di testa, disturbi nervosi. Ho visto anche problemi in bambini esposti a EM che si sono risolti con semplici accorgimenti e spostamenti di lettini nelle zone meno esposte alle basse frequenze e ai nodi di Hartman.
Se aggiungiamo alle alte/basse frequenze la presenza in contemporanea di nodi di Hartmann allora i sintomi possono essere amplificati. Dormire su un nodo di Hartmann essendo anche esposti a basse frequenze (per esempio sparate dalle abat-jour nel comodino, radiosveglia, fili nei muri, cablaggi nelle pareti) può creare problemi di sonno e, a lungo andare, di salute. Di notte il sistema immunitario è più vulnerabile alle interferenze elettromagnetiche. A volte basta far staccare le spine delle lampade, allontanare il letto dal muro e staccare la radiosveglia o altri utilizzatori elettrici nelle immediate vicinanze per ritrovare sonni sereni. Spesso vedo addirittura i fili della luce arrotolati nella struttura del letto (in ferro) e che si trasforma quindi in conduttore di campi elettrici, una vera e propria gabbia di Faraday.
È possibile schermare questi campi elettromagnetici?
Esistono dispositivi di diverso tipo da acquistare, ma va valutato se ne vale la pena. A volte può bastare usare dei disgiuntori per interrompere la linea elettrica dove si dorme. In altri casi questo non è sufficiente, quindi ogni caso va valutato a sé. Nelle case di recente costruzione, per esempio, sono previsti dei sistemi che permettono di togliere la corrente solo a determinate stanze.
Nell’articolo completo su Scienza e Conoscenza n. 44 troverai:
- Gli strumenti indispensabili per la misurazione dei campi
- L’analisi di un ufficio e dei campi elettromagnetici nelle stanze di lavoro
- I 7 consigli dell’esperto per non avere campi elettromagnetici attivi in casa e in ufficio
- Approfondimenti sulla gabbia di Faraday e la rete di Hartmann
Abbiamo intervistato Roberto Venturi
Roberto Venturi ha una formazione tecnica elettronica. È tecnico geopatologo per passione e ricercatore indipendente. Le sue passioni sono la tecnologia, le energie rinnovabili, la medicina alternativa.