Dal nulla al nulla. Quattro chiacchiere cosmiche con l’astrofisico Lawrence Krauss
Nuove Scienze
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Perché c’è qualcosa invece che il nulla? Cosa esisteva prima del Big Bang? Come può essere “scoppiato fuori” dal vuoto tutto ciò che possiamo osservare nell’universo? Per rispondere a queste domande vi proponiamo un’intervista a Lawrence Krauss, fisico e astronomo di fama mondiale, che con il suo nuovo libro L’universo dal nulla ha ribaltato le prospettive teologico- scientifiche dell’interrogativo più antico al mondo: l’universo viene da Dio o dal nulla?
Redazione Web Macro
Perché c’è qualcosa invece che il nulla? Cosa esisteva prima del Big Bang? Come può essere “scoppiato fuori” dal vuoto tutto ciò che possiamo osservare nell’universo?
Per rispondere a queste domande vi proponiamo un’intervista a Lawrence Krauss, fisico e astronomo di fama mondiale, che con il suo nuovo libro L’universo dal nulla ha ribaltato le prospettive teologico- scientifiche dell’interrogativo più antico al mondo: l’universo viene da Dio o dal nulla?
LAWRENCE KRAUSS: La domanda “perché c’è qualcosa piuttosto che il nulla” esiste fin dai tempi in cui l’uomo si fa domande: da sempre dunque. Questa sconvolge l’uomo, lo lascia perplesso, perché lascia trasparire che da sempre l’uomo vuole capire da dove viene, le sue origini. Viviamo in questo vastissimo universo; il compito reale della scienza è capire esattamente il nostro posto nel cosmo, non produrre un tostapane migliore o una nuova auto. Spesso le persone si rivolgono alla scienza solo per quisquiglie pratiche, ma io credo che ciò che realmente conta sono le idee, perché possono cambiare la nostra prospettiva riguardo al ruolo e al posto che abbiamo nell’universo. Ed è questo che la buona scienza, l’arte e la letteratura devono indagare.
INTERVISTATRICE: Mi sono seduta a fare quattro chiacchiere con Lawrence Krauss per discutere di ciò che esisteva prima del Big Bang. Il suo nuovo libro, avanguardistico oltre l’immaginabile, rimette davvero in discussione il nostro posto nell’universo.
LK: Perché c’è qualcosa piuttosto che nulla? In ultima analisi esistono un’infinità di risposte, non a caso ho scritto un intero libro su questo argomento. Ciò che è importante è che il nostro quadro di riferimento è cambiato completamente dal momento in cui abbiamo rimesso in discussione il significato di “qualcosa” e “nulla”. Il termine “nulla” è molto più complesso di quanto immaginiamo. Per la Bibbia, ad esempio, il nulla sarebbe stato un vasto universo eternamente vuoto. Un immenso vuoto, non so se mi spiego. Bene, ma che tipo di vuoto? Cerchiamo di capirci, sarebbe davvero vuoto se si sbarazzasse di tutte le particelle e di tutte le radiazioni. Così com’è, invece, è un tipo di “vuoto” un po’ complicato. L’universo è una birra spumeggiante di particelle virtuali che appaiono e scompaiono dall’esistenza in un lasso di tempo così infinitesimale che non siamo in grado di vederle. Quindi è vero che apparentemente non c’è nulla, ma in realtà stanno accadendo un sacco di cose. Semplicemente non siamo in grado di vederle. Quello che abbiamo imparato è che questo tipo di “nulla” è instabile. Dunque lo spazio vuoto è instabile.
I: Ma come possiamo saperlo? Le particelle virtuali esistono in un lasso di tempo così breve che non siamo in grado di misurarle. Quindi come facciamo a essere certi che ci siano?
LK: Non possiamo misurare queste particelle in modo diretto, ma possiamo misurare indirettamente i loro effetti, perché influenzano le proprietà degli atomi. Quando facciamo dei calcoli o delle previsioni, se evitiamo di includere gli effetti che queste particelle hanno, otteniamo sempre risultati errati. Se invece ne teniamo conto, otteniamo le risposte giuste a nove cifre decimali, le migliori previsioni che si possano ottenere in fisica. Quindi siamo certi che questi effetti stanno accadendo perché possiamo misurarli in modo indiretto. Ecco perché siamo così sicuri.
I: Noi sappiamo che l'universo ha iniziato a esistere 13,72 miliardi anni fa, al momento del Big Bang . Qualcosa è venuto dal nulla, un nulla molto più dinamico di quanto abbiamo mai creduto. Ma dov’è che questo qualcosa (l’universo, noi) sta andando?
LK: Tutte le galassie che vediamo ad oggi si stanno allontanando da noi sempre più velocemente. È possibile che a breve si allontanino da noi a una velocità che supera quella della luce. Questo è consentito dalla relatività generale e finiranno per sparire. Quindi, in un lontano futuro, il resto dell’universo sparirà e ci ritroveremo soli in un vasto, scuro e vuoto universo, che è in sostanza come abbiamo creduto fosse originariamente. Trovo qualcosa di poetico in tutto ciò, ma in sostanza stiamo dicendo che le nostre stelle bruceranno e nono rimarrà più nulla. Dunque la risposta alla domanda: “perché c’è qualcosa piuttosto che il nulla?” è semplicemente questa: basta aspettare. E non dovremmo farlo per molto tempo.
I: Dal nulla al nulla. Questo potrebbe non piacere ad alcune persone…
LK: La cosa importante dell’Universo è che non gliene frega assolutamente niente di ciò che ci piace o non ci piace. L’Universo è quello che è, che ci piaccia o meno. E spero davvero che questo le persone lo possano prima o poi capire. Anche perché, così com’è, è davvero affascinante. L’Universo non può essere come ci piacerebbe che fosse, ma così com’è è talmente affascinante che dovremmo gioire per questo straordinario “incidente” che ha reso possibile la nostra esistenza. Come per il fatto che io e te siamo qui stiamo avendo questa conversazione. La coscienza si è evoluta su un pianeta a caso, in una galassia a caso, nel bel mezzo del nulla. Decisamente un incidente fortuito… e fortunato. È straordinario! Il significato nelle nostre vite è quello che noi ci creiamo, e dobbiamo goderne appieno, cercando di vivere il nostro breve viaggio sempre “al sole”.
I: Altro?
LK: le due lezioni che voglio dare alle persone sono queste:
- siete molto più insignificanti di quanto abbiate mai pensato;
- il futuro è miserabile
e queste due cose dovrebbero farvi felici, non tristi.
E voi cosa ne pensate? C’è davvero di che gioire di queste notizie?
(chi volesse leggere l’intervista in lingua originale e in versione integrale puo cliccare qui)